CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'APERTURA DELLA PRESIDENTE LEMBI SULLA SCOMPARSA DI MONSIGNOR CATTI. IL CONSIGLIO COMUNALE HA OSSERVATO UN MINUTO DI SILENZIO
Si trasmette l'intervento d'apertura della presidente del Consiglio comunale Simona Lembi sulla scomparsa di Monsignor Catti. Subito dopo il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
"Signor Sindaco, signori di giunta, signore consigliere...
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Si trasmette l'intervento d'apertura della presidente del Consiglio comunale Simona Lembi sulla scomparsa di Monsignor Catti. Subito dopo il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
"Signor Sindaco, signori di giunta, signore consigliere, signori consiglieri, si è svolta stamane, nella cattedrale di San Pietro, la cerimonia funebre per Monsignor Catti a cui ho voluto partecipare insieme con il Sindaco.
Monsignor Catti è scomparso nei giorni scorsi all'età di 90 anni. Era pedagogista, scrittore e biblista, nato a Bologna nel 1924. Si era laureato in Teologia a Roma e venne ordinato prete nel 1947.
Gli anni romani, ci tengo a ricordare questi diversi impegni, sono segnati dal suo ministero sacerdotale presso la parrocchia di Santa Lucia in Prati, dall’incarico di assistente centrale del Movimento "Aspiranti" della Gioventù Italiana di Azione Cattolica e dalla collaborazione con il settimanale a fumetti “Il Vittorioso”, distribuito nelle parrocchie e negli oratori italiani.
Già mettendo insieme e ricordando questi momenti apparentemente così diversi, si può comprendere come la figura di Monsignor Catti sia sempre stata sorprendente nel suo fare, originale nel suo dire.
Arriva a Bologna chiamato dal Cardinale Lercaro. Dal 1957 è assistente ecclesiastico dell’ASCI, nell’AGI e poi nell’AGESCI e collabora con la stampa associativa; è nella redazione di «Giochiamo».
Ci tengo a ricordare qui, tra le tante attività specificatamente rivolte ai bambini e alle bambine (sua fu la redazione della prima edizione del Catechismo dei Bambini) che si era cimentato anche con la scrittura di favole.
Dal libro “Borgofavola” ricordo in particolare ne “In nome di quel campo”, tre amici che, interrogandosi sull'etimologia del loro nome proprio, “si accorsero che era bello avere un nome, un nome con il quale tutti ti possono chiamare”. Perché è importante essere nominati oppure nominare a propria volta?
Monsignor Catti è stato ricordato come uomo di pace. Celebri sono rimaste le lezioni di pace avviate negli anni 80 con la scuola bolognese. Era riconosciuto uomo di pace perché capace, non solo come si dice adesso, “di dialogare con mondi diversi” ma di riconoscerli questi mondi fatti persone in carne ed ossa, uomini e donne provenienti da paesi diversi e da classi sociali differenti. Ecco quindi l'importanza del nominare, significa riconoscere l'altro; dargli un nome (torniamo alle parole della favola) significa che l'altro esiste e che è degno di esistere per noi.
Prima di essere chiamato come docente a contratto presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Alma Mater, era stato eletto a Rettore dell’Università della Pace «Ernesto Balducci» di Cesena-Forlì.
Non basta, evidentemente, il tempo di un intero intervento di inizio seduta per ricordare le altre, tantissime, iniziative promosse da Monsignor Catti nella nostra città. Amo richiamare in questa sede, tra le tante, il "Centro di documentazione di iniziative per la pace" voluto fortemente dall'assessore Giovanni Favilli, le tante iniziative con molte lavoratrice e lavoratori di diverse imprese bolognesi.
A testimonianza di quanto la città gli è grata, il Sindaco, di recente gli aveva conferito la turrita d'argento. In occasione di quel conferimento, Monsignor Catti ebbe a dire “vi ringrazio per la opportunità che mi date di dire 'Grazie' ”.
