CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE LEMBI SULLA SCOMPARSA DI GABRIELE BOSCHETTI. IL CONSIGLIO HA OSSERVATO UN MINUTO DI SILENZIO
Si trasmette l'intervento della presidente del Consiglio comunale Simona Lembi sulla scomparsa di Gabriele Boschetti. Dopo l'intervento il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
"Gabriele Boschetti nacque a San Benedetto Po (Mantova) il...
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Si trasmette l'intervento della presidente del Consiglio comunale Simona Lembi sulla scomparsa di Gabriele Boschetti. Dopo l'intervento il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
"Gabriele Boschetti nacque a San Benedetto Po (Mantova) il 7 agosto 1922 da Carlo e Atte Dugoni. Studente universitario a Bologna si impegna presto nella politica. Nel 1942 viene nominato segretario della Federazione giovanile socialista composta prevalentemente da studenti ed operai.
Il 3 agosto 1943 partecipa alla riunione dove fu decisa la riunificazione tra PSI e MUP. In quel contesto propose di creare un forte movimento giovanile dotato di autonomia organizzativa e finanziaria.
All'indomani dell'Armistizio fu tra coloro che sostennero la necessità di intraprendere una vasta attività politico-militare contro i nazifascisti. Aderì quindi da subito alla parte giusta quella dell'Antifascismo, della Libertà e della Democrazia contro la dittatura e la tirannide.
Fu tra i promotori della rete di informazione organizzata dai giovani socialisti che era particolarmente efficiente e rilevava tutti i movimenti delle truppe tedesche e fasciste. In sostanza un gruppo di partigiani socialisti si turnavano giorno e notte per acquisire i dati di tutti i mezzi che transitavano da e per la Linea Gotica ed erano in possesso di una dettagliata pianta della stessa zona appenninica.
Per responsabilità di una spia il gruppo dirigente della Federazione giovanile socialista venne arrestato e tra loro Boschetti assieme a suo fratello Luigi, Giorgio Sacchetti ed altri. Dopo vari interrogatori da parte di fascisti dell'Ufficio politico investigativo i due Boschetti vennero liberati il 25 luglio 1944.
Verso la fine dello stesso mese furono arrestati altri socialisti, due dei quali Giori e Pasquali), molto legati a Boschetti, furono fucilati in Piazza Nettuno, davanti al muro che veniva ironicamente chiamato “posto di ristoro per partigiani” dove oggi si trova il Sacrario dei caduti della nostra provincia che commemora le 2050 vittime del nazifascismo.
Gabrile Boschetti scrive alcuni articoli sul giornale clandestino “Rivoluzione Socialista” organo della FGSI che viene diffuso in città.
Verso la fine del '44 fu costituita la 1a Brigata Matteotti a Bologna e la 2a Brigata di Pianura che dipendevano dal Comando Unico affidato ad Otello Bonvicini (che successivamente venne catturato ed ucciso ucciso assieme ad altri cinque partigiani il 18 aprile '45).
Nel gennaio 1945 venne di nuovo arrestato con l'accusa di spionaggio, organizzazione di banda armata e propaganda sovversiva. Rimase in carcere fino al 19 aprile, alla vigilia della Liberazione.
Nominato consigliere comunale su indicazione dell'ANPI nel dopoguerra ha svolto una intensa attività politica. Era l'ultimo consigliere comunale rimasto ancora in vita scomparso nei giorni scorsi tra quelli nominati il 19 dicembre del 1945 e che rimasero in carica fino alla elezione, la prima, libera e a suffragio universale della primavera del 1946 fu, lo ricordo, una elezione amministrativa. Invito il Consiglio comunale e le persone presenti in aula a tenere un minuto di silenzio per commemorare Gabriele Boschetti".
"Gabriele Boschetti nacque a San Benedetto Po (Mantova) il 7 agosto 1922 da Carlo e Atte Dugoni. Studente universitario a Bologna si impegna presto nella politica. Nel 1942 viene nominato segretario della Federazione giovanile socialista composta prevalentemente da studenti ed operai.
Il 3 agosto 1943 partecipa alla riunione dove fu decisa la riunificazione tra PSI e MUP. In quel contesto propose di creare un forte movimento giovanile dotato di autonomia organizzativa e finanziaria.
All'indomani dell'Armistizio fu tra coloro che sostennero la necessità di intraprendere una vasta attività politico-militare contro i nazifascisti. Aderì quindi da subito alla parte giusta quella dell'Antifascismo, della Libertà e della Democrazia contro la dittatura e la tirannide.
Fu tra i promotori della rete di informazione organizzata dai giovani socialisti che era particolarmente efficiente e rilevava tutti i movimenti delle truppe tedesche e fasciste. In sostanza un gruppo di partigiani socialisti si turnavano giorno e notte per acquisire i dati di tutti i mezzi che transitavano da e per la Linea Gotica ed erano in possesso di una dettagliata pianta della stessa zona appenninica.
Per responsabilità di una spia il gruppo dirigente della Federazione giovanile socialista venne arrestato e tra loro Boschetti assieme a suo fratello Luigi, Giorgio Sacchetti ed altri. Dopo vari interrogatori da parte di fascisti dell'Ufficio politico investigativo i due Boschetti vennero liberati il 25 luglio 1944.
Verso la fine dello stesso mese furono arrestati altri socialisti, due dei quali Giori e Pasquali), molto legati a Boschetti, furono fucilati in Piazza Nettuno, davanti al muro che veniva ironicamente chiamato “posto di ristoro per partigiani” dove oggi si trova il Sacrario dei caduti della nostra provincia che commemora le 2050 vittime del nazifascismo.
Gabrile Boschetti scrive alcuni articoli sul giornale clandestino “Rivoluzione Socialista” organo della FGSI che viene diffuso in città.
Verso la fine del '44 fu costituita la 1a Brigata Matteotti a Bologna e la 2a Brigata di Pianura che dipendevano dal Comando Unico affidato ad Otello Bonvicini (che successivamente venne catturato ed ucciso ucciso assieme ad altri cinque partigiani il 18 aprile '45).
Nel gennaio 1945 venne di nuovo arrestato con l'accusa di spionaggio, organizzazione di banda armata e propaganda sovversiva. Rimase in carcere fino al 19 aprile, alla vigilia della Liberazione.
Nominato consigliere comunale su indicazione dell'ANPI nel dopoguerra ha svolto una intensa attività politica. Era l'ultimo consigliere comunale rimasto ancora in vita scomparso nei giorni scorsi tra quelli nominati il 19 dicembre del 1945 e che rimasero in carica fino alla elezione, la prima, libera e a suffragio universale della primavera del 1946 fu, lo ricordo, una elezione amministrativa. Invito il Consiglio comunale e le persone presenti in aula a tenere un minuto di silenzio per commemorare Gabriele Boschetti".
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Piazza Maggiore, 6