ISTRUTTORIA PUBBLICA SUL DISAGIO ADOLESCENZIALE E GIOVANILE, INTERVENTO DELL'ASSESSORE AMELIA FRASCAROLI
Trasmettiamo l'intervento dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli in apertura dell'Istruttoria Pubblica sul tema "'Disagio adolescenziale e giovanile"
"Vi ringrazio dell'occasione di illustrare in partenza l'esistente in...
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Trasmettiamo l'intervento dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli in apertura dell'Istruttoria Pubblica sul tema "'Disagio adolescenziale e giovanile"
"Vi ringrazio dell'occasione di illustrare in partenza l'esistente in tema di disagio giovanile. Farò un rapido excursus delle linee operative che abbiamo in campo.
La regione Emilia Romagna ha recentemente emanato le linee di indirizzo regionali sulla “Promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza: il Progetto Adolescenza”, che delineano un quadro generale di obiettivi sul tema promozione del benessere e prevenzione.
E' stata l'occasione per i diversi assessori coinvolti, all'istruzione, alla sanità e integrazione socio sanitaria e ai servizi sociali, di confrontarsi sulle questioni poste da questa delicata e ricca fase della vita, con uno sguardo trasversale agli ambiti in cui si articolano gli interventi realizzati dai servizi.
Si è proceduto quindi ad una ricognizione di quanto si sta facendo, utilizzando gli strumenti come il piano di zona che da anni offre una rappresentazione dettagliata di quanto i servizi educativi, sociali e sanitari garantiscono sul nostro territorio; in questa specifica occasione abbiamo guardato l'esistente a partire da ciò che la regione nelle sue linee guida pone come obiettivi da perseguire.
Il quadro che emerge mostra come sia presente in città una articolazione molto ampia di interventi che toccano tutti gli obiettivi indicati dalle linee guida, e si evidenzia come tale interventi siano offerti da molteplici soggetti, confermando l'idea di una città molto generosa, che ha saputo negli anni inventarsi nuovi servizi e nuovi modi di intervenire.
Prima di addentrarsi nella panoramica degli interventi che abbiamo potuto rilevare sul territorio cittadino vorrei dire una parola sulla legge 285/97, la cosiddetta legge Turco; questa legge prima ancora della 328/00 aveva posto chiaramente come prioritari gli interventi di prevenzione e le pratiche di integrazione interistituzionale, tra scuola, servizi educativi, sociali e sanitari come condizioni da realizzare per favorire il benessere di tutti i bambini e delle loro famiglie. Ci siamo impegnati in questi ultimi anni a riporla al centro della nostra attenzione, stimolati anche dalla partecipazione al coordinamento nazionale curato dal ministero del Welfare, occasione preziosa di confronto sugli obiettivi da raggiungere, di elaborazione congiunta di strumenti di misura e analisi comparativa dei risultati delle politiche e di scambio di pratiche.
Bologna risulta tra le 15 città riservatarie che godono, non sappiamo fino a quando, di un finanziamento diretto, appunto della 285, e vincolato da parte del Ministero del Welfare di fondi destinati alle politiche all'infanzia, secondo lo spirito della legge stessa.
Per l'anno in corso gli interventi che il finanziamento 285 sosterrà risultano l'assistenza Educativa Domiciliare e la Terapia in strada, importantissimi strumenti per sostenere le famiglie in difficoltà ed i bambini e ragazzi a rischio di grave emarginazione, l'affido familiare e interventi specifici per favorire l'integrazione dei bambini rom. Linee di intervento che il Ministero ha voluto indicare come prioritarie su tutto il territorio nazionale.
Questa voce di finanziamento ha subito nel corso degli anni tagli severi e per l'anno 2013 l'importo è di poco più di 800 mila euro, quasi la metà di quanto era riconosciuto agli inizi degli anni 2000.
Nonostante ciò il sistema di offerta dimostra una buona tenuta presentando una alta diversificazione e articolazione e garantendo continuità nel tempo di servizi ed interventi, sicuramente facendo tesoro della capacità dimostrata in passato di innovare e sperimentare in momenti in cui le politiche di welfare erano più consistenti.
