CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI SUI RAPPORTI TRA GIUNTA E CONSIGLIO
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBo) sui rapporti tra Giunta e Consiglio.
"Cari Colleghi, forse per mia inesperienza, ma fare Politica in Consiglio comunale raramente è entusiasmante. A volte raggiung...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBo) sui rapporti tra Giunta e Consiglio.
"Cari Colleghi, forse per mia inesperienza, ma fare Politica in Consiglio comunale raramente è entusiasmante. A volte raggiunge però elevate vette di assoluta inutilità, come la scorsa settimana, e la causa è una sola: il sindaco Merola.
Vediamo i fatti. Lunedì mattina c'era nell'aria una grande eccitazione, si doveva ancora una volta parlare di Hera in Consiglio Comunale. Domenica era passata nello studio dell'oratoria; domani sarebbe stato il grande giorno per sfoggiare tutta l'eloquenza.
Merola ha spiazzato tutti, convocando in mattinata una riunione del gruppo Pd e dando minaccioso un ordine preciso: questa discussione non si ha da fare.
E così in Consiglio comunale il Pd ha fatto sostanzialmente scena muta.
L'opposizione le ha tentate tutte, perfino dicendo che se si dava ordine al presidente di Hera di abbassarsi di 50.000 euro il compenso, con quei soldi si pagava il restauro del portico di San Luca, dimenticando primo che il Presidente viene indicato dai romagnoli e che quindi il compito era il loro, secondo che a Bologna di quegli euro ne sarebbero arrivati come maggiori dividendi appena 2.700, per via delle tasse e della quota che il Comune ha in Hera, con i quali ci facevamo al massimo la birra.
Morale un intero pomeriggio passato a parlare di nulla.
Martedì il Sindaco ha comunicato alla stampa i dati del bilancio consuntivo 2013, bellamente fregandosi di portarli prima in Consiglio
comunale, il quale ha il compito fondamentale di discuterli e approvarli.
Avrà certo confidato che un mese di discussione in Consiglio comunale non cambierà una riga di quanto lui ha deciso, con la maggioranza bulgara che lo sostiene, alla faccia del rispetto istituzionale per gli organi consiliari.
Mercoledì, gli sgomenti consiglieri comunali hanno appreso dalla stampa che il Sindaco intende portare in borsa l'Aeroporto.
Anche qui senza la decenza di neanche informare preventivamente il Consiglio comunale. Se non altro, facendogli i conti, gli avremmo potuto evitare la figuraccia che farà quando tutti scopriranno che gli sbandierati 20 milioni di euro che lui ha detto alla stampa che il Comune incasserà dall'operazione, saranno molti di meno.
La figuraccia fatta con la telenovela della vendita dell'Interporto, pare non abbia insegnato nulla.
A proposito, se volesse veramente rilanciare la Fiera, lo potrebbe fare anche domattina, vendendo un 0,7% delle azioni di Hera, che valgono appunto i famosi 20 milioni di Euro che servono.
Si può continuare con le nomine nelle partecipate che fa, senza nemmeno interpellare i famosi saggi che il Consiglio comunale ha deliberato di costituire per valutare le migliori candidature possibili.
O con i tanti Ordini del Giorno, magari approvati all'unanimità dal Consiglio, dei quali bellamente se ne frega, come ad esempio quelli sulla semplificazione burocratica, ormai abbiamo un regolamento per l'uso della carta igienica, o il famoso Museo Pelagalli, che neanche si è degnato di andare a visitare i due anni.
Ma non sarebbe bene che si eliminassero, per quello che lui ne tiene conto, Consiglio e Giunta, si risparmierebbero, con la burocrazia annessa, circa 8 milioni di euro.
Così anche formalmente farebbe tutto da solo, come nei fatti fa. Male, ma fa.
Dimenticavo la sicurezza: quella è riuscito a 'sbolognarla', in due anni nei quali aveva la delega, non aveva fatto niente.
Lo potremmo chiamare Podestà, oppure Virginio il Magnifico, Signore di Bologna.
