CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE BARCELO' (PD) SU PARIDE MORI


Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Leonardo Barcelò (PD) sull'onorificenza attribuita a Paride Mori.

"Un atto istituzionale adottato di recente su presupposti, a mio parere, erronei ha portato a concedere ad un combattent...

Descrizione

Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Leonardo Barcelò (PD) sull'onorificenza attribuita a Paride Mori.

"Un atto istituzionale adottato di recente su presupposti, a mio parere, erronei ha portato a concedere ad un combattente della Repubblica di Salò una onorificenza non dovutagli, perché riservata alle vittime delle Foibe, quale Paride Mori non è mai stato.
Mori combattè a fianco dei nazisti col grado di Capitano nel Battaglione 'Bruno Mussolini' ( terzogenito del Duce), un reparto che all’inizio era aggregato alle dipendenze del Terzo Reich col compito di presidiare le ferrovie dell’Isonzo attaccate dai Partigiani, e successivamente inquadrato nel reparto fascista di bersaglieri della Repubblica Sociale di Salò schierato nel territorio del litorale adriatico al comando diretto dei tedeschi. Morì in uno scontro coi Partigiani il 18 febbraio 1944 in Val Baccia ( zona di Gorizia), e nei suoi confronti non c’e stata alcuna vendetta post bellica delle milizie di Tito. Mori non finì affatto nelle foibe e fu ucciso in combattimento dai Partigiani.

L’onorificenza attribuitagli nella Giornata del Ricordo fu istituita per ricordare le vittime delle foibe nell’immediato dopoguerra. Peccato che Paride Mori, nato a Traversetolo nel 1902, l’8 settembre del 1943 scelse il fascismo e andò a combattere con la compagnia di bersaglieri che comandava, invece di accettare i termini dell’armistizio firmato dall’Italia. Partì per la Venezia Giulia, aderendo alla Repubblica di Salò e morì cinque mesi dopo per mano di partigiani jugoslavi a Santa Lucia d’Isonzo. Con chi è morto nelle foibe titine quindi non c’entra nulla.
Per questo diventa inaccettabile che una persona che consapevolmente ha aderito agli ideali del regime fascista possa essere decorato con medaglia nella nostra nazione.

Mi auguro che al più presto l’istruttoria e l’approfondimento richiesto dal governo facciano giungere a un chiarimento in ordine alla verità storica riguardante questa persona, e a condurre alla revoca dell’onorificienza accordata per errore a Paride Mori.
Per tutta la Comunità italiana e soprattutto per le nuove generazioni non è giusto assurgere a simboli di vittime di soprusi coloro che invece si sono distinti per avere scelto proprio la via dell’antidemocraticità e della sopraffazione.
Penso che ciò offenda, in particolare, Bologna, città Medaglia d’oro alla Resistenza, e tutte le vittime della crudeltà fascista".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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