Di seguito, il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulle scuole paritarie.
"Mi rivolgo principalmente, questa volta, non al Sindaco o alla maggioranza, ma da una parte all'ala politica, quindi SEL e 5 Stelle, che ha appoggiato il referendum Art. 33 e dall'altra parte al resto dei partiti che invece lo hanno opposto. Vorrei tentare con loro di fare aprire un dialogo, ma partendo da considerazioni credo fin qui non fatte.
Comincio dall'analisi di due parole: ideale: modello di perfezione; ideologia: sistemi di idee e di principi che stanno alla base di un partito. Analizzando la differenza tra le due parole credo che se, nel tentare di risolvere il tema, abbandonassimo la parola ideologia che significa appartenere a schemi di partito definiti e abbracciassimo con entusiasmo la parola ideale, modello di perfezione al quale tendere qui a Bologna, sarebbe già un bel passo avanti.
Ma che cosa è l'ideale? Su questo ci è d'aiuto quanto emerso dal coinvolgimento a Bologna di oltre 300 tra bambini, insegnanti e familiari delle scuole dell'infanzia. Loro in coro hanno definito come ideale le seguenti cose, da ottenere in obbiettivo, possibilmente tutte assieme: - un maggior coinvolgimento dei genitori nel processo educativo - più inclusione - garanzia di accesso al servizio - pari opportunità - costruzione di una comunità educante con il bambino al centro - mettere in rete le risorse con la regia dell'ente pubblico - orari dalle 7 alle 20
Cari colleghi Consiglieri sono certo che conveniate con me, primo, che di questo fin qui non si è discusso, secondo, che se facessimo un referendum a Bologna chiedendo se i cittadini vogliono queste cose, avremmo un bel 100% di sì. Allora, anziché dividerci su ideologie, uniamoci per gli ideali. Ma ci si riesce? Sono convinto di si, senza soldi in più, dando motivazione agli insegnanti. Ma come? Per ora vi do uno spunto su cui riflettere: abbandoniamo i luoghi comuni e costruiamo i beni comuni".