CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE DONDARINI (PD)
Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Dondarini (PD) sul Museo della Tapezzeria.
"Il Museo Storico Didattico della Tappezzeria nacque come realtà associativa di alcuni artigiani tappezzieri italiani che gettaro...
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Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Dondarini (PD) sul Museo della Tapezzeria.
"Il Museo Storico Didattico della Tappezzeria nacque come realtà associativa di alcuni artigiani tappezzieri italiani che gettarono le basi per costruire quanto è presente oggi in Villa Spada. Fu fondato nel 1966 dal maestro tappezziere bolognese Vittorio Zironi che proprio per questo ricevette numerose onorificenze; fu infatti nominato Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, oltre ad essere onorato dalla città di Bologna con il Nettuno d'Oro nel 1998 'per avere nobilitato un'attività con il suo museo'.
Negli anni '80 per sua tenace iniziativa e con il sostegno da parte dei Sindaci Zangheri prima e Imbeni poi, grazie alll'investimento del Comune, della Regione, della Carisbo e del Museo si riuscì a restaurare Villa Spada, all'epoca in stato d'abbandono, quale sede museale; così dal 1990 il Museo è ospite del Comune di Bologna in Convenzione in questa splendida struttura.
La Convenzione sottoscritta nel 1990 e rinnovata più volte recita: 'il Museo Storico Didattico della Tappezzeria per l'attività che svolge (Museo esposizione di 6000 reperti tessili, macchinari e attrezzature, laboratorio di restauro, didattica, biblioteca specialistica [...] viene ritenuto un originale, raro ed importante veicolo di trasmissione di un patrimonio artistico, etnografico e culturale e rientra, pertanto, da tempo e a pieno titolo nel “Sistema Museale comunale'.
Il Museo ha ricoperto negli anni un ruolo sociale e culturale di indubbio rilievo e nei quasi 50 anni di esercizio la sua collezione che era inizialmente limitata a stoffe e tessuti da tappezzeria, si è ampliata grazie a importantissime donazioni. Oggi sono esposti abiti storici, importanti macchinari da tessitura, strumenti e accessori, frammenti tessili di rara importanza, ricami, pizzi, merletti, e ancora disegni e archivi di importanti donatori italiani, arazzi, paramenti - insomma, in 50 anni questa struttura si è trasformata in un vero Museo del tessuto e della tappezzeria, unico in Italia e in Europa per tipologia e collezione, caratteristiche e attività.
Per quanto attiene al Laboratorio di Restauro Tessile ovvero la Associazione Amici del Museo della Tappezzeria, operante dal 1991 sul territorio italiano Francesco Gironi ricorda alcuni prestigiosi restauri tra i quali gli Abiti di D'Annunzio, gli Arazzi della Cattedrale di San Pietro (Bologna), il Manto della B.V. San Luca.
Il Laboratorio, creato esclusivamente per sostenere economicamente il Museo, sarà comunque chiuso entro l'anno corrente e le relative attrezzature trasferite in capo al Museo come liquidazione.
Il suo know-how e le capacità di oltre 25 anni di esperienza rimangono a disposizione di tutti coloro che avessero necessità di restauri tessili nella persona della Restauratrice Manuela Farinelli che collabora con l'Associazione da tutti questi anni con dedizione e grandissima perizia.
Nel frattempo molte cose sono cambiate: nel 1999 alla scomparsa di Vittorio alla direzione è succeduto il figlio Stefano poi ammalatosi gravemente. Dal 2011 quindi è stato il nipote Francesco Zironi ad occuparsi della gestione del Museo.
Gestione e non solo direzione, poiché al di fuori delle entrate dei biglietti e di qualche piccola donazione liberale il Museo non ha mai ricevuto sostegni economici dal pubblico ed è sempre stata la famiglia Zironi a coprire ogni disavanzo per le spese correnti e di gestione (bollette, oneri, tasse, tarsu, costi e spese) oltre a gestirne tutto il corretto funzionamento.
In questa situazione, la famiglia si dice non più in grado di sostenere il Museo e le sue iniziative a Villa Spada come ha fatto negli ultimi 25 anni, non solo perché non dispone più delle risorse economiche necessarie, ma anche per oggettive difficoltà gestionali.
Di qui l'annuncio dello stesso Francesco Zironi della chiusura del Museo entro Dicembre 2015 e della riconsegna con grande rammarico delle “chiavi” di Villa Spada.
Nei confronti di questo patrimonio credo sia doverosa una particolare attenzione da parte del Comune di Bologna e più in generale, delle Istituzioni.
L'anno prossimo il Museo compierebbe 50 anni dalla fondazione e Francesco Zironi si è detto disponibile a trovare una soluzione per il proseguimento di questa importante esposizione e, tenendo conto dello statuto del Museo, a discutere sul passaggio di proprietà dell'intera collezione al Comune di Bologna qualora ci sia il suo impegno a continuare questa attività, acquisendo il Museo della Tappezzeria all'interno dei propri Musei Civici, mantenendone la collezione integra e l'intitolazione al fondatore “Vittorio Zironi”.
Considerate le difficoltà economiche del momento, credo che si debba valutare la possibilità di favorire iniziative per la salvaguardia di una collezione con una storia così importante, già allestita in uno stabile di proprietà comunale e di arricchire il proprio patrimonio culturale.
Con la chiusura si riconsegnerebbe alla città un palazzo vuoto e si costringerebbero i proprietari a trovare una diversa collocazione a questa collezione presso altri musei o comuni, non necessariamente sul territorio bolognese, pur consapevole dell'enorme perdita culturale per la Città.