Troveremo anche altri modi per ricordare Monsignor Catti. Questo il momento del cordoglio anche per il Consiglio comunale e nel trasmettere le più sincere condoglianze di tutti noi alla sorella, e a tutti quei mondi con i quali Monsignor Catti è riuscito a dialogare, invito il Consiglio comunale a tenere un minuto di silenzio in sua memoria.
"Signor Sindaco, signori di giunta, signore consigliere, signori consiglieri, si è svolta stamane, nella cattedrale di San Pietro, la cerimonia funebre per Monsignor Catti a cui ho voluto partecipare insieme con il Sindaco.
Monsignor Catti è scomparso nei giorni scorsi all'età di 90 anni. Era pedagogista, scrittore e biblista, nato a Bologna nel 1924. Si era laureato in Teologia a Roma e venne ordinato prete nel 1947.
Gli anni romani, ci tengo a ricordare questi diversi impegni, sono segnati dal suo ministero sacerdotale presso la parrocchia di Santa Lucia in Prati, dall’incarico di assistente centrale del Movimento "Aspiranti" della Gioventù Italiana di Azione Cattolica e dalla collaborazione con il settimanale a fumetti “Il Vittorioso”, distribuito nelle parrocchie e negli oratori italiani.
Già mettendo insieme e ricordando questi momenti apparentemente così diversi, si può comprendere come la figura di Monsignor Catti sia sempre stata sorprendente nel suo fare, originale nel suo dire.
Arriva a Bologna chiamato dal Cardinale Lercaro. Dal 1957 è assistente ecclesiastico dell’ASCI, nell’AGI e poi nell’AGESCI e collabora con la stampa associativa; è nella redazione di «Giochiamo».
Ci tengo a ricordare qui, tra le tante attività specificatamente rivolte ai bambini e alle bambine (sua fu la redazione della prima edizione del Catechismo dei Bambini) che si era cimentato anche con la scrittura di favole.
Dal libro “Borgofavola” ricordo in particolare ne “In nome di quel campo”, tre amici che, interrogandosi sull'etimologia del loro nome proprio, “si accorsero che era bello avere un nome, un nome con il quale tutti ti possono chiamare”. Perché è importante essere nominati oppure nominare a propria volta?
Monsignor Catti è stato ricordato come uomo di pace. Celebri sono rimaste le lezioni di pace avviate negli anni 80 con la scuola bolognese. Era riconosciuto uomo di pace perché capace, non solo come si dice adesso, “di dialogare con mondi diversi” ma di riconoscerli questi mondi fatti persone in carne ed ossa, uomini e donne provenienti da paesi diversi e da classi sociali differenti. Ecco quindi l'importanza del nominare, significa riconoscere l'altro; dargli un nome (torniamo alle parole della favola) significa che l'altro esiste e che è degno di esistere per noi.
Prima di essere chiamato come docente a contratto presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Alma Mater, era stato eletto a Rettore dell’Università della Pace «Ernesto Balducci» di Cesena-Forlì.
Non basta, evidentemente, il tempo di un intero intervento di inizio seduta per ricordare le altre, tantissime, iniziative promosse da Monsignor Catti nella nostra città. Amo richiamare in questa sede, tra le tante, il "Centro di documentazione di iniziative per la pace" voluto fortemente dall'assessore Giovanni Favilli, le tante iniziative con molte lavoratrice e lavoratori di diverse imprese bolognesi.
A testimonianza di quanto la città gli è grata, il Sindaco, di recente gli aveva conferito la turrita d'argento. In occasione di quel conferimento, Monsignor Catti ebbe a dire “vi ringrazio per la opportunità che mi date di dire 'Grazie' ”.
Troveremo anche altri modi per ricordare Monsignor Catti. Questo il momento del cordoglio anche per il Consiglio comunale e nel trasmettere le più sincere condoglianze di tutti noi alla sorella, e a tutti quei mondi con i quali Monsignor Catti è riuscito a dialogare, invito il Consiglio comunale a tenere un minuto di silenzio in sua memoria.
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Piazza Maggiore, 6