CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (BO2016) SUL BILANCIO COMUNALE
Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sul Bilancio comunale.
"Il Bilancio del Comune di Bologna sesta puntata.
Prosegue sulla stampa il rincorrersi di notizie su come sarà il bilancio del Comune. ...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sul Bilancio comunale.
"Il Bilancio del Comune di Bologna sesta puntata.
Prosegue sulla stampa il rincorrersi di notizie su come sarà il bilancio del Comune. Non credo che la stragrande maggioranza dei cittadini sia appassionata dei vari particolari. Alla gente interessa solo una cosa: con le difficoltà che ci sono a fare quadrare i bilanci di famiglia ci saranno nuove tasse o no?
Sta girando una voce insistente: andiamo tutti a stare a San Lazzaro, là le tasse, senza dire governo ladro o altro, hanno cominciato a calarle, proprio alle famiglie alle attività produttive ai negozi. Credo che invece i cittadini, per valutare la qualità della propria amministrazione, debbano invece saperne di più su come funziona la macchina che comanda a Bologna e vediamo di dare alcune informazioni con parole semplici.
Oggi parleremo di personale.
Vanno fatte due premesse. La prima è che il numero dei dipendenti pubblici sta continuamente calando, non per merito o demerito di chi amministra Bologna, ma per una legge dello Stato che impedisce di assumere: il calo è di circa 150 persone in meno in media all'anno negli ultimi cinque anni.
La seconda che, almeno per la stragrande maggioranza, sono persone in gamba, non bene pagate ,che cercano di fare il massimo, compatibilmente con la farraginosa macchina amministrativa comunale, che se è ostica per chi è fuori, non lo è di meno per chi ci lavora da dentro.
Ciò premesso vediamo i numeri: i dipendenti comunali sono circa 4.400
Ma come sono divisi, come sono organizzati? Cercherò di dirvelo usando non un linguaggio burocratico, ma un linguaggio semplice, ad esempio quello che si usa in ogni attività economica, personale diretto, indiretto etc, etc.
Dunque ecco i numeri:
- circa 600 sono i Vigili Urbani
- circa 500 sono gli insegnanti
- circa 500 sono i diretti agli sportelli per intenderci.
Un totale di 1.600 persone che svolgono servizi che i cittadini vedono ogni giorno. Gli altri 2.800 sono i cosiddetti indiretti, quelli che servono per fare funzionare e a curare le varie attività istituzionali. Quindi solo poco più di un terzo eroga servizi i due terzi sono burocrazia.
Credo che se questi numeri fossero applicati a qualsiasi attività economica, anche nel paese del bengodi questa impresa durerebbe poche ore. Ma dato che come ho premesso è in generale brava gente che si da da fare e non è pagata molto, dove sta il problema? Sembra incomprensibile spiegarselo ma in realtà e più semplice di quanto si creda. Tutti gli studi dicono che in Italia il sistema burocratico costa ai cittadini mediamente il doppio della media europea. Ogni cittadino è in grado di verificare ogni giorno quanto sia complicato fare le cose più semplici che richiedano permessi autorizzazioni etc. e questo si misura come prima vi ho detto: il costo è il doppio della media europea Ma i cittadini non pensano che se a loro costa, lo stesso costa a chi queste autorizzazioni, permessi li deve fare, cioè il costo della burocrazia non è solo un costo diretto sui cittadini ma un ulteriore costo indiretto, perché devono pagare il funzionamento della macchina pubblica attraverso l' IMU, la Tares e le altre tasse.
Il fatto che quasi i due terzi dei dipendenti comunali siano occupati in burocrazia ne è la misura (una piccola chicca: il Gabinetto del Sindaco ha 66 dipendenti e se ci fosse al mondo Ragni ne farebbe una bella “zirudella”, magari usando la traduzione in bolognese di gabinetto, che almeno cambino il nome in ufficio del Sindaco ad esempio).
Il bello è che il 28 maggio 2012, il Consiglio Comunale ha votato all'unanimità su mia proposta un Ordine del Giorno che obbligava la Giunta a iniziare nel più breve tempo possibile ,un piano di semplificazione burocratica: nulla è successo!
Si fa prima ad aumentare l'IMU che a mettersi a lavorare per trovare soluzioni amministrative che farebbero risparmiare due volte, la prima ai cittadini, la seconda al Comune e quindi ancora una volta ai cittadini stessi. Quindi cari bolognesi, quando il Sindaco vi dirà che deve aumentare le tasse, mandatelo nel suo......... Ufficio!"
"Il Bilancio del Comune di Bologna sesta puntata.
Prosegue sulla stampa il rincorrersi di notizie su come sarà il bilancio del Comune. Non credo che la stragrande maggioranza dei cittadini sia appassionata dei vari particolari. Alla gente interessa solo una cosa: con le difficoltà che ci sono a fare quadrare i bilanci di famiglia ci saranno nuove tasse o no?
Sta girando una voce insistente: andiamo tutti a stare a San Lazzaro, là le tasse, senza dire governo ladro o altro, hanno cominciato a calarle, proprio alle famiglie alle attività produttive ai negozi. Credo che invece i cittadini, per valutare la qualità della propria amministrazione, debbano invece saperne di più su come funziona la macchina che comanda a Bologna e vediamo di dare alcune informazioni con parole semplici.
Oggi parleremo di personale.
Vanno fatte due premesse. La prima è che il numero dei dipendenti pubblici sta continuamente calando, non per merito o demerito di chi amministra Bologna, ma per una legge dello Stato che impedisce di assumere: il calo è di circa 150 persone in meno in media all'anno negli ultimi cinque anni.
La seconda che, almeno per la stragrande maggioranza, sono persone in gamba, non bene pagate ,che cercano di fare il massimo, compatibilmente con la farraginosa macchina amministrativa comunale, che se è ostica per chi è fuori, non lo è di meno per chi ci lavora da dentro.
Ciò premesso vediamo i numeri: i dipendenti comunali sono circa 4.400
Ma come sono divisi, come sono organizzati? Cercherò di dirvelo usando non un linguaggio burocratico, ma un linguaggio semplice, ad esempio quello che si usa in ogni attività economica, personale diretto, indiretto etc, etc.
Dunque ecco i numeri:
- circa 600 sono i Vigili Urbani
- circa 500 sono gli insegnanti
- circa 500 sono i diretti agli sportelli per intenderci.
Un totale di 1.600 persone che svolgono servizi che i cittadini vedono ogni giorno. Gli altri 2.800 sono i cosiddetti indiretti, quelli che servono per fare funzionare e a curare le varie attività istituzionali. Quindi solo poco più di un terzo eroga servizi i due terzi sono burocrazia.
Credo che se questi numeri fossero applicati a qualsiasi attività economica, anche nel paese del bengodi questa impresa durerebbe poche ore. Ma dato che come ho premesso è in generale brava gente che si da da fare e non è pagata molto, dove sta il problema? Sembra incomprensibile spiegarselo ma in realtà e più semplice di quanto si creda. Tutti gli studi dicono che in Italia il sistema burocratico costa ai cittadini mediamente il doppio della media europea. Ogni cittadino è in grado di verificare ogni giorno quanto sia complicato fare le cose più semplici che richiedano permessi autorizzazioni etc. e questo si misura come prima vi ho detto: il costo è il doppio della media europea Ma i cittadini non pensano che se a loro costa, lo stesso costa a chi queste autorizzazioni, permessi li deve fare, cioè il costo della burocrazia non è solo un costo diretto sui cittadini ma un ulteriore costo indiretto, perché devono pagare il funzionamento della macchina pubblica attraverso l' IMU, la Tares e le altre tasse.
Il fatto che quasi i due terzi dei dipendenti comunali siano occupati in burocrazia ne è la misura (una piccola chicca: il Gabinetto del Sindaco ha 66 dipendenti e se ci fosse al mondo Ragni ne farebbe una bella “zirudella”, magari usando la traduzione in bolognese di gabinetto, che almeno cambino il nome in ufficio del Sindaco ad esempio).
Il bello è che il 28 maggio 2012, il Consiglio Comunale ha votato all'unanimità su mia proposta un Ordine del Giorno che obbligava la Giunta a iniziare nel più breve tempo possibile ,un piano di semplificazione burocratica: nulla è successo!
Si fa prima ad aumentare l'IMU che a mettersi a lavorare per trovare soluzioni amministrative che farebbero risparmiare due volte, la prima ai cittadini, la seconda al Comune e quindi ancora una volta ai cittadini stessi. Quindi cari bolognesi, quando il Sindaco vi dirà che deve aumentare le tasse, mandatelo nel suo......... Ufficio!"
A cura di
Piazza Maggiore, 6