CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA MIRKA COCCONCELLI (LEGA NORD) SULLA SANITA' IN EMILIA-ROMAGNA


Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla santà in Emilia-Romagna.

"260 milioni di euro in meno per la sanità dell'Emilia-Romagna solo nel 2013!
Questa è la denuncia del sindacato della di...

Descrizione

Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla santà in Emilia-Romagna.

"260 milioni di euro in meno per la sanità dell'Emilia-Romagna solo nel 2013!
Questa è la denuncia del sindacato della dirigenza medica di sinistra ANAAO Assomed, di cui è stato segretario nazionale l'attuale Assessore regionale Lusenti.
I medici dirigenti dell'Anaao hanno informato i cittadini, attraverso una pagina a pagamento pubblicata il 30 marzo 2013 sui quotidiani più prestigiosi che, a fronte di meno personale, meno posti letti, meno prestazioni, meno servizi, si creeranno più liste di attesa, più caos in pronto soccorso, più costi a carico del cittadino, più turni stressanti per gli operatori sanitari. Niente sarà più come prima, la qualità del servizio sanitario regionale non sarà garantita ed il sistema diventerà insostenibile. Pertanto il sindacato della dirigenza medica chiede la difesa del diritto alla salute, come previsto dall'art. 32 della Costituzione ed alle istituzioni, di ridiscutere e condividere il patto della salute.
La classe medica, questo stato di cose lo denuncia da anni. Si sta assistendo allo smantellamento volontario della sanità pubblica in favore di una sanità in mano a gruppi privati, cooperative e assicurazioni.
Tagliare è stata la parola d'ordine dei vari governi che si sono succeduti ed in particolar modo del governo Monti che, pur di far quadrare i conti, ha ridotto i posti letto negli ospedali italiani di circa 26.000 unità, con 2007 posti letto in meno solo in Emilia-Romagna.
Nel prossimo triennio 2013-2015 si assisterà alla chiusura di circa un migliaio di reparti con relativo taglio di personale sanitario, con 1 milione di ore di lavoro non pagate ai medici, con il blocco dei contratti che aggrava le condizioni economiche di una categoria sempre più insofferente e frustrata, che «in tre anni di fermo ha già perso, in potere di acquisto, circa 30.000 euro procapite»!
A questo si aggiunga la chiusura dei reparti che non osserveranno un minimo standard di interventi. Infatti, secondo il decreto Balduzzi nel caso del by-pass coronarico, tanto per fare un esempio, il limite è fissato a 150 interventi all'anno, pertanto verranno chiusi tutti i centri al di sotto di questa soglia; bene in Lombardia su 22 reparti, solo 10 hanno questo requisito standard ed a Roma 7 reparti su 8 verranno chiusi e questo comporterà un allungamento delle liste d'attesa, un ricorso alle strutture private pure ed una ripresa dei viaggi della speranza, con pazienti del Sud che per curarsi si recheranno al Nord. Dal rapporto OASI 2012, presentato dall'Università Bocconi in associazione con la Federazione di Asl e ospedali (FIASO), in Italia si registrano più badanti (774 mila) che dipendenti Asl (646 mila), insomma si conta sempre di più sul Welfare “fai da te”, tant'è che la spesa sanitaria privata ha superato il tetto dei 30 miliardi. Ricciardi, dell'Osservatorio nazionale sulla salute dell'Università Cattolica di Roma, il 27 marzo scorso, denuncia che in Italia sono 9 milioni le persone che rinunciano a curarsi per mancanza di risorse. Anche il presidente del Censis Giuseppe De Rita, nel convegno tenutosi a Roma il 19 marzo ribadisce che la sanità diventerà ingestibile ed aumenterà la prassi di pagarsi di tasca propria le prestazioni sanitarie, le analisi, i farmaci. Nel 2012 i ticket sui farmaci sono aumentati del 40% ed il 55% degli assistiti ha pagato personalmente le visite e le analisi, come se non bastasse le Regioni ripianano i bilanci a suon di tasse.
Il Presidente Napolitano ha affermato che bisogna salvaguardare il SSN, ma io gli chiedo come faremo a salvaguardare il servizio pubblico con 26.000 posti letto in meno, con una riduzione di trasferimenti statali alle regioni che dal 2012 al 2015 ammonterà a 9.4 miliardi di euro e, con I'ultima legge di stabilità che prevede ulteriori tagli per 260 milioni per il 2013?
Il debito pubblico non si abbatte solo tagliando sulla sanità,ma perseguendo sprechi e truffe.
Dov'era l'assessore regionale Lusenti quando al Policlinico di Modena i Nas indagavano sulla installazione di apparecchiature mediche non autorizzate su pazienti ignari ed alcune risultate addirittura difettose? Oltre ad essere un comportamento eticamente da condannare, ha comportato spese illecite a carico del Ssn, per cui l'Ospedale e la Regione dovrebbero costituirsi parte civile per il danno erariale. L'operazione ha inoltre portato alla confisca di circa 1 milione di euro depositati su conti correnti bancari di improbabili onlus.
Inoltre, ribadisco che si potrebbero risparmiare 17 miliardi con l’introduzione dei costi standard in Sanità, è intollerabile che un antibiotico come la Levofloxacina costi 80 cent.in Emilia e 3 euro e 22 centesimi in Campania, cioè un 302,5% in più.
Perché sono ancora bloccati i 106 miliardi del riparto del fondo sanitario e dal governo non è ancora stato detto di quanti miliardi le Regioni potranno usufruire? Se non vengono sbloccati i fondi, le Regioni non possono programmare le spese.
Qualcuno spieghi alla politica che la sanità non è un optional, non è solo un costo: per ogni euro investito in prevenzione, se ne risparmiano 6 in terapie e se peggiora la sanità peggiora lo stato del Paese. La politica se ne renda conto condividendo con noi queste priorità, prima che si arrivi ad un punto di non ritorno, perché la paralisi istituzionale che si è creata con queste 3 minoranze, incomunicabili tra di loro, lascia insolute le criticità di un sistema sanitario che ormai è in agonia".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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