Giornata Mondiale contro gli abusi sulle persone anziane, l'intervento della presidente Luisa Guidone alla seduta solenne del Consiglio comunale

Oggi il Consiglio comunale di Bologna si è riunito in seduta solenne in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi sulle persone anziane. Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone. "Buongiorno a tutt...

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Oggi il Consiglio comunale di Bologna si è riunito in seduta solenne in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi sulle persone anziane. Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale Luisa Guidone.

"Buongiorno a tutti, assessori, colleghi e colleghe consiglieri, Autorità civili e militari presenti, gentili ospiti, e ringrazio per la presenza Sua Eccellenza Monsignor Zuppi qui in Consiglio comunale per la prima volta, siamo molto contenti di questa presenza.
Oggi il Consiglio comunale si riunisce in seduta solenne in occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi sulle persone anziane.
Come anche si è potuto apprendere da recenti e sconcertanti notizie di cronaca, le strutture residenziali che ospitano persone anziane possono talvolta configurarsi come veri e propri luoghi di privazione della libertà personale de facto in cui il rispetto della dignità umana può essere ridotto ai minimi termini in forza di condotte verosimilmente criminali.
Proprio in questi contesti la significativa vulnerabilità dei soggetti coinvolti, anche in condizione di solitudine, può compromettere in maniera grave la sfera di autonomia.
Risulta pertanto necessario potenziare il controllo relativo alla verifica dell'adeguatezza degli interventi nell'ambito della relazione di cura, su più piani:
con riferimento alle condizioni di accoglienza; alla fornitura dei servizi che devono essere erogati; all'appropriatezza degli spazi dedicati; alle qualifiche professionali degli operatori che vi sono impiegati; alle offerte di attività all'interno delle strutture residenziali.
Controllo che deve essere diffuso, tanto di tipo istituzionale quanto agito da parte della società civile.
In questo ambito svolge già un ruolo puntuale il Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale di cui oggi abbiamo il piacere di ospitare il Presidente, professor Mauro Palma. In particolare voglio anche ringraziare il nostro Garante che come Comune di Bologna abbiamo eletto all’unanimità, il dottor Antonio Ianniello che ha aiutato me e il vicepresidente ad organizzare questa seduta e questo contributo che sto adesso illustrando.
Al Garante Nazionale, in quanto meccanismo nazionale di prevenzione della tortura e dei trattamenti o pene, crudeli, inumani o degradanti, è stato anche attribuito il compito di monitorare le strutture per persone anziane o con disabilità in base alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Tale attribuzione va ad aggiungersi agli altri ordinari ambiti di intervento che, come noto, riguardano carceri, camere di sicurezza, residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive, comunità terapeutiche ospitanti persone in misura alternativa alla detenzione, centri di permanenza per il rimpatrio, centri per migranti, rimpatri forzati, reparti del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura in cui si svolgono i ricoveri coatti finalizzati al trattamento sanitario obbligatorio.
Il Garante nazionale è stato istituito con il Decreto Legge 23 dicembre 2013, n.146 convertito con modificazioni dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 10 e la nomina del Collegio e la costituzione dell'Ufficio, che hanno consentito l'effettiva operatività, sono avvenuti nei primi mesi del 2016, rientrando, tra gli altri, fra gli interventi messi in campo sul piano normativo dal Governo e dal Parlamento per far fronte alla condanna da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nei confronti dell'Italia con la sentenza Torreggiani a causa del sovraffollamento negli istituti penitenziari.
La previsione di un meccanismo nazionale di prevenzione della tortura e dei trattamenti o pene, crudeli, inumani o degradanti trova fondamento nel Protocollo opzionale del 2002 alla Convenzione ONU contro la tortura del 1984, la cui ratifica ed esecuzione sono avvenuti con L. 9 novembre 2012, n. 195.
Promuove e favorisce i rapporti di collaborazione con i Garanti territoriali di cui coordina la rete e per i quali è un punto di riferimento fondamentale, anche relativamente a eventuali indicazioni operative da attuare nel corso del mandato. E proprio in questo senso la prospettiva è di orientare l'attività di monitoraggio su tutti i luoghi in cui possano comunque verificarsi forme di privazione della libertà personale.
Risulta, quindi, complessivamente strategico il ruolo del Garante nazionale nell’ambito del discorso pubblico in quanto contribuisce in maniera costante attraverso la sua azione alla piena affermazione di una cultura del rispetto della dignità umana”.

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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