Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico). "Finalmente i centri estivi per bambine, bambini e adolescenti, ma nessuno si dimentichi dei più piccoli e dei nidi.Finalmente sabato sera sono ...

Descrizione


Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico).

"Finalmente i centri estivi per bambine, bambini e adolescenti, ma nessuno si dimentichi dei più piccoli e dei nidi.

Finalmente sabato sera sono arrivate le linee guida nazionali ufficiali per la gestione insicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19 quelle sui centri estivi, intenderci.  
Una buona notizia che rappresenta il primo tassello perorganizzare proposte sicure e adeguate a livello locale da giugno, arrivate grazie a un lavoro da apripista della Regione Emilia-Romagna.
Come Comune di Bologna avevamo già iniziato un lavoro di mappatura eraccolta disponibilità per gli organizzatori, ora il percorso da seguire è tracciato.  
Dobbiamo però essere consapevoli che le sfide nella grandissima sfida dell'educazione ai tempi del coronavirus restano quelle di garantire la riapertura delle scuole in presenza e sicurezza (per tutti e tutte coloro che frequentano e lavorano lescuole) a settembre, e già da ora resta quella del non dimenticare i bimbi più piccoli e i #nidi, primissimo tassello di educazione, così come faticosamente conquistato nel Decreto 65/2017 sul sistema integrato dieducazione e istruzione 0-6. 
Questo decreto è stato il frutto della presa d’atto del valore e dell’importanza dei servizi educativi per lo sviluppo psico-fisico-emotivo e relazionale dei bambini e delle bambine, una delle poche cose che il #covid19 non ha potuto mettere in discussione. E se questo è vero, come io credo lo sia, allora si tratta di remare tutti dalla stessa parte per arrivare all’obiettivo di dare buona educazione ai più piccoli anche con esperienze fuori dal contesto familiare ; quindi non 'se', ma 'come'.
Nei nostri territori esistono già esperienze consolidate di nido e servizi educativi anche 0-3 attivi in estate, grazie al Terzo Settore, e anche alla gestione diretta pubblica. Penso, ad esempio all’appello dell’Alleanza delle Cooperative Italiane  #100giorniperlinfanzia nel quale si dicono pronti a ripartire da fine maggio fino a settembre con i servizi 0-6 e per questo richiedono adeguati protocolli sanitari.
Penso anche ai nidi in luglio, per i quali il Comune di Bologna ha aperto già in aprile le possibili iscrizioni, proprio in un’ottica 'del farsi trovare pronti' qualora la situazione lo permettesse. L’assessora Susanna Zaccaria ha confermato in questi giorni che le condizioni sono favorevoli sulla base di un’organizzazione nuova, diversa che tenga in considerazione indicazioni di sicurezza sanitaria per tutte le persone coinvolte armonizzate a indicazioni pedagogiche. Mancano, però, proprio quelle regole che sono arrivate per i bambini più grandi e che è doveroso chiedere a gran voce e senza esitazioni.
Fino a una settimana fa sembrava impensabile poter riaprire tutti gli esercizi commerciali, troppe le difficoltà, troppo complicate le regole…oggi hanno riaperto praticamente tutti -e a tutti faccio il mio più grande in bocca al lupo per la ripresa- consapevoli che la vita e l’economia devono riprendere e che sta a noi imparare a convivere sapendo che il coronavirus non è ancora stato del tutto sconfitto ; con umiltà, buonsenso, rispetto delle regole che significa rispetto per noi stessi e gli altri. Così si è deciso di riaprire…e quindi che senso ha tenere chiusi solo i nidi? E non prevedere soluzioni educative per i piccolissimi/e? Non è neppure stato aperto un vero confronto su questo e lo trovo pericoloso e inaccettabile perché rappresenterebbe un balzo indietro rispetto alla conquista del diritto all’educazione sin dalla nascita, cosa che non vedo in contrapposizione con il giusto sostegno che questi servizi rappresentano per le famiglie, così come non ravvedo contraddizione con la domanda che si pone Alberto Alberani, responsabile Cooperative sociali di LegaCoop: "Può l’Emilia-Romagna permettersi la ripresa economica senza i nidi? Io credo proprio di no", ecco, neppure io.
Sappiamo di non essere usciti dall’emergenza, dobbiamo muoverci in tutti i frangenti con responsabilità e rispetto, e allora escludere il mondo dell’infanzia e dei primi servizi educativi non tenendo in considerazione tutti i soggetti che li compongono, è una decisione politica grave, da scongiurare.
Oltre a linee guida con regole di sicurezza, protezione sanitaria e indirizzi pedagogici, credo sia il momento di rinnovare con franchezza anche un patto tra famiglie, educatrici/insegnanti ed enti gestori dei servizi educativi per arrivare a rinsaldare rispetto e fiducia, ma anche trovare modalità contestuali più flessibili pensate e declinate per quella piccola grande comunità educativa composta da quei bambini, quelle famiglie, quelle educatrici di quel nido. Affinché tutti/e possano stare, crescere e lavorare al meglio. 
Stefano Zona , del Comitato « La Scuola a Scuola, medico specialista in Malattie Infettive afferma che «La ripartenza non può essere slegata dai dati epidemiologici che si stannoraccogliendo: non c’è logica nel far uscire di casa, le persone più a rischio, mentre teniamo segregati i bambini che difficilmente si ammalano e, sembra, difficilmente diffondono il coronavirus. Cerchiamo di rimanere ancorati all’evidenza scientifica». 
E in questo dobbiamo essere aiutati dai servizi di sanità pubblica e territoriali, dalla pediatria di comunità, sapendo che proprio già dalla nostra regione sono attive azioni di tempestivo intervento che seguono e controllano il diffondersi del virus con la procedura delle cosiddette 3T  "testare, tracciare e trattare". 
Per queste e molte, molte altre ragioni legate al fatto che senza la riapertura delle scuole fisiche e delle comunità educanti in presenza, non può esserci vera e migliore ripartenza, invito alla partecipazione della Mobilitazione nazionale Priorità alla scuola Bologna di sabato 23 maggio alle ore 15.30 che sarà anche a Bologna".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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