CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE DONDARINI (PD) SUL PATRIMONIO CULTURALE


Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Rolando Dondarini (Pd) sul patrimonio culturale.

"A volte nella vita di una comunità si presentano congiunture particolarmente favorevoli allo sviluppo di idee ed iniziative; frangenti...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Rolando Dondarini (Pd) sul patrimonio culturale.

"A volte nella vita di una comunità si presentano congiunture particolarmente favorevoli allo sviluppo di idee ed iniziative; frangenti in cui si è sollecitati a prendere atto delle proprie peculiarità e delle proprie potenzialità per progettare con maggior consapevolezza nuove o rinnovate attività che possano essere proficue per tutti.
In questi giorni poi si è verificata un'originale corrispondenza tra una sollecitazione implicita in un tentativo, considerato più o meno maldestro e inopportuno, di quantificazione del patrimonio artistico locale e la presentazione di un regolamento che punta a dare certezze, ma soprattutto a sollecitare tutte le componenti cittadine - dai singoli alle associazioni - a prendersi cura di ogni componente del patrimonio cittadino inteso come bene comune.
Alcuni organi di stampa nei giorni scorsi hanno riportato le valutazioni della Ragioneria dello Stato, che evidentemente sollecitata dalle dispute sul PIL, si è espressa sul valore economico delle opere d'arte presenti sul territorio emiliano-romagnolo, giungendo alla stima di 16,9 miliardi di euro costituenti il 10% del valore complessivo dei beni culturali nazionali. Quasi unanime è stata la disapprovazione per una simile valutazione e non tanto per le stime che appaiono spesso frettolose e infondate e comunque sottostimate – si pensi che alla Pinacoteca, con le sue opere di Raffaello, di Guido Reni, dei Carracci, del Guercino, è stato attribuito un valore di soli 45 milioni – ma per l'evidente vanità di circoscrivere le nostre eredità storico artistiche alla sola sfera dell'estetica. Opinabili pertanto tutte le equiparazione ad un valore monetario che in questo caso hanno ricevuto la bocciatura di Franco Faranda, di Andrea Emiliani e dell'assessore regionale, Massimo Mezzetti, ma ancora più criticabile la limitazione del nostro patrimonio culturale. Qualche anno fa nell'affrontare la questione del suo significato ne proposi una definizione che venne generalmente accettata dal mondo accademico: definii il patrimonio culturale come l’eterogeneo e multiforme insieme di lasciti e risorse nel quale confluiscono e si sedimentano i caratteri, i beni, i valori e i saperi ambientali, storico-artistici, scientifici e ideali raccolti e condivisi dalle comunità umane nei loro diversi ambiti territoriali. A queste spetta rilevarne, conoscerne, proteggerne e valorizzarne la presenza, rendendola nota, rilevante e fruibile nel più ampio quadro del patrimonio dell’Umanità. Non si tratta quindi soltanto di beni artistici, né sempre di elementi tangibili, ma anche di lasciti incorporei che spesso contribuiscono in maniera determinante ad individuare l'identità di una comunità.
Come non includervi per una città come la nostra pagine indelebili come la liberazione dei Servi, la creazione del più antico centro di studi laici dell'occidente, i volti che caratterizzano l'identità urbana come frutto di scelte lungimiranti, la propensione alla collaborazione e alla cooperazione
Ed è sulla consapevolezza e l'impegno di ogni esponente di questa società che può e deve basarsi ogni iniziativa volta a percepire e rendere ogni componente di tale patrimonio una risorsa da tutelare e proteggere e su cui contare per il futuro.
Anche l'ospitalità e l'accoglienza non possono prescindere da questi impegni, che debbono vincolare anche i soggetti in formazione ai quali compete il rispetto di quanto ricevono dalle generazioni presenti e passate.
Per questi motivi il regolamento che è stato presentato sabato scorso dal Sindaco e che propone la città come bene comune mi pare la miglior risposta alla criticabile valutazione sul valore monetario del nostro patrimonio.
Tanto più che proprio il patrimonio offre oggi una delle vie più importanti e praticabili per l'educazione alla cittadinanza attiva.
Lo sperimentiamo da anni con crescente incidenza inducendo scolari di ogni ordine e grado ad adottare componenti di tale patrimonio e divenirne tutori propositivi che nel corso dei loro “parlamenti” possono sperimentare l'emozione di trasformare le conoscenze acquisite in proposte operative".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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