Giardino San Leonardo, precisazione dell'Amministrazione comunale
Descrizione
Le informazioni riportate in questi giorni da alcune testate e rilanciate sui social network sono in parte errate e in parte imprecise.
Il giardino San Leonardo è e resterà pubblico. Esattamente come oggi.
Il Comune di Bologna smentisce categoricamente che sia in atto una privatizzazione del giardino e tanto meno la trasformazione dell’alloggio popolare che affaccia sul giardino in un ristorante.
La versione della proposta di patto di collaborazione disponibile su Partecipa (canale che esiste proprio per rendere pubblici progetti come questo) definisce in modo inequivocabile la natura pubblica del giardino, anzi potenziando la sua apertura rispetto al quartiere.
Il patto di collaborazione ha peraltro una durata breve e specifica: solo per il periodo di rigenerazione del parco (a spese dell’Università Johns Hopkins) e al compimento dei lavori scadrà, mentre continueranno ad essere attivi gli altri patti pre-esistenti con le associazioni.
Cosa prevede il progetto
Aumentano i percorsi di accesso e la visibilità dall'esterno, si rinnovano tavoli e panchine a disposizione degli studenti e dei residenti per le attività di studio e socializzazione che da sempre caratterizzano la fruizione del parco, è prevista una pedana in legno a disposizione delle attività estive di quartiere e associazioni, aumenta l’illuminazione pubblica.
Dal punto di vista ambientale tutela gli alberi di grande rilevanza presenti, compensa l’abbattimento di tre allori con l’impianto di sei alberi, trasforma asfalti e superfici pavimentate in superfici drenanti.
Non sono previsti ristoranti kosher, tantomeno sfratti Acer
I documenti messi in circolazione in queste ore risalgono ad una prima proposta di progetto mai accettata dal Comune. Pertanto non ci saranno ristoranti o sfratti. Come si può evincere dai documenti pubblici consultabili.
Apertura del bar
L’apertura dell’affaccio del bar dell’Università Johns Hopkins, già attivo per gli studenti dell’Università, rappresenta un presidio in più per il giardino, ma non inibirà l’uso del giardino in alcun modo. Johns Hopkins è un’università non-profit e la gestione del bar è affidata ad un soggetto esterno.
Per essere chiari: non sarà obbligatorio consumare alcunché, ed ognuno potrà liberamente fruire del parco, esattamente come oggi.
A che punto è il progetto
Al momento è sottoposto all’iter di valutazione degli uffici, che stanno vagliando il progetto sotto tutti i suoi aspetti, dal verde agli arredi, all’accessibilità.
La proposta di progetto è stata pubblicata sul sito del Comune di Bologna Partecipa, come previsto per tutti i patti di collaborazione che per natura sono pubblici.
Inoltre la proposta di progetto è stata comunicata attraverso una nota stampa circa un mese fa e nel frattempo sono state attivate le prime interlocuzioni del Quartiere con alcune realtà che attivamente collaborano alla cura e manutenzione del giardino.
Il commento dell’assessore Laudani
"Il giardino San Leonardo – commenta l'assessore Raffaele Laudani - è un luogo molto amato dalla città, in molti lo abbiamo frequentato da studenti. Ma è indubbio che necessiti di lavori di manutenzione straordinaria.
L’intervento della Johns Hopkins va visto in questo senso: come un modo di aprirsi e integrarsi maggiormente alla città, rendendo i due spazi più porosi e permeabili, oltre che un modo per restituire qualcosa alla comunità che da tanti anni la ospita. Alla fine dell'intervento ci saranno più superfici permeabili e più verde e nuovi arredi a disposizione del territorio. Qualcosa di ben diverso da una “privatizzazione”.