CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI (BO2016) SULLE POLITICHE PER IL LAVORO E LO SVILUPPO
Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulle politiche per il lavoro e lo sviluppo.
"Ho letto sulla stampa di sabato scorso alcune dichiarazioni del Sindaco Merola sul lavoro interinale a Bologna e ...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016) sulle politiche per il lavoro e lo sviluppo.
"Ho letto sulla stampa di sabato scorso alcune dichiarazioni del Sindaco Merola sul lavoro interinale a Bologna e ho deciso di sospendere il mio sciopero in Consiglio. Siamo lontani dalla formulazione di progetti, ma intanto si comincia.
Sono convinto che il mio gesto sia stato utile, non per l'importanza della mia persona, o del mio voto, ma per il fatto che una denuncia palese su un tema sul quale non si poteva fare finta di niente, evidentemente ha fatto uscire l'orso dal letargo.
E' certamente presto per dare giudizi su anticipazioni così scarne ma vedo nelle dichiarazioni:
- una mancanza: l'impegno che da ora in poi prima di ogni delibera, prima di ogni decisione, si misurerà l'impatto concreto sul lavoro
della decisione assunta ( mai più T Day ad esempio);
- una mancanza di autocritica: sulle semplificazioni amministrative a favore delle imprese che ora vengono annunciate ma che potevano essere fatte da tempo.
- due potenziali pericoli: che si pensi a solo gesti simbolici dando lavoro a poche decine di persone contro gli 80.000 senza lavoro e che Merola invoca nei tavoli la collaborazione di altri , mentre il Comune in prima persona può e deve fare da subito le proprie mosse.
Seguendo l'invito alla collaborazione ecco le prime 5 mosse che devono essere fatte.
1) il PIL di Bologna vale più o meno 17.000 milioni di Euro. Il Comune direttamente muove, assieme alle partecipate sulle quali ha posizioni di influenza compreso il loro indotto, circa 5.800 milioni di Euro; è il più grande imprenditore in campo. Inimmaginabile quindi una mancanza di azione diretta. A titolo di esempio accenno a circa 200 milioni di euro di investimenti immediatamente attivabili nel settore dell'Ecologia (sono più o meno circa 2.500.000 di ore di lavoro);
2) la qualità infrastrutturale del territori è modesta mentre una grande possibilità di modernizzazione è alle porte: il cablaggio in fibra ottica. Tralasciando l'evidente aumento di competitività che il territorio maturerebbe nel suo insieme, si tratta di circa 200 milioni di euro di nuovi investimenti che generano circa 1.300.000 di ore di lavoro. Il Comune può e deve avviare immediatamente questo processo , che non richiede nuova finanza comunale , ma la sola valorizzazione del proprio patrimonio infrastrutturale.
3) Un sostegno concreto alle imprese: il settore dell'edilizia è in ginocchio, mentre sappiamo che questo è generalmente il settore sul quale si può riavviare immediatezze il lavoro. Senza consumo di nuovo territorio sono possibili ristrutturazioni ed ammodernamenti del
Patrimonio esistente. Non esiste problema di domanda, ma principalmente mancanza di finanza sia del singolo privato sia delle imprese edili. Poi le nuove iniziative industriali o le ristrutturazioni industriali necessitano di capitale fresco. Il Comune può, utilizzando il proprio patrimonio, fornire la strumentazione finanziaria sia per permettere l'anticipazione del vantaggio fiscale che la normativa permette, sia un sistema di garanzie remunerate per facilitare nuova finanza. Tutto questo anche valorizzano il proprio Patrimonio che ora ha rendimenti trascurabili.
4) Il Bilancio Comunale ha liquidità ma è stretto dalle regole del Patto di Stabilità. Vanno ricercate, e ve ne sono, tutte le possibilità di anticipare finanza future per opere straordinarie di manutenzione di cui la città abbisogna principalmente per accrescere una fonte di sviluppo come il Turismo.
5) Infine senza una riforma del Welfare per lenire i bisogni delle famiglie bolognesi, da subito, ogni ripresa non farebbe che accentuare le differenze sociali e generazionali che in queste anni sono esplose. Bisogna buttare via il progetto di fusione delle ASP e attivare da subito una nuova collaborazione pubblico privato sul settore. E' possibile. Ed esiste un progetto che con alcune sperimentazioni ha dimostrato che questo può avvenire.
Quindi stiamo a vedere, pronti a collaborare ma pronti ad combattere e lottare se si tenderà a seguire l'esempio di re Franceschiello, “facimme a moina “. Per questo abbiamo pensato ad un mazzo di fiori al Sindaco (nel linguaggio dei fiori il tulipano bianco significa richiedere dignità nei rapporti) come incoraggiamento, ma nel contempo ad un preciso monito di persone che,nel solo interesse dei cittadini di oggi e di domani, vigileranno".