Oggi, come sappiamo, la sfida è di poter continuare a garantire il medesimo standard di servizi, possibilità che va cercata non meno di un tempo nell'innovazione e nella capacità di connessione di reti tra tutti i soggetti della comunità territoriale.
E forse è proprio questo il compito che ci attende: rileggere le molte opportunità che la nostra comunità mette a disposizione, tra servizi pubblici e iniziative private, per orientarle verso quanto i ragazzi ci chiedono oggi, in un lavoro che ancora deve essere comunitario.
Nel 2012 il comune di Bologna ha firmato un patto promosso dall'Unicef sulla base delle linee guida dell'OMS, che prevede linee di azione con al centro la vita dell'adolescenza e dell'infanzia che riguardano salute, ambiente, connessione tra salute, scuola e sicurezza".
Di seguito, la mappatura dei servizi esistenti a cura dell'Ufficio Tutele a Protezione e del Tavolo Minori.
Il Tavolo Minori è un tavolo al quale siedono tecnici delle diverse istituzioni chiamate a elaborare e attuare gli interventi in favore di infanzia e adolescenza, nel quale si presidia e si realizza ciò che fa riferimento all'integrazione socio sanitaria ed educativa. Vi afferiscono i tecnici dei dipartimenti comunali interessati - Benessere di comunità, Cultura, Istruzione, Politiche giovanili - e i tecnici dell'Azienda sanitaria di Cure Primarie, Neuropsichiatria infantile, Consultorio familiare.
Il Tavolo da anni, all'interno del Piano di zona si preoccupa di mettere in comune e condividere tutte le progettazioni che i singoli servizi realizzano.
La recente mappatura costruita sulla base di una prima analisi documentale della programmazione locale disponibile mette in evidenza i seguenti interventi per obiettivo:
a) scambio e sostegno tra genitori:
- ASL e Comune di Bologna: Servizi integrati di sostegno alla genitorialità e di consultazione (a. 2011)
(Qualificazione della collaborazione tra Consultorio familiare dell'AUSL e Centro per le Famiglie ex L. 296/2006 (sito Informafamiglie); - Centro per le famiglie (2013: Sportello Famiglie, Mediazione familiare, Counseling genitoriale (Servizio Quantestorie), Consulenza legale gratuita, affido familiare e genitorialità sociale, “Tessere reti tra le famiglie”); Spazio Giovani (prog. “Non lo riconosco più”); offerte di consultori del privato sociale, spazi di ascolto delle scuole)
- Comune di Bologna: Osservatorio Nazionale Famiglie – Unità di Bologna (a. 2013)
(Consulta associazioni familiari, osservatorio sociale, ecc.)
- Comune di Bologna: progetto OPIMM- Fei – Fra noi e Ulisse (a. 2012-13)
Sostegno alle famiglie nei ricongiungimenti familiari
-- Comune di Bologna - Quartieri attraverso vari interventi (a. 2013): laboratori genitori, sportelli, ufficio giovani e adolescenti: promozione della cultura dell'accoglienza e della solidarietà tra famiglie; progetto consulenza educativa; progetto mutuo aiuto conversazioni con genitori e nonni; ecc.)
b) azioni per tutte le figure educative:
- ASL - Spazio Giovani: Servizi integrati di sostegno alla genitorialità e di consultazione (a. 2011): ASL - Spazio Giovani (prog. “un lavoro da riscoprire”, “percorsi di educazione socio-affettiva e sessuale”, “ ascolto e consulenza nel contesto scolastico”); offerte di consultori del privato sociale, spazi di ascolto delle scuole)
- Comune di Bologna – Salute, Sport Città Sana : Guida la notte per la prevenzione uso/abuso di sostanze legali e illegali, e dell'incidentalità alcol-droga correlata (a. 2012): formazione nelle scuole /peer education; formazione dei gestori dei locali
- Comune di Bologna – Salute, Sport Città Sana: progetto territoriale “Palestra sicura: salute in movimento” (a. 2013): programmazione di un nuovo percorso informativo di base per operatori e gestori di nuove palestre che vogliono aderire al percorso “Palestre sicure”
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (a. 2013): Formazione degli insegnanti, educatori, operatori dei servizi educativi e scolastici
- Comune di Bologna – Cittadinanza Attiva: progetto “Fai la cosa giusta”, educazione alla legalità e prevenzione della devianza giovanile (a. 2013): corsi per docenti ed educatori, genitori sul tema dell'educazione alle regole, legalità democratica, mediazione dei conflitti, ecc.
- Comune di Bologna – PM: progetto “Aggregazioni giovanili: ritrovare la strada. Progetto di prevenAzione della devianza”: formazione per educatori/assistenti sociali).
a) Sostegno e incentivazione al successo formativo e prevenzione dell'abbandono scolastico:
- Comune di Bologna – Settore Istruzione Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (a. 2011, 12, 13): qualificazione scolastica del ciclo primario)
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Progetto di mobilità sociale per il trasporto scolastico di alunni disabili
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Assistenza educativa minori disabili
(sostegno educativo per minori disabili presso l'ambiente scolastico; sperimentazioni per giovani adulti)
- ASL USSI DA:Tirocini formativi FRD (disabili dai 15 ai 64 anni)
- Comune di Bologna – Quartieri: Servizio rivolto alle comunità Sinti accolte nelle aree sosta del Comune di Bologna: frequenza scolastica
- Comune di Bologna: Progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti: cura dell'accoglienza nel passaggio dalla scuola primaria a quella d'infanzia e scuola primaria a secondaria di 1° grado
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartiere S. Stefano
(orientamento, anti-dispersione)
b) Accoglienza interculturale
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (a. 2011, 12, 13): Centro servizi e consulenza RIESCO (Cd/lei e Laboratorio di documentazione e formazione) inclusione delle differenze, lingua italiana, ecc.
- Comune di Bologna – Quartieri: ruppi socio-educativi, CAV
- Comune di Bologna – Servizi Sociali: Servizio centralizzato di mediazione linguistico culturale e di interpretariato (mediazione interculturale per l'integrazione scolastica)
- Comune di Bologna – Servizi Sociali: Rete dei punti informativi per immigrati richiedenti ricongiungimento familiare “progetto FEI – Fra Noi” (a. 2011); progetto ULISSE (a. 2013) (collaborazione con Prefettura per ricongiungimenti e accoglienza: inserimento scolastico, L2, ecc.)
-Le forme di counselling scolastico
- Comune di Bologna – Quartieri
(protocollo di intesa istituzioni scolastiche e servizio educativo territoriale)
c) Spazi di aggregazione
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(gruppi socio-educativi, CAV, centri di aggregazione giovanile, parrocchie, attività sportive, laboratori vari (teatro, musica, ecc.), esperienze di partecipazione attiva (Consiglio Quartiere Ragazzi), coordinamenti quartierili adolescenza)
- promozione del benessere e prevenzione del disagio: gruppi socio-educativi, centri di aggregazione giovanile, centri anni versi, “estate in città”, “scuole aperte”.
- Educativa di strada
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(educativa di strada)
- Gruppo educativo
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(PEI minori e disabili; gruppi socio-educativi, aiuto compiti ecc.)
-L'associazionismo nella promozione dello sviluppo psicoaffettivo e nella prevenzione dei comportamenti a rischio
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(collaborazione con numerose associazioni del territorio; albi delle associazioni
Il servizio civile coinvolge altri settori comunali (sala borsa, uffici salute, ecc.); ogni anno viene fatto un progetto a livello comunale e avviene la selezione dei volontari con apposita commissione.
-Comune di Bologna – Servizi Sociali e ASP Irides:
- Servizio sociale professionale ASP Irides: minori stranieri non accompagnati, vittime della tratta, non riconosciuti alla nascita
(accoglienza specifica dei target)
- promozione del benessere e prevenzione del disagio: gruppi socio-educativi, centri di aggregazione giovanile, centri anni versi, “estate in città”, “scuole aperte”
- sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale
- Centro per la famiglie
- sistema di accoglienza minori: servizi semi-residenziali
- sistema accoglienza: strutture residenziali
- Affido familiare
- AED – assistenza educativa domiciliare
- TIS – terapia in strada
- PIPPI – prevenzione dell'istituzionalizzazione
- interventi per la prevenzione selettiva per giovani consumatori (area 15)
Comune di Bologna - Ufficio giovani
- interventi e progetti per la promozione dell'indipendenza, della creatività, dell'educazione interculturale e della cittadinanza attiva dei giovani
"Vi ringrazio dell'occasione di illustrare in partenza l'esistente in tema di disagio giovanile. Farò un rapido excursus delle linee operative che abbiamo in campo.
La regione Emilia Romagna ha recentemente emanato le linee di indirizzo regionali sulla “Promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza: il Progetto Adolescenza”, che delineano un quadro generale di obiettivi sul tema promozione del benessere e prevenzione.
E' stata l'occasione per i diversi assessori coinvolti, all'istruzione, alla sanità e integrazione socio sanitaria e ai servizi sociali, di confrontarsi sulle questioni poste da questa delicata e ricca fase della vita, con uno sguardo trasversale agli ambiti in cui si articolano gli interventi realizzati dai servizi.
Si è proceduto quindi ad una ricognizione di quanto si sta facendo, utilizzando gli strumenti come il piano di zona che da anni offre una rappresentazione dettagliata di quanto i servizi educativi, sociali e sanitari garantiscono sul nostro territorio; in questa specifica occasione abbiamo guardato l'esistente a partire da ciò che la regione nelle sue linee guida pone come obiettivi da perseguire.
Il quadro che emerge mostra come sia presente in città una articolazione molto ampia di interventi che toccano tutti gli obiettivi indicati dalle linee guida, e si evidenzia come tale interventi siano offerti da molteplici soggetti, confermando l'idea di una città molto generosa, che ha saputo negli anni inventarsi nuovi servizi e nuovi modi di intervenire.
Prima di addentrarsi nella panoramica degli interventi che abbiamo potuto rilevare sul territorio cittadino vorrei dire una parola sulla legge 285/97, la cosiddetta legge Turco; questa legge prima ancora della 328/00 aveva posto chiaramente come prioritari gli interventi di prevenzione e le pratiche di integrazione interistituzionale, tra scuola, servizi educativi, sociali e sanitari come condizioni da realizzare per favorire il benessere di tutti i bambini e delle loro famiglie. Ci siamo impegnati in questi ultimi anni a riporla al centro della nostra attenzione, stimolati anche dalla partecipazione al coordinamento nazionale curato dal ministero del Welfare, occasione preziosa di confronto sugli obiettivi da raggiungere, di elaborazione congiunta di strumenti di misura e analisi comparativa dei risultati delle politiche e di scambio di pratiche.
Bologna risulta tra le 15 città riservatarie che godono, non sappiamo fino a quando, di un finanziamento diretto, appunto della 285, e vincolato da parte del Ministero del Welfare di fondi destinati alle politiche all'infanzia, secondo lo spirito della legge stessa.
Per l'anno in corso gli interventi che il finanziamento 285 sosterrà risultano l'assistenza Educativa Domiciliare e la Terapia in strada, importantissimi strumenti per sostenere le famiglie in difficoltà ed i bambini e ragazzi a rischio di grave emarginazione, l'affido familiare e interventi specifici per favorire l'integrazione dei bambini rom. Linee di intervento che il Ministero ha voluto indicare come prioritarie su tutto il territorio nazionale.
Questa voce di finanziamento ha subito nel corso degli anni tagli severi e per l'anno 2013 l'importo è di poco più di 800 mila euro, quasi la metà di quanto era riconosciuto agli inizi degli anni 2000.
Nonostante ciò il sistema di offerta dimostra una buona tenuta presentando una alta diversificazione e articolazione e garantendo continuità nel tempo di servizi ed interventi, sicuramente facendo tesoro della capacità dimostrata in passato di innovare e sperimentare in momenti in cui le politiche di welfare erano più consistenti.
Oggi, come sappiamo, la sfida è di poter continuare a garantire il medesimo standard di servizi, possibilità che va cercata non meno di un tempo nell'innovazione e nella capacità di connessione di reti tra tutti i soggetti della comunità territoriale.
E forse è proprio questo il compito che ci attende: rileggere le molte opportunità che la nostra comunità mette a disposizione, tra servizi pubblici e iniziative private, per orientarle verso quanto i ragazzi ci chiedono oggi, in un lavoro che ancora deve essere comunitario.