Magari non avrà a fianco il Poliziano, Leonardo, Michelangelo, il Verrocchio, Botticelli e tanti altri, ma solo Ronchi, ma lui si accontenta così. Povera Bologna comm ti mèssa mèl".
"Cari Colleghi, forse per mia inesperienza, ma fare Politica in Consiglio comunale raramente è entusiasmante. A volte raggiunge però elevate vette di assoluta inutilità, come la scorsa settimana, e la causa è una sola: il sindaco Merola.
Vediamo i fatti. Lunedì mattina c'era nell'aria una grande eccitazione, si doveva ancora una volta parlare di Hera in Consiglio Comunale. Domenica era passata nello studio dell'oratoria; domani sarebbe stato il grande giorno per sfoggiare tutta l'eloquenza.
Merola ha spiazzato tutti, convocando in mattinata una riunione del gruppo Pd e dando minaccioso un ordine preciso: questa discussione non si ha da fare.
E così in Consiglio comunale il Pd ha fatto sostanzialmente scena muta.
L'opposizione le ha tentate tutte, perfino dicendo che se si dava ordine al presidente di Hera di abbassarsi di 50.000 euro il compenso, con quei soldi si pagava il restauro del portico di San Luca, dimenticando primo che il Presidente viene indicato dai romagnoli e che quindi il compito era il loro, secondo che a Bologna di quegli euro ne sarebbero arrivati come maggiori dividendi appena 2.700, per via delle tasse e della quota che il Comune ha in Hera, con i quali ci facevamo al massimo la birra.
Morale un intero pomeriggio passato a parlare di nulla.
Martedì il Sindaco ha comunicato alla stampa i dati del bilancio consuntivo 2013, bellamente fregandosi di portarli prima in Consiglio
comunale, il quale ha il compito fondamentale di discuterli e approvarli.
Avrà certo confidato che un mese di discussione in Consiglio comunale non cambierà una riga di quanto lui ha deciso, con la maggioranza bulgara che lo sostiene, alla faccia del rispetto istituzionale per gli organi consiliari.
Mercoledì, gli sgomenti consiglieri comunali hanno appreso dalla stampa che il Sindaco intende portare in borsa l'Aeroporto.
Anche qui senza la decenza di neanche informare preventivamente il Consiglio comunale. Se non altro, facendogli i conti, gli avremmo potuto evitare la figuraccia che farà quando tutti scopriranno che gli sbandierati 20 milioni di euro che lui ha detto alla stampa che il Comune incasserà dall'operazione, saranno molti di meno.
La figuraccia fatta con la telenovela della vendita dell'Interporto, pare non abbia insegnato nulla.
A proposito, se volesse veramente rilanciare la Fiera, lo potrebbe fare anche domattina, vendendo un 0,7% delle azioni di Hera, che valgono appunto i famosi 20 milioni di Euro che servono.
Si può continuare con le nomine nelle partecipate che fa, senza nemmeno interpellare i famosi saggi che il Consiglio comunale ha deliberato di costituire per valutare le migliori candidature possibili.
O con i tanti Ordini del Giorno, magari approvati all'unanimità dal Consiglio, dei quali bellamente se ne frega, come ad esempio quelli sulla semplificazione burocratica, ormai abbiamo un regolamento per l'uso della carta igienica, o il famoso Museo Pelagalli, che neanche si è degnato di andare a visitare i due anni.
Ma non sarebbe bene che si eliminassero, per quello che lui ne tiene conto, Consiglio e Giunta, si risparmierebbero, con la burocrazia annessa, circa 8 milioni di euro.
Così anche formalmente farebbe tutto da solo, come nei fatti fa. Male, ma fa.
Dimenticavo la sicurezza: quella è riuscito a 'sbolognarla', in due anni nei quali aveva la delega, non aveva fatto niente.
Lo potremmo chiamare Podestà, oppure Virginio il Magnifico, Signore di Bologna.
Magari non avrà a fianco il Poliziano, Leonardo, Michelangelo, il Verrocchio, Botticelli e tanti altri, ma solo Ronchi, ma lui si accontenta così. Povera Bologna comm ti mèssa mèl".
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Piazza Maggiore, 6