"Ho letto sulla stampa di sabato scorso alcune dichiarazioni del Sindaco Merola sul lavoro interinale a Bologna e ho deciso di sospendere il mio sciopero in Consiglio. Siamo lontani dalla formulazione di progetti, ma intanto si comincia.
Sono convinto che il mio gesto sia stato utile, non per l'importanza della mia persona, o del mio voto, ma per il fatto che una denuncia palese su un tema sul quale non si poteva fare finta di niente, evidentemente ha fatto uscire l'orso dal letargo.
E' certamente presto per dare giudizi su anticipazioni così scarne ma vedo nelle dichiarazioni:
- una mancanza: l'impegno che da ora in poi prima di ogni delibera, prima di ogni decisione, si misurerà l'impatto concreto sul lavoro
della decisione assunta ( mai più T Day ad esempio);
- una mancanza di autocritica: sulle semplificazioni amministrative a favore delle imprese che ora vengono annunciate ma che potevano essere fatte da tempo.
- due potenziali pericoli: che si pensi a solo gesti simbolici dando lavoro a poche decine di persone contro gli 80.000 senza lavoro e che Merola invoca nei tavoli la collaborazione di altri , mentre il Comune in prima persona può e deve fare da subito le proprie mosse.
Seguendo l'invito alla collaborazione ecco le prime 5 mosse che devono essere fatte.
1) il PIL di Bologna vale più o meno 17.000 milioni di Euro. Il Comune direttamente muove, assieme alle partecipate sulle quali ha posizioni di influenza compreso il loro indotto, circa 5.800 milioni di Euro; è il più grande imprenditore in campo. Inimmaginabile quindi una mancanza di azione diretta. A titolo di esempio accenno a circa 200 milioni di euro di investimenti immediatamente attivabili nel settore dell'Ecologia (sono più o meno circa 2.500.000 di ore di lavoro);
2) la qualità infrastrutturale del territori è modesta mentre una grande possibilità di modernizzazione è alle porte: il cablaggio in fibra ottica. Tralasciando l'evidente aumento di competitività che il territorio maturerebbe nel suo insieme, si tratta di circa 200 milioni di euro di nuovi investimenti che generano circa 1.300.000 di ore di lavoro. Il Comune può e deve avviare immediatamente questo processo , che non richiede nuova finanza comunale , ma la sola valorizzazione del proprio patrimonio infrastrutturale.
3) Un sostegno concreto alle imprese: il settore dell'edilizia è in ginocchio, mentre sappiamo che questo è generalmente il settore sul quale si può riavviare immediatezze il lavoro. Senza consumo di nuovo territorio sono possibili ristrutturazioni ed ammodernamenti del
Patrimonio esistente. Non esiste problema di domanda, ma principalmente mancanza di finanza sia del singolo privato sia delle imprese edili. Poi le nuove iniziative industriali o le ristrutturazioni industriali necessitano di capitale fresco. Il Comune può, utilizzando il proprio patrimonio, fornire la strumentazione finanziaria sia per permettere l'anticipazione del vantaggio fiscale che la normativa permette, sia un sistema di garanzie remunerate per facilitare nuova finanza. Tutto questo anche valorizzano il proprio Patrimonio che ora ha rendimenti trascurabili.
4) Il Bilancio Comunale ha liquidità ma è stretto dalle regole del Patto di Stabilità. Vanno ricercate, e ve ne sono, tutte le possibilità di anticipare finanza future per opere straordinarie di manutenzione di cui la città abbisogna principalmente per accrescere una fonte di sviluppo come il Turismo.
5) Infine senza una riforma del Welfare per lenire i bisogni delle famiglie bolognesi, da subito, ogni ripresa non farebbe che accentuare le differenze sociali e generazionali che in queste anni sono esplose. Bisogna buttare via il progetto di fusione delle ASP e attivare da subito una nuova collaborazione pubblico privato sul settore. E' possibile. Ed esiste un progetto che con alcune sperimentazioni ha dimostrato che questo può avvenire.
Quindi stiamo a vedere, pronti a collaborare ma pronti ad combattere e lottare se si tenderà a seguire l'esempio di re Franceschiello, “facimme a moina “. Per questo abbiamo pensato ad un mazzo di fiori al Sindaco (nel linguaggio dei fiori il tulipano bianco significa richiedere dignità nei rapporti) come incoraggiamento, ma nel contempo ad un preciso monito di persone che,nel solo interesse dei cittadini di oggi e di domani, vigileranno".
A cura di
Piazza Maggiore, 6