IL COMUNE DI BOLOGNA AFFIDA IN GESTIONE A ERT L'IMMOBILE DI VILLA PINI


Dallo scorso aprile, Emilia-Romagna Teatro Fondazione gestisce l'immobile di Villa Pini, di proprietà comunale, situato nel quartiere San Vitale in via del Carpentiere n. 12. I suoi spazi sono esclusivamente dedicati ad ospitare le diverse fasi dei...

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Descrizione

Dallo scorso aprile, Emilia-Romagna Teatro Fondazione gestisce l'immobile di Villa Pini, di proprietà comunale, situato nel quartiere San Vitale in via del Carpentiere n. 12. I suoi spazi sono esclusivamente dedicati ad ospitare le diverse fasi dei percorsi creativi e produttivi di progetti di arte performativa. L'affidamento della gestione a ERT/Arena del Sole di questo centro - già attivo dal 2012 e gestito direttamente dal Comune - persegue l'intento dell'Amministrazione di ridisegnare il sistema teatrale cittadino anche in un'ottica di valorizzazione e implementazione di ERT, polo produttivo dello spettacolo a livello nazionale. Nei prossimi giorni, ERT stessa pubblicherà sul proprio sito web un avviso rivolto a tutti gli operatori professionisti interessati a proporre propri progetti di arte performativa, che saranno valutati da un'apposita commissione per essere ospitati presso il centro di Villa Pini.

Villa Pini è una ex casa padronale completamente ristrutturata dal Comune di Bologna con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Nel 2008 venne sottoscritta una convenzione tra il Comune di Bologna e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con cui si individuava nel complesso di Villa Pini l'immobile adatto per creare un centro per le arti performative. L’idea del centro si fonda sulla consapevolezza che il settore dello spettacolo dal vivo rappresenti un comparto produttivo di grande importanza culturale ed economica per Bologna, meritevole di politiche di sostegno ed accompagnamento. Su tale struttura, una ex casa padronale in stato di avanzato degrado, e sull’area verde di pertinenza i cofirmatari della convenzione hanno investito fondi per intervenire con lavori di riqualificazione, ricostruzione e ristrutturazione.

Il progetto preliminare per Villa Pini è stato disegnato grazie a numerosi contributi di coreografi e operatori teatrali della città che hanno fornito preziose indicazioni utili alla sua elaborazione. La ricchezza delle proposte consegnate e l’entusiasmo con il quale gli operatori hanno aderito alla richiesta di collaborazione confermano la necessità dei servizi offerti e l’opportunità di continuare a condividere con i destinatari il percorso verso la sua realizzazione.

Attualmente la struttura posta su due piani per una superficie complessiva di 400 mq, presenta al suo interno due sale di oltre 30mq l'una ed una più grande, di oltre 70 mq, quest'ultima dotata di graticciata e di attrezzature tecniche (dimmer e mixer luci, fari teatrali, cordame, stangoni, casse attive, mixer audio), montacarichi, bagni e docce.

Nell'arco di quasi tre anni, a partire dal giugno 2012, il Comune di Bologna ha gestito direttamente gli spazi di Villa Pini, dando risposta concreta alle esigenze di produzione di molteplici soggetti del territorio: Pietro Babina, Angela Malfitano, Francesca Mazza, gruppo teatrale La Quiete di Pietro Piva, Anna Amadori, Oblivion, Teatrino Clandestino di Fiorenza Menni, Teatro Reon - Future Dimore di Fulvio Ianneo, Associazione Culturale Krila - Teatro dell'Oppresso di Alessandro Tolomelli, Associazione Culturale La Pesatura dei Punti di Carlotta Pircher e Debora Pradarelli, Eva Geatti, Elena Di Gioia per Luigi De Angelis - Fanny & Alexander, Cristina Rizzo e Paola Stella Minni, Theatrumundi - Teatro degli Incompatibili, Caterina Basso, Gruppo Elettrogeno.
Grazie a queste residenze hanno potuto prendere corpo spettacoli che hanno di fatto arricchito l'offerta culturale prodotta a Bologna da metà 2012 a fine 2014: “ECO-APPLICAZIONE [2]. PREPARATORIO PER: TREMORE”, progetto di Pietro Babina prodotto con la collaborazione di Eyesee360 – Carnagie Mellon University di Pittsburgh (USA); “La mia famiglia: non per niente mi sono sparato” di Pierre Notte prodotto dall’Associazione Culturale “Tra un atto e l’altro”; “LA ROBA FINTA – Intima resistenza alla menzogna delle plastiche” di e con Marta Sappa, Pietro Piva, Rossella Cabiddu; “L'Inatteso” di Fabrice Melquiot, nell’ambito di “Focus Melquiot con Anna Amadori”, progetto di spettacoli, incontri, mise en èspace e letture ideato e curato da Elena Di Gioia; “Your [you're] not alone any...way” di La Pesatura dei Punti; “L’educatore al tempo della crisi”, spettacolo dell'Associazione Culturale Krila - Teatro dell'Oppresso; lo spettacolo “Blind Resurrection”, da “Tracce del tuo passaggio” e “Acqua passata” di Grazia Verasani, con la regia di Fulvio Ianneo; “Oblivion Show 2.0 il sussidiario” e “Othello. La H è muta” degli Oblivion; lo spettacolo “Mundus – paesaggio sonoro” ideato e realizzato da Luigi De Angelis (Fanny & Alexander) e Sergio Policicchio, promosso da Elena Di Gioia; il progetto “NO TENGO DINERO or the unpredictable technology of my mind” di Cristina Rizzo con la collaborazione di Paola Stella Minni; “Ubu Re. Bottega teatro urbano” dell'Associazione Culturale Theatrumundi/Teatro degli Incompatibili; il progetto “Il volume com’era” di Caterina Basso; il progetto “I Fiori Blu musicateatro – seconda edizione” di Gruppo Elettrogeno

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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