Nel 2012 il comune di Bologna ha firmato un patto promosso dall'Unicef sulla base delle linee guida dell'OMS, che prevede linee di azione con al centro la vita dell'adolescenza e dell'infanzia che riguardano salute, ambiente, connessione tra salute, scuola e sicurezza".
Di seguito, la mappatura dei servizi esistenti a cura dell'Ufficio Tutele a Protezione e del Tavolo Minori.
Il Tavolo Minori è un tavolo al quale siedono tecnici delle diverse istituzioni chiamate a elaborare e attuare gli interventi in favore di infanzia e adolescenza, nel quale si presidia e si realizza ciò che fa riferimento all'integrazione socio sanitaria ed educativa. Vi afferiscono i tecnici dei dipartimenti comunali interessati - Benessere di comunità, Cultura, Istruzione, Politiche giovanili - e i tecnici dell'Azienda sanitaria di Cure Primarie, Neuropsichiatria infantile, Consultorio familiare.
Il Tavolo da anni, all'interno del Piano di zona si preoccupa di mettere in comune e condividere tutte le progettazioni che i singoli servizi realizzano.
La recente mappatura costruita sulla base di una prima analisi documentale della programmazione locale disponibile mette in evidenza i seguenti interventi per obiettivo:
- Sostegno delle competenze educative degli adulti di riferimento
a) scambio e sostegno tra genitori:
- ASL e Comune di Bologna: Servizi integrati di sostegno alla genitorialità e di consultazione (a. 2011)
(Qualificazione della collaborazione tra Consultorio familiare dell'AUSL e Centro per le Famiglie ex L. 296/2006 (sito Informafamiglie); - Centro per le famiglie (2013: Sportello Famiglie, Mediazione familiare, Counseling genitoriale (Servizio Quantestorie), Consulenza legale gratuita, affido familiare e genitorialità sociale, “Tessere reti tra le famiglie”); Spazio Giovani (prog. “Non lo riconosco più”); offerte di consultori del privato sociale, spazi di ascolto delle scuole)
- Comune di Bologna: Osservatorio Nazionale Famiglie – Unità di Bologna (a. 2013)
(Consulta associazioni familiari, osservatorio sociale, ecc.)
- Comune di Bologna: progetto OPIMM- Fei – Fra noi e Ulisse (a. 2012-13)
Sostegno alle famiglie nei ricongiungimenti familiari
-- Comune di Bologna - Quartieri attraverso vari interventi (a. 2013): laboratori genitori, sportelli, ufficio giovani e adolescenti: promozione della cultura dell'accoglienza e della solidarietà tra famiglie; progetto consulenza educativa; progetto mutuo aiuto conversazioni con genitori e nonni; ecc.)
b) azioni per tutte le figure educative:
- ASL - Spazio Giovani: Servizi integrati di sostegno alla genitorialità e di consultazione (a. 2011): ASL - Spazio Giovani (prog. “un lavoro da riscoprire”, “percorsi di educazione socio-affettiva e sessuale”, “ ascolto e consulenza nel contesto scolastico”); offerte di consultori del privato sociale, spazi di ascolto delle scuole)
- Comune di Bologna – Salute, Sport Città Sana : Guida la notte per la prevenzione uso/abuso di sostanze legali e illegali, e dell'incidentalità alcol-droga correlata (a. 2012): formazione nelle scuole /peer education; formazione dei gestori dei locali
- Comune di Bologna – Salute, Sport Città Sana: progetto territoriale “Palestra sicura: salute in movimento” (a. 2013): programmazione di un nuovo percorso informativo di base per operatori e gestori di nuove palestre che vogliono aderire al percorso “Palestre sicure”
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (a. 2013): Formazione degli insegnanti, educatori, operatori dei servizi educativi e scolastici
- Comune di Bologna – Cittadinanza Attiva: progetto “Fai la cosa giusta”, educazione alla legalità e prevenzione della devianza giovanile (a. 2013): corsi per docenti ed educatori, genitori sul tema dell'educazione alle regole, legalità democratica, mediazione dei conflitti, ecc.
- Comune di Bologna – PM: progetto “Aggregazioni giovanili: ritrovare la strada. Progetto di prevenAzione della devianza”: formazione per educatori/assistenti sociali).