Considerate la collaborazione e la sollecitudine dimostrate in precedenza dall'amministrazione comunale, sia per la sede che per l'attività del museo, comunico al consiglio comunale che inoltrerò una apposita udienza conoscitiva alla 6° commissione".
"Il Museo Storico Didattico della Tappezzeria nacque come realtà associativa di alcuni artigiani tappezzieri italiani che gettarono le basi per costruire quanto è presente oggi in Villa Spada. Fu fondato nel 1966 dal maestro tappezziere bolognese Vittorio Zironi che proprio per questo ricevette numerose onorificenze; fu infatti nominato Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, oltre ad essere onorato dalla città di Bologna con il Nettuno d'Oro nel 1998 'per avere nobilitato un'attività con il suo museo'.
Negli anni '80 per sua tenace iniziativa e con il sostegno da parte dei Sindaci Zangheri prima e Imbeni poi, grazie alll'investimento del Comune, della Regione, della Carisbo e del Museo si riuscì a restaurare Villa Spada, all'epoca in stato d'abbandono, quale sede museale; così dal 1990 il Museo è ospite del Comune di Bologna in Convenzione in questa splendida struttura.
La Convenzione sottoscritta nel 1990 e rinnovata più volte recita: 'il Museo Storico Didattico della Tappezzeria per l'attività che svolge (Museo esposizione di 6000 reperti tessili, macchinari e attrezzature, laboratorio di restauro, didattica, biblioteca specialistica [...] viene ritenuto un originale, raro ed importante veicolo di trasmissione di un patrimonio artistico, etnografico e culturale e rientra, pertanto, da tempo e a pieno titolo nel “Sistema Museale comunale'.
Il Museo ha ricoperto negli anni un ruolo sociale e culturale di indubbio rilievo e nei quasi 50 anni di esercizio la sua collezione che era inizialmente limitata a stoffe e tessuti da tappezzeria, si è ampliata grazie a importantissime donazioni. Oggi sono esposti abiti storici, importanti macchinari da tessitura, strumenti e accessori, frammenti tessili di rara importanza, ricami, pizzi, merletti, e ancora disegni e archivi di importanti donatori italiani, arazzi, paramenti - insomma, in 50 anni questa struttura si è trasformata in un vero Museo del tessuto e della tappezzeria, unico in Italia e in Europa per tipologia e collezione, caratteristiche e attività.
Per quanto attiene al Laboratorio di Restauro Tessile ovvero la Associazione Amici del Museo della Tappezzeria, operante dal 1991 sul territorio italiano Francesco Gironi ricorda alcuni prestigiosi restauri tra i quali gli Abiti di D'Annunzio, gli Arazzi della Cattedrale di San Pietro (Bologna), il Manto della B.V. San Luca.
Il Laboratorio, creato esclusivamente per sostenere economicamente il Museo, sarà comunque chiuso entro l'anno corrente e le relative attrezzature trasferite in capo al Museo come liquidazione.
Il suo know-how e le capacità di oltre 25 anni di esperienza rimangono a disposizione di tutti coloro che avessero necessità di restauri tessili nella persona della Restauratrice Manuela Farinelli che collabora con l'Associazione da tutti questi anni con dedizione e grandissima perizia.
Nel frattempo molte cose sono cambiate: nel 1999 alla scomparsa di Vittorio alla direzione è succeduto il figlio Stefano poi ammalatosi gravemente. Dal 2011 quindi è stato il nipote Francesco Zironi ad occuparsi della gestione del Museo.
Gestione e non solo direzione, poiché al di fuori delle entrate dei biglietti e di qualche piccola donazione liberale il Museo non ha mai ricevuto sostegni economici dal pubblico ed è sempre stata la famiglia Zironi a coprire ogni disavanzo per le spese correnti e di gestione (bollette, oneri, tasse, tarsu, costi e spese) oltre a gestirne tutto il corretto funzionamento.
In questa situazione, la famiglia si dice non più in grado di sostenere il Museo e le sue iniziative a Villa Spada come ha fatto negli ultimi 25 anni, non solo perché non dispone più delle risorse economiche necessarie, ma anche per oggettive difficoltà gestionali.
Di qui l'annuncio dello stesso Francesco Zironi della chiusura del Museo entro Dicembre 2015 e della riconsegna con grande rammarico delle “chiavi” di Villa Spada.
Nei confronti di questo patrimonio credo sia doverosa una particolare attenzione da parte del Comune di Bologna e più in generale, delle Istituzioni.
L'anno prossimo il Museo compierebbe 50 anni dalla fondazione e Francesco Zironi si è detto disponibile a trovare una soluzione per il proseguimento di questa importante esposizione e, tenendo conto dello statuto del Museo, a discutere sul passaggio di proprietà dell'intera collezione al Comune di Bologna qualora ci sia il suo impegno a continuare questa attività, acquisendo il Museo della Tappezzeria all'interno dei propri Musei Civici, mantenendone la collezione integra e l'intitolazione al fondatore “Vittorio Zironi”.
Considerate le difficoltà economiche del momento, credo che si debba valutare la possibilità di favorire iniziative per la salvaguardia di una collezione con una storia così importante, già allestita in uno stabile di proprietà comunale e di arricchire il proprio patrimonio culturale.
Con la chiusura si riconsegnerebbe alla città un palazzo vuoto e si costringerebbero i proprietari a trovare una diversa collocazione a questa collezione presso altri musei o comuni, non necessariamente sul territorio bolognese, pur consapevole dell'enorme perdita culturale per la Città.
Considerate la collaborazione e la sollecitudine dimostrate in precedenza dall'amministrazione comunale, sia per la sede che per l'attività del museo, comunico al consiglio comunale che inoltrerò una apposita udienza conoscitiva alla 6° commissione".
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Piazza Maggiore, 6