CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI (INSIEME PER BOLOGNA)
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (insieme per Bologna)
"Le violenze a Salvini e Barbetti
Ancora una volta Bologna è assurta al “disonore “delle cronache nazionali, per questi episodi di i...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (insieme per Bologna)
"Le violenze a Salvini e Barbetti
Ancora una volta Bologna è assurta al “disonore “delle cronache nazionali, per questi episodi di intolleranza e di violenza
La Città italiana che fin dalle sue moderne origini ha fatto dell'accoglienza dello straniero la sua specificità, la Città dalle Porte Aperte, l'unica le cui porte nei periodi delle grandi pesti seicentesche non si chiusero mai, la Città della Cultura, che fa della capacità di riconoscere ed apprezzare il diverso la sua eccellenza, bene ora questa Città non è più riconoscibile.
Insofferenza, violenza, rifiuto del dialogo sono le caratteristiche che ora emergono e paiono caratterizzare la città, accompagnate da un senso comune di intolleranza che, lontano dalle tradizioni della nostra città, pervade la maggior parte dei nostri cittadini.
Siamo cambiati così radicalmente in poco tempo o c'è qualcosa di più, qualcosa come nel '77, per non parlare della triste stagione delle stragi e degli omicidi eccellenti, qualcosa di grave alimentato da matrici politiche sovversive, favorito da una politica disattenta, stupidamente superficiale , qualunquista o peggio?
Il sospetto viene analizzando i diversi obbiettivi delle recenti violenze Il Governatore di Banca d'Italia, attaccato in quanto membro del sistema finanziario, le Sentinelle in piedi, accusate di tradizionalismo religioso, la nostra Università, sede di violenze continue, ora il Leader della Lega, per la sua intolleranza verso i Rom.
Non trovo sinceramente una vera matrice comune che ispiri chi ha provocato questi episodi di violenza pura, se non il fatto che sia una
violenza di immagine, una violenza che fa notizia, una violenza che provoca scalpore e che regolarmente rimane impunita.
Unico elemento in comune, mi pare, possano essere i protagonisti, giovani sbandati appartenenti a quei centri sociali antagonisti di sinistra, che trovano protezione o per ingenuità o per calcolo in alcune parti politiche e finanziamenti, che ci siano mi pare evidente, da non si sa chi.
Chi governa Bologna si culla sulla folla festante che invade la città nei T Days che non rappresenta la realtà di chi vive a Bologna ma raccoglie gente da ogni dove per una festa che ha il sapore di una continua sagra di campagna. É forse una possibile ipotesi immaginare che ci sia una regia occulta che tentati di distogliere l'attenzione pubblica dai gravi problemi che divorano Bologna, la povertà dilagante, il Lavoro che non c'è più, l'incapacità del sistema del welfare locale di incidere con qualche effetto per calmierare i disagi, un disagio giovanile al quale non si riesce nemmeno a dare una prospettiva.
É una possibile ipotesi ma può essere anche di più. Le violenze e le loro matrici non vanno sottovalutate, vanno condannate ma soprattutto vanno combattute con decisione.
Merola ha condannato ma blandamente, e inoltre con dei se e con dei ma completamente fuori luogo. Quando si parlava di Forza Nuova ha usato nome e cognome, quando si tratta di frange politiche di Sinistra Antagonista, si usano perifrasi. E non vedo azioni di governo concrete conseguenti. Sinceramente sono molto preoccupato del fatto che a Bologna le cose possano addirittura peggiorare.
La tensione, senza una analisi vera, viene alimentata superficialmente da una vuota contrapposizione politica che non ha altri strumenti di analisi e di proposta.
Manca un dibattito politico vero che non superficialmente analizzi le cause profonde dei disagi, individui con certezza ogni forza eversiva ed inviti le Forze dell'Ordine e la Magistratura ad indagini approfondite ed a rapide condanne conseguenti".
"Le violenze a Salvini e Barbetti
Ancora una volta Bologna è assurta al “disonore “delle cronache nazionali, per questi episodi di intolleranza e di violenza
La Città italiana che fin dalle sue moderne origini ha fatto dell'accoglienza dello straniero la sua specificità, la Città dalle Porte Aperte, l'unica le cui porte nei periodi delle grandi pesti seicentesche non si chiusero mai, la Città della Cultura, che fa della capacità di riconoscere ed apprezzare il diverso la sua eccellenza, bene ora questa Città non è più riconoscibile.
Insofferenza, violenza, rifiuto del dialogo sono le caratteristiche che ora emergono e paiono caratterizzare la città, accompagnate da un senso comune di intolleranza che, lontano dalle tradizioni della nostra città, pervade la maggior parte dei nostri cittadini.
Siamo cambiati così radicalmente in poco tempo o c'è qualcosa di più, qualcosa come nel '77, per non parlare della triste stagione delle stragi e degli omicidi eccellenti, qualcosa di grave alimentato da matrici politiche sovversive, favorito da una politica disattenta, stupidamente superficiale , qualunquista o peggio?
Il sospetto viene analizzando i diversi obbiettivi delle recenti violenze Il Governatore di Banca d'Italia, attaccato in quanto membro del sistema finanziario, le Sentinelle in piedi, accusate di tradizionalismo religioso, la nostra Università, sede di violenze continue, ora il Leader della Lega, per la sua intolleranza verso i Rom.
Non trovo sinceramente una vera matrice comune che ispiri chi ha provocato questi episodi di violenza pura, se non il fatto che sia una
violenza di immagine, una violenza che fa notizia, una violenza che provoca scalpore e che regolarmente rimane impunita.
Unico elemento in comune, mi pare, possano essere i protagonisti, giovani sbandati appartenenti a quei centri sociali antagonisti di sinistra, che trovano protezione o per ingenuità o per calcolo in alcune parti politiche e finanziamenti, che ci siano mi pare evidente, da non si sa chi.
Chi governa Bologna si culla sulla folla festante che invade la città nei T Days che non rappresenta la realtà di chi vive a Bologna ma raccoglie gente da ogni dove per una festa che ha il sapore di una continua sagra di campagna. É forse una possibile ipotesi immaginare che ci sia una regia occulta che tentati di distogliere l'attenzione pubblica dai gravi problemi che divorano Bologna, la povertà dilagante, il Lavoro che non c'è più, l'incapacità del sistema del welfare locale di incidere con qualche effetto per calmierare i disagi, un disagio giovanile al quale non si riesce nemmeno a dare una prospettiva.
É una possibile ipotesi ma può essere anche di più. Le violenze e le loro matrici non vanno sottovalutate, vanno condannate ma soprattutto vanno combattute con decisione.
Merola ha condannato ma blandamente, e inoltre con dei se e con dei ma completamente fuori luogo. Quando si parