CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE SAZZINI (AMBOVEN)
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Lorenzo Sazzini (AmBoVen) sul People mover. Al termine il consigliere ha presentato un ordine del giorno sul tema che è stato rinviato per la discussione alla commissione competente.
"G...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Lorenzo Sazzini (AmBoVen) sul People mover. Al termine il consigliere ha presentato un ordine del giorno sul tema che è stato rinviato per la discussione alla commissione competente.
"Gentili colleghi,
molto si è parlato in questi ultimi tempi del progetto People Mover, ma in verità il tema non ha mai abbandonato le cronache degli ultimi 4 anni.
Potremmo dire che la sua attualità è un'attualità durevole, decennale, fatta di annunci circa l'imminenza della sua realizzazione, circa la vicinissima chiusura di accordi per i finanziamenti da parte degli istituti di credito, circa la prossima e definitiva revisione della compagine societaria di Marconi Express.
Ora, alla luce anche degli ultimi avvenimenti, crediamo si debba riflettere sulle ragioni che hanno reso così accidentato il percorso di quest'opera.
Non vogliamo credere che qualcuno pensi ancora che l'ostacolo sia stato rappresentato solo da una opposizione "ideologica".
Quell'opposizione, che in parte noi abbiamo rappresentato in questi anni, crediamo si sia limitata a porre all'attenzione di questa Amministrazione i tanti dubbi sulla coerenza finanziaria, societaria, tecnica, trasportistica dell'opera.
Le argomentazioni che supportavano quei dubbi e quelle richieste di correzioni, modifiche, chiarimenti erano quanto meno fondate, se nel tempo le hanno sostenute: cittadini, esperti di mobilità, magistratura ordinaria e contabile, autorità di vigilanza per i contratti pubblici e ora anche l'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna con un Ordine del Giorno.
Alcune correzioni, anche grazie al nostro lavoro in Consiglio Comunale, si sono ottenute: prima tra tutte la modifica dei patti parasociali di Marconi Express che vedevano inizialmente uno squilibrio inaccettabile tra socio pubblico e privato che disattendeva completamente nei fatti i principi della finanza di progetto.
Infine corre dire - per onestà intellettuale - che se tanti problemi ha incontrato quest'opera non può che esserci stato un vizio iniziale del quale vediamo ancora in atto le conseguenze.
In primo luogo il progetto ha pendenti - come una spada di Damocle - due procedimenti giudiziari, uno della Corte dei Conti che contesta un danno erariale di 6 milioni di euro, l'altro della magistratura ordinaria che ha rimandato a giudizio l'ex sindaco di Bologna Flavio Delbono e i vertici dell'Amministrazione Comunale, di Atc e CCC all'epoca dei fatti per i reati di abuso d'ufficio e turbativa d'asta, reato quest'ultimo che se confermato renderebbe annullabile il bando di aggiudicazione.
Poi non è ancora arrivato il fatidico si di tutte le banche finanziatrici e, infine, non ci sono nuovi soci privati in Marconi Express.
Alla luce di questa situazione di incertezza e di possibili conseguenze per gli enti pubblici coinvolti, primo fra tutti il Comune di Bologna, oggi presento un Ordine del Giorno sottoscritto da tutto il Gruppo Consiliare, del quale chiedo la trattazione immediata.
L'ispirazione principale di questa iniziativa è un ragionevolissimo principio di cautela e tutela degli interessi pubblici che in questo Consiglio noi rappresentiamo.
Perché se è legittimo lasciare la possibilità di realizzazione dell'opera a chi ha vinto regolarmente un bando, sarà eventualmente la magistratura ad accertare la correttezza o meno del procedimento, è altrettanto legittimo e opportuno per l'Amministrazione Comunale, vista la situazione giudiziaria e l'esposizione finanziaria, diretta e indiretta, tutelarsi chiedendo innanzitutto l'uscita del socio pubblico Tper dalla compagine sociale di Marconi Express e la pronta realizzazione della fermata SFM Borgo Panigale Scala oggi al grezzo.
Queste richieste rispondono anche al principio secondo il quale la principale mission istituzionale di Tper è la gestione e lo sviluppo del Trasporto Pubblico Locale di cui il People Mover non fa parte".
"Gentili colleghi,
molto si è parlato in questi ultimi tempi del progetto People Mover, ma in verità il tema non ha mai abbandonato le cronache degli ultimi 4 anni.
Potremmo dire che la sua attualità è un'attualità durevole, decennale, fatta di annunci circa l'imminenza della sua realizzazione, circa la vicinissima chiusura di accordi per i finanziamenti da parte degli istituti di credito, circa la prossima e definitiva revisione della compagine societaria di Marconi Express.
Ora, alla luce anche degli ultimi avvenimenti, crediamo si debba riflettere sulle ragioni che hanno reso così accidentato il percorso di quest'opera.
Non vogliamo credere che qualcuno pensi ancora che l'ostacolo sia stato rappresentato solo da una opposizione "ideologica".
Quell'opposizione, che in parte noi abbiamo rappresentato in questi anni, crediamo si sia limitata a porre all'attenzione di questa Amministrazione i tanti dubbi sulla coerenza finanziaria, societaria, tecnica, trasportistica dell'opera.
Le argomentazioni che supportavano quei dubbi e quelle richieste di correzioni, modifiche, chiarimenti erano quanto meno fondate, se nel tempo le hanno sostenute: cittadini, esperti di mobilità, magistratura ordinaria e contabile, autorità di vigilanza per i contratti pubblici e ora anche l'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna con un Ordine del Giorno.
Alcune correzioni, anche grazie al nostro lavoro in Consiglio Comunale, si sono ottenute: prima tra tutte la modifica dei patti parasociali di Marconi Express che vedevano inizialmente uno squilibrio inaccettabile tra socio pubblico e privato che disattendeva completamente nei fatti i principi della finanza di progetto.
Infine corre dire - per onestà intellettuale - che se tanti problemi ha incontrato quest'opera non può che esserci stato un vizio iniziale del quale vediamo ancora in atto le conseguenze.
In primo luogo il progetto ha pendenti - come una spada di Damocle - due procedimenti giudiziari, uno della Corte dei Conti che contesta un danno erariale di 6 milioni di euro, l'altro della magistratura ordinaria che ha rimandato a giudizio l'ex sindaco di Bologna Flavio Delbono e i vertici dell'Amministrazione Comunale, di Atc e CCC all'epoca dei fatti per i reati di abuso d'ufficio e turbativa d'asta, reato quest'ultimo che se confermato renderebbe annullabile il bando di aggiudicazione.
Poi non è ancora arrivato il fatidico si di tutte le banche finanziatrici e, infine, non ci sono nuovi soci privati in Marconi Express.
Alla luce di questa situazione di incertezza e di possibili conseguenze per gli enti pubblici coinvolti, primo fra tutti il Comune di Bologna, oggi presento un Ordine del Giorno sottoscritto da tutto il Gruppo Consiliare, del quale chiedo la trattazione immediata.
L'ispirazione principale di questa iniziativa è un ragionevolissimo principio di cautela e tutela degli interessi pubblici che in questo Consiglio noi rappresentiamo.
Perché se è legittimo lasciare la possibilità di realizzazione dell'opera a chi ha vinto regolarmente un bando, sarà eventualmente la magistratura ad accertare la correttezza o meno del procedimento, è altrettanto legittimo e opportuno per l'Amministrazione Comunale, vista la situazione giudiziaria e l'esposizione finanziaria, diretta e indiretta, tutelarsi chiedendo innanzitutto l'uscita del socio pubblico Tper dalla compagine sociale di Marconi Express e la pronta realizzazione della fermata SFM Borgo Panigale Scala oggi al grezzo.
Queste richieste rispondono anche al principio secondo il quale la principale mission istituzionale di Tper è la gestione e lo sviluppo del Trasporto Pubblico Locale di cui il People Mover non fa parte".
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Piazza Maggiore, 6