CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBO) "Verso una nuova Presidenza al Teatro Comunale"
"Non è una bella notizia quella apparsa nei giorni scorsi circa la volontà di Merola di lasciare la Pres...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBO) "Verso una nuova Presidenza al Teatro Comunale"
"Non è una bella notizia quella apparsa nei giorni scorsi circa la volontà di Merola di lasciare la Presidenza del Teatro Comunale. Questo per parecchi motivi. Il primo, il più importante, è che si viene ad interrompere un legame storico tra la città e la sua maggiore Istituzione Musicale. Il Sindaco, al di là del fatto che oggi sia Merola, è eletto direttamente dai cittadini bolognesi, ed è la diretta rappresentanza della maggiore Istituzione di Bologna, il Comune. Rappresenta personalmente la garanzia dell' appartenenza alla città del Teatro, rappresenta un legame indissolubile che da le uniche garanzie possibili alla sopravvivenza nel tempo del teatro stesso. Bologna città mondiale della musica, nelle sue diversità e complessità, non può non avere una bandiera che faccia sintesi, che la rappresenti in maniera chiara e certa ed il teatro Comunale ne è certo la unica, vera bandiera.
Non importa che esistano mille altri luoghi o forme di iniziative musicale che rendano la città ricca di storia ed offerte, il Teatro Comunale le ricomprende tutte, pura avendo una propria missione specifica. Questa è la vera ragione, la vera motivazione, che ne ha permesso l'esistenza del Teatro Comunale anche in momenti difficili e bui come gli attuali, nei quali la ricerca di fondi per la sua sopravvivenza si sta facendo sempre più complessa e difficile.
Che la bandiera della città, il Sindaco, la rappresentanza di una Istituzione che unifica Bologna e la bandiera della musica bolognese prendano strade diverse, è una pessima notizia, che nel futuro porterà a molti cambiamenti negativi e, credo, all'abbandono nel tempo da parte della città al suo Teatro. La scusa dei troppi impegni non regge, il tempo per i Simboli di Bologna va trovato, se uno vuole fare il Sindaco e rappresentare la città. Il secondo motivo di negatività è la scelta che pare fatta nell'assegnare la Presidenza all'Assessore Ronchi.
Le ragioni sono tante, dal suo dichiarato amore del Rock, alla sua acclarata incapacità di unire la città, anzi dalla sua acclarata capacità di esserne motivo di divisione in ogni sua iniziativa o non iniziativa Da una una persona che istituzionalmente unisce, il Sindaco ad una persona l'Assessore alla Cultura Ronchi, che abitualmente divide.
Volendo anche accennare alle caratteristiche personali, Ronchi ama presentarsi in Jeans, per carità un abbigliamento adatto al Rock, ma lontano dall'abito scuro che il nuovo ruolo richiederebbe, non per essere vetero conservatore, ma perché in ogni luogo del mondo usa così. Se quanto ipotizzato dalla stampa avverrà, come purtroppo ritengo probabile, avremo un decadimento della Città nei suoi Simboli e, statene certi, tra qualche anno l'allontanamento della proprietà del Teatro Comunale da Bologna, magari a favore di qualche amico cooperativo che ne farà un business proprio.
Non amo essere profeta di sventure, ma quando i nostri pessimi amministratori sbagliano, e purtroppo succede quasi giornalmente, il futuro per Bologna, se possibile, sarà ancora più buio."
"Non è una bella notizia quella apparsa nei giorni scorsi circa la volontà di Merola di lasciare la Presidenza del Teatro Comunale. Questo per parecchi motivi. Il primo, il più importante, è che si viene ad interrompere un legame storico tra la città e la sua maggiore Istituzione Musicale. Il Sindaco, al di là del fatto che oggi sia Merola, è eletto direttamente dai cittadini bolognesi, ed è la diretta rappresentanza della maggiore Istituzione di Bologna, il Comune. Rappresenta personalmente la garanzia dell' appartenenza alla città del Teatro, rappresenta un legame indissolubile che da le uniche garanzie possibili alla sopravvivenza nel tempo del teatro stesso. Bologna città mondiale della musica, nelle sue diversità e complessità, non può non avere una bandiera che faccia sintesi, che la rappresenti in maniera chiara e certa ed il teatro Comunale ne è certo la unica, vera bandiera.
Non importa che esistano mille altri luoghi o forme di iniziative musicale che rendano la città ricca di storia ed offerte, il Teatro Comunale le ricomprende tutte, pura avendo una propria missione specifica. Questa è la vera ragione, la vera motivazione, che ne ha permesso l'esistenza del Teatro Comunale anche in momenti difficili e bui come gli attuali, nei quali la ricerca di fondi per la sua sopravvivenza si sta facendo sempre più complessa e difficile.
Che la bandiera della città, il Sindaco, la rappresentanza di una Istituzione che unifica Bologna e la bandiera della musica bolognese prendano strade diverse, è una pessima notizia, che nel futuro porterà a molti cambiamenti negativi e, credo, all'abbandono nel tempo da parte della città al suo Teatro. La scusa dei troppi impegni non regge, il tempo per i Simboli di Bologna va trovato, se uno vuole fare il Sindaco e rappresentare la città. Il secondo motivo di negatività è la scelta che pare fatta nell'assegnare la Presidenza all'Assessore Ronchi.
Le ragioni sono tante, dal suo dichiarato amore del Rock, alla sua acclarata incapacità di unire la città, anzi dalla sua acclarata capacità di esserne motivo di divisione in ogni sua iniziativa o non iniziativa Da una una persona che istituzionalmente unisce, il Sindaco ad una persona l'Assessore alla Cultura Ronchi, che abitualmente divide.
Volendo anche accennare alle caratteristiche personali, Ronchi ama presentarsi in Jeans, per carità un abbigliamento adatto al Rock, ma lontano dall'abito scuro che il nuovo ruolo richiederebbe, non per essere vetero conservatore, ma perché in ogni luogo del mondo usa così. Se quanto ipotizzato dalla stampa avverrà, come purtroppo ritengo probabile, avremo un decadimento della Città nei suoi Simboli e, statene certi, tra qualche anno l'allontanamento della proprietà del Teatro Comunale da Bologna, magari a favore di qualche amico cooperativo che ne farà un business proprio.
Non amo essere profeta di sventure, ma quando i nostri pessimi amministratori sbagliano, e purtroppo succede quasi giornalmente, il futuro per Bologna, se possibile, sarà ancora più buio."
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Piazza Maggiore, 6