- Le attenzioni nella scuola:
a) Sostegno e incentivazione al successo formativo e prevenzione dell'abbandono scolastico:
- Comune di Bologna – Settore Istruzione Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (a. 2011, 12, 13): qualificazione scolastica del ciclo primario)
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Progetto di mobilità sociale per il trasporto scolastico di alunni disabili
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Assistenza educativa minori disabili
(sostegno educativo per minori disabili presso l'ambiente scolastico; sperimentazioni per giovani adulti)
- ASL USSI DA:Tirocini formativi FRD (disabili dai 15 ai 64 anni)
- Comune di Bologna – Quartieri: Servizio rivolto alle comunità Sinti accolte nelle aree sosta del Comune di Bologna: frequenza scolastica
- Comune di Bologna: Progetto nazionale per l'inclusione e l'integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti: cura dell'accoglienza nel passaggio dalla scuola primaria a quella d'infanzia e scuola primaria a secondaria di 1° grado
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartiere S. Stefano
(orientamento, anti-dispersione)
b) Accoglienza interculturale
- Comune di Bologna – Settore Istruzione: Sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale (a. 2011, 12, 13): Centro servizi e consulenza RIESCO (Cd/lei e Laboratorio di documentazione e formazione) inclusione delle differenze, lingua italiana, ecc.
- Comune di Bologna – Quartieri: ruppi socio-educativi, CAV
- Comune di Bologna – Servizi Sociali: Servizio centralizzato di mediazione linguistico culturale e di interpretariato (mediazione interculturale per l'integrazione scolastica)
- Comune di Bologna – Servizi Sociali: Rete dei punti informativi per immigrati richiedenti ricongiungimento familiare “progetto FEI – Fra Noi” (a. 2011); progetto ULISSE (a. 2013) (collaborazione con Prefettura per ricongiungimenti e accoglienza: inserimento scolastico, L2, ecc.)
-Le forme di counselling scolastico
- Comune di Bologna – Quartieri
(protocollo di intesa istituzioni scolastiche e servizio educativo territoriale)
c) Spazi di aggregazione
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(gruppi socio-educativi, CAV, centri di aggregazione giovanile, parrocchie, attività sportive, laboratori vari (teatro, musica, ecc.), esperienze di partecipazione attiva (Consiglio Quartiere Ragazzi), coordinamenti quartierili adolescenza)
- promozione del benessere e prevenzione del disagio: gruppi socio-educativi, centri di aggregazione giovanile, centri anni versi, “estate in città”, “scuole aperte”.
- Educativa di strada
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(educativa di strada)
- Gruppo educativo
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(PEI minori e disabili; gruppi socio-educativi, aiuto compiti ecc.)
-L'associazionismo nella promozione dello sviluppo psicoaffettivo e nella prevenzione dei comportamenti a rischio
- Sostegno alla famiglia, all'infanzia e all'adolescenza – Quartieri
(collaborazione con numerose associazioni del territorio; albi delle associazioni
Il servizio civile coinvolge altri settori comunali (sala borsa, uffici salute, ecc.); ogni anno viene fatto un progetto a livello comunale e avviene la selezione dei volontari con apposita commissione.
-Comune di Bologna – Servizi Sociali e ASP Irides:
- Servizio sociale professionale ASP Irides: minori stranieri non accompagnati, vittime della tratta, non riconosciuti alla nascita
(accoglienza specifica dei target)
- promozione del benessere e prevenzione del disagio: gruppi socio-educativi, centri di aggregazione giovanile, centri anni versi, “estate in città”, “scuole aperte”
- sistema di strutture, interventi e progetti in ambito socio, educativo, scolastico e culturale a sostegno della qualificazione dell'offerta formativa ai minori e dell'inclusione sociale
- Centro per la famiglie
- sistema di accoglienza minori: servizi semi-residenziali
- sistema accoglienza: strutture residenziali
- Affido familiare
- AED – assistenza educativa domiciliare
- TIS – terapia in strada
- PIPPI – prevenzione dell'istituzionalizzazione
- interventi per la prevenzione selettiva per giovani consumatori (area 15)
Comune di Bologna - Ufficio giovani
- interventi e progetti per la promozione dell'indipendenza, della creatività, dell'educazione interculturale e della cittadinanza attiva dei giovani
A cura di
Piazza Maggiore, 6