QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'INCENDIO IN VIALE ALDINI
L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha dato risposta scritta alla domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl) sull'incendio dell'appartamento di viale Aldini.
La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pd...
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Descrizione
L'assessore ai Servizi sociali, Amelia Frascaroli, ha dato risposta scritta alla domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl) sull'incendio dell'appartamento di viale Aldini.
La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl):
"A seguito della tragedia occorsa a madre e figlio in viale Aldini, stante le condizioni di degrado in cui è stato trovato l'appartamento in cui vivevano, chiedo all'Amministrazione quale sia la sua capacità e come viene esercitata, di monitorizzazione della situazione in cui vivono le famiglie bolognesi potenzialmente a rischio nella proprie case; quale sia la sua conoscenza della questione e come si intende intervenire qualora si dovesse rilevare la necessità di un qualche tipo di sostegno".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Gentilissimo consigliere Carella,
le anticipo la risposta alla sua domanda di attualità in quanto nella giornata di domani sarò impegnata ad un incontro in Regione e pertanto non mi è garantito di poter rientrare per tempo per fornirle la risposta personalmente, anche se lo ammetto, mi sarebbe piaciuto molto poterlo fare.
La ringrazio per avermi posto questa domanda di attualità che mi permette di ribadire nuovamente un principio fondamentale che lega il rapporto dell'Amministrazione Comunale (servizi sociali) e il singolo cittadino: quello della privacy.
Il diritto alla privacy è riconosciuto come un diritto fondamentale delle persone, direttamente collegato alla tutela della dignità umana, ed è sancito anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Il concetto di privacy, parola inglese traducibile in italiano con "riservatezza" o "privatezza”, con il tempo si è evoluto: dal diritto “di essere lasciati in pace o di proteggere la propria sfera privata”, oggi nella società dell’informazione, si riferisce soprattutto al diritto di accedere e controllare l’uso e la circolazione dei propri dati personali.
Per privacy si intende, comunemente, il diritto della persona di controllare le informazioni che la riguardano vengano trattate o guardate da altri solo in caso di necessità.
Oggi, con la nascita del Laboratorio Privacy Sviluppo presso il Garante per la protezione dei dati personali, la privacy viene anche intesa come "sovranità su di sé", in un'accezione del tutto nuova, non più limitata, come in passato, ad un diritto alla "non intromissione nella propria sfera privata", ma ponendosi come indiscutibile strumento per la salvaguardia della libera e piena autodeterminazione della persona.
Fatta questa premessa che ho estrapolato da una ricerca effettuata sul termine privacy provvedo a rispondere alle sue domande:
Io non posso avere una conoscenza della situazione di ogni singolo cittadino residente a Bologna e non posso sapere in quale situazione ogni famiglia bolognese si stia trovando fino a quando lo stesso cittadino non chiede aiuto ai Servizi. Se il cittadino ci interpella noi abbiamo l'obbligo di prendere in carico la situazione che viene presentata, diversamente non mi posso permettere di andare in casa di nessuno per verificare le condizioni di vita e lo status delle sue proprietà. Fatta eccezione nel caso in cui vi siano segnalazioni, accertate, che denuncino situazioni di pericolo e incolumità per il prossimo.
Nello specifico della segnalazione a cui lei fa riferimento, le preciso che a seguito di verifica con gli uffici di competenza la Sig.ra e suo figlio, deceduti nell'incendio, non hanno mai avuto contatti ne con i Servizi di Quartiere ne con il Centro di Salute Mentale dell'Azienda USL di Bologna".
La domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (Pdl):
"A seguito della tragedia occorsa a madre e figlio in viale Aldini, stante le condizioni di degrado in cui è stato trovato l'appartamento in cui vivevano, chiedo all'Amministrazione quale sia la sua capacità e come viene esercitata, di monitorizzazione della situazione in cui vivono le famiglie bolognesi potenzialmente a rischio nella proprie case; quale sia la sua conoscenza della questione e come si intende intervenire qualora si dovesse rilevare la necessità di un qualche tipo di sostegno".
La risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Gentilissimo consigliere Carella,
le anticipo la risposta alla sua domanda di attualità in quanto nella giornata di domani sarò impegnata ad un incontro in Regione e pertanto non mi è garantito di poter rientrare per tempo per fornirle la risposta personalmente, anche se lo ammetto, mi sarebbe piaciuto molto poterlo fare.
La ringrazio per avermi posto questa domanda di attualità che mi permette di ribadire nuovamente un principio fondamentale che lega il rapporto dell'Amministrazione Comunale (servizi sociali) e il singolo cittadino: quello della privacy.
Il diritto alla privacy è riconosciuto come un diritto fondamentale delle persone, direttamente collegato alla tutela della dignità umana, ed è sancito anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Il concetto di privacy, parola inglese traducibile in italiano con "riservatezza" o "privatezza”, con il tempo si è evoluto: dal diritto “di essere lasciati in pace o di proteggere la propria sfera privata”, oggi nella società dell’informazione, si riferisce soprattutto al diritto di accedere e controllare l’uso e la circolazione dei propri dati personali.
Per privacy si intende, comunemente, il diritto della persona di controllare le informazioni che la riguardano vengano trattate o guardate da altri solo in caso di necessità.
Oggi, con la nascita del Laboratorio Privacy Sviluppo presso il Garante per la protezione dei dati personali, la privacy viene anche intesa come "sovranità su di sé", in un'accezione del tutto nuova, non più limitata, come in passato, ad un diritto alla "non intromissione nella propria sfera privata", ma ponendosi come indiscutibile strumento per la salvaguardia della libera e piena autodeterminazione della persona.
Fatta questa premessa che ho estrapolato da una ricerca effettuata sul termine privacy provvedo a rispondere alle sue domande:
Io non posso avere una conoscenza della situazione di ogni singolo cittadino residente a Bologna e non posso sapere in quale situazione ogni famiglia bolognese si stia trovando fino a quando lo stesso cittadino non chiede aiuto ai Servizi. Se il cittadino ci interpella noi abbiamo l'obbligo di prendere in carico la situazione che viene presentata, diversamente non mi posso permettere di andare in casa di nessuno per verificare le condizioni di vita e lo status delle sue proprietà. Fatta eccezione nel caso in cui vi siano segnalazioni, accertate, che denuncino situazioni di pericolo e incolumità per il prossimo.
Nello specifico della segnalazione a cui lei fa riferimento, le preciso che a seguito di verifica con gli uffici di competenza la Sig.ra e suo figlio, deceduti nell'incendio, non hanno mai avuto contatti ne con i Servizi di Quartiere ne con il Centro di Salute Mentale dell'Azienda USL di Bologna".
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Piazza Maggiore, 6