CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI (INSPERBO)
Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InseperBo).
"Se consultate un vocabolario bolognese di inizio '900 non trovate la parola 'umarell'.
La parola uomo è infatti coniugata al diminutivo 'umarein', ...
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Si trasmette il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InseperBo).
"Se consultate un vocabolario bolognese di inizio '900 non trovate la parola 'umarell'.
La parola uomo è infatti coniugata al diminutivo 'umarein', all'accrescitivo 'uman' e al peggiorativo 'umaz'. Non è certo casuale questo fatto, allora non si sentiva la necessità di un vezzeggiativo, 'umarell' appunto, non perché il vocabolario bolognese non sia stato ai tempi già ricchissimo di vocaboli, ma perché fino ad allora questa categoria di uomini non esisteva.
La parola 'Umarell' al plurale 'umarells' poi celebrato da Danilo 'Maso' Masotti, nacque nella seconda metà del novecento, con l'allungamento della vita e la comparsa di una nuova generazione di persone, i pensionati, che, avendo lavorato una vita, riscoprivano il piacere di osservare le cose di questo mondo da un altro punto di vista e di commentarle, ovviamente.
Vecchietti occupati da un tot di nipotini, con le pensioni ed i risparmi di una vita spesi non per fare il tanto agognato giro del mondo, ma per
sostenere la numerosa famiglia, comperando le case ai figli e 'slungando' soldi ai medesimi perché loro sì era giusto che la vita se la godessero, non come loro che avevano lavorato e basta.
E così il tempo libero veniva speso a guardare le cose da un nuovo punto di vista, con curiosità, ironia, voglia di capire il mondo la loro creato, ma che andava, al dispetto della loro volontà 'a suo modo'.
Ma perché allora Merola non fa che ripetere la parola 'umarells' in senso peggiorativo e non vezzeggiativo come dovrebbe?
Chissà forse è l'unica parola del bolognese che sa, essendo stata coniata più o meno ai tempi della sua venuta a Bologna.
Non certo per disprezzarne l'età, la maggior parte di chi vota PD appartiene a questa generazione, persone mosse dalla speranza che torni 'il sol dell'avvenir' ormai tramontato per sempre da tempo.
Sono certo invece che a Merola da fastidio l'ironia, la tipica ironia degli 'umarells', gente che in generale ha lavorato una vita dimostrando quello che sanno fare e per questo a loro deve essere concesso sia il diritto di critica che di ironia.
Gli 'umarells' che hanno visto il Sindaco sceriffo, poi il primo Sindaco della storia di Bologna dimessosi per avere usato per il suo interesse soldi pubblici, e ora vedono Merola, con le sue tasse ed i suoi disastri, e preferiscono sorriderci sopra , tanto anche questo deve passare.
E così il nostro Merola che sente puzza di bruciato, adesso che si avvicina il redde razionem e finalmente i bolognesi con il loro voto renderanno esplicito il loro parere, si agita , lancia strali , maledice gli 'umarells' si arrocca sul partito che ben consapevole dei limiti meroliani è costretto per ora a difenderlo per amore di bandiera.
Ma è proprio possibile che debba andare a finire così, che le cose non cambino, che per difendere lo strano concetto di governabilità di 10 anni, che piace solo a Merola, che ha, in questo concetto, la sola arma di difesa, è proprio possibile che si vada avanti ancora per cinque lunghi anni?
Significative sono le prime parole del neo eletto segretario del PD Francesco Critelli: 'lotteremo contro le mafie'.
Non che non ce ne sia bisogno. La disgregazione sociale del nostro territorio distrutto da un 'neo centralismo democratico' che non lascia spazio alla partecipazione vera dei cittadini alla vita della Cosa Pubblica, ha aperto anche questo squarcio a casa nostra.
Critelli fino ad ora non ha detto una parola sulla Bologna che vorrei, troppo coinvolgente e troppo impegnativa.
Non poteva dire quello che in realtà c'era da dire sui tanti nodi irrisolti di Bologna, e ha preferito glissare rimandandola ad un vago successivo
momento partecipativo, che formalmente non è stato voluto proprio per non fare emergere con chiarezza il pensiero della base riguardo al nostro Sindaco.
Ma 'giorno verrà' e gli 'umarells' si prenderanno le loro rivincite, sempre che ci sia quella ragionevole alternativa che diede loro Guazzaloca nel '99".
"Se consultate un vocabolario bolognese di inizio '900 non trovate la parola 'umarell'.
La parola uomo è infatti coniugata al diminutivo 'umarein', all'accrescitivo 'uman' e al peggiorativo 'umaz'. Non è certo casuale questo fatto, allora non si sentiva la necessità di un vezzeggiativo, 'umarell' appunto, non perché il vocabolario bolognese non sia stato ai tempi già ricchissimo di vocaboli, ma perché fino ad allora questa categoria di uomini non esisteva.
La parola 'Umarell' al plurale 'umarells' poi celebrato da Danilo 'Maso' Masotti, nacque nella seconda metà del novecento, con l'allungamento della vita e la comparsa di una nuova generazione di persone, i pensionati, che, avendo lavorato una vita, riscoprivano il piacere di osservare le cose di questo mondo da un altro punto di vista e di commentarle, ovviamente.
Vecchietti occupati da un tot di nipotini, con le pensioni ed i risparmi di una vita spesi non per fare il tanto agognato giro del mondo, ma per
sostenere la numerosa famiglia, comperando le case ai figli e 'slungando' soldi ai medesimi perché loro sì era giusto che la vita se la godessero, non come loro che avevano lavorato e basta.
E così il tempo libero veniva speso a guardare le cose da un nuovo punto di vista, con curiosità, ironia, voglia di capire il mondo la loro creato, ma che andava, al dispetto della loro volontà 'a suo modo'.
Ma perché allora Merola non fa che ripetere la parola 'umarells' in senso peggiorativo e non vezzeggiativo come dovrebbe?
Chissà forse è l'unica parola del bolognese che sa, essendo stata coniata più o meno ai tempi della sua venuta a Bologna.
Non certo per disprezzarne l'età, la maggior parte di chi vota PD appartiene a questa generazione, persone mosse dalla speranza che torni 'il sol dell'avvenir' ormai tramontato per sempre da tempo.
Sono certo invece che a Merola da fastidio l'ironia, la tipica ironia degli 'umarells', gente che in generale ha lavorato una vita dimostrando quello che sanno fare e per questo a loro deve essere concesso sia il diritto di critica che di ironia.
Gli 'umarells' che hanno visto il Sindaco sceriffo, poi il primo Sindaco della storia di Bologna dimessosi per avere usato per il suo interesse soldi pubblici, e ora vedono Merola, con le sue tasse ed i suoi disastri, e preferiscono sorriderci sopra , tanto anche questo deve passare.
E così il nostro Merola che sente puzza di bruciato, adesso che si avvicina il redde razionem e finalmente i bolognesi con il loro voto renderanno esplicito il loro parere, si agita , lancia strali , maledice gli 'umarells' si arrocca sul partito che ben consapevole dei limiti meroliani è costretto per ora a difenderlo per amore di bandiera.
Ma è proprio possibile che debba andare a finire così, che le cose non cambino, che per difendere lo strano concetto di governabilità di 10 anni, che piace solo a Merola, che ha, in questo concetto, la sola arma di difesa, è proprio possibile che si vada avanti ancora per cinque lunghi anni?
Significative sono le prime parole del neo eletto segretario del PD Francesco Critelli: 'lotteremo contro le mafie'.
Non che non ce ne sia bisogno. La disgregazione sociale del nostro territorio distrutto da un 'neo centralismo democratico' che non lascia spazio alla partecipazione vera dei cittadini alla vita della Cosa Pubblica, ha aperto anche questo squarcio a casa nostra.
Critelli fino ad ora non ha detto una parola sulla Bologna che vorrei, troppo coinvolgente e troppo impegnativa.
Non poteva dire quello che in realtà c'era da dire sui tanti nodi irrisolti di Bologna, e ha preferito glissare rimandandola ad un vago successivo
momento partecipativo, che formalmente non è stato voluto proprio per non fare emergere con chiarezza il pensiero della base riguardo al nostro Sindaco.
Ma 'giorno verrà' e gli 'umarells' si prenderanno le loro rivincite, sempre che ci sia quella ragionevole alternativa che diede loro Guazzaloca nel '99".
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Piazza Maggiore, 6