CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA MIRKA COCCONCELLI (LEGA NORD) SULLA VENDITA DELLE QUOTE COMUNALI DELL'INTERPORTO
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla vendita delle quote comunali dell'Interporto.
“L’alienazione dell’Interporto? Bene, ma ora il Comune vada oltre. Servono progetti e inve...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla vendita delle quote comunali dell'Interporto.
“L’alienazione dell’Interporto? Bene, ma ora il Comune vada oltre. Servono progetti e investimenti.
E' questo l'appello che fa la Lega Nord all’indomani della decisione della Giunta di vendere le quote del Comune nell’Interporto, di cui palazzo d’Accursio è primo azionista, col 35 per cento.
Come Lega Nord, prima, durante e dopo la campagna elettorale, a più riprese, abbiamo proposto l'alienazione di quote di nostre società partecipate, non per fare cassa, ma per progetti e interventi straordinari, per dare e creare lavoro in questa fase di terribile crisi economica e sociale. A partire da Hera, Farmacie, Aeroporto, Interporto.
Se da oggi (vedi Interporto), si cambia linea, dopo che siamo stati derisi per mesi – dal sindaco in testa –, noi ne siamo soddisfatti e, nella chiarezza dei ruoli, ci predisponiamo a sostenere tale alienazione se risponderà alla nostra originaria impostazione, ma non ci si fermi. Si vada oltre.
Siamo favorevoli a riscuotere il frutto della valorizzazione delle partecipazioni societarie per trarne risorse fresche e salvaguardare i servizi, ma non accettiamo che quei soldi servano da‘tappabuchi’ per la spesa corrente.
Lo avevamo detto in campagna elettorale, prendendoci le critiche di chi oggi ha deciso di seguire quel nostro ragionamento. Abbiamo perso tempo e situazioni di mercato più favorevoli. Ma visti i chiari di luna, meglio tardi che mai. Esempi di un giusto consociativismo tra pubblico e privato devono oggi rappresentare il motore dello sviluppo della città.
Il ‘tesoretto’ dell’Interporto sia però destinato a nuovi investimenti, lungimiranti e portatori di sviluppo a medio e lungo termine, altrimenti tra poco non ne rimarrà più niente e saremo punto e a capo.
Nuovi investimenti, quindi, magari per realizzare gli obiettivi del piano strategico che, altrimenti, rischia di finire in un nulla di fatto e rimanere solo un bel ‘libro dei sogni’. Ad ogni modo auspichiamo che la destinazione degli investimenti sia decisa da un confronto serrato con le categorie produttive, tenendo ben presente le priorità di sviluppo della città.
Chiediamo, quindi, alla giunta di non relegare alle ‘segrete stanze’ le scelte sull’impiego delle risorse, ma di avviare modalità di partecipazione per condividerne le finalità con tutti i bolognesi. Questa dismissione potrebbe portare alle casse comunali una cifra di circa 20 milioni di euro, che deve essere messa a profitto per poter rendere, a distanza di pochi anni, tre, quattro volte l'investimento stesso".
“L’alienazione dell’Interporto? Bene, ma ora il Comune vada oltre. Servono progetti e investimenti.
E' questo l'appello che fa la Lega Nord all’indomani della decisione della Giunta di vendere le quote del Comune nell’Interporto, di cui palazzo d’Accursio è primo azionista, col 35 per cento.
Come Lega Nord, prima, durante e dopo la campagna elettorale, a più riprese, abbiamo proposto l'alienazione di quote di nostre società partecipate, non per fare cassa, ma per progetti e interventi straordinari, per dare e creare lavoro in questa fase di terribile crisi economica e sociale. A partire da Hera, Farmacie, Aeroporto, Interporto.
Se da oggi (vedi Interporto), si cambia linea, dopo che siamo stati derisi per mesi – dal sindaco in testa –, noi ne siamo soddisfatti e, nella chiarezza dei ruoli, ci predisponiamo a sostenere tale alienazione se risponderà alla nostra originaria impostazione, ma non ci si fermi. Si vada oltre.
Siamo favorevoli a riscuotere il frutto della valorizzazione delle partecipazioni societarie per trarne risorse fresche e salvaguardare i servizi, ma non accettiamo che quei soldi servano da‘tappabuchi’ per la spesa corrente.
Lo avevamo detto in campagna elettorale, prendendoci le critiche di chi oggi ha deciso di seguire quel nostro ragionamento. Abbiamo perso tempo e situazioni di mercato più favorevoli. Ma visti i chiari di luna, meglio tardi che mai. Esempi di un giusto consociativismo tra pubblico e privato devono oggi rappresentare il motore dello sviluppo della città.
Il ‘tesoretto’ dell’Interporto sia però destinato a nuovi investimenti, lungimiranti e portatori di sviluppo a medio e lungo termine, altrimenti tra poco non ne rimarrà più niente e saremo punto e a capo.
Nuovi investimenti, quindi, magari per realizzare gli obiettivi del piano strategico che, altrimenti, rischia di finire in un nulla di fatto e rimanere solo un bel ‘libro dei sogni’. Ad ogni modo auspichiamo che la destinazione degli investimenti sia decisa da un confronto serrato con le categorie produttive, tenendo ben presente le priorità di sviluppo della città.
Chiediamo, quindi, alla giunta di non relegare alle ‘segrete stanze’ le scelte sull’impiego delle risorse, ma di avviare modalità di partecipazione per condividerne le finalità con tutti i bolognesi. Questa dismissione potrebbe portare alle casse comunali una cifra di circa 20 milioni di euro, che deve essere messa a profitto per poter rendere, a distanza di pochi anni, tre, quattro volte l'investimento stesso".
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Piazza Maggiore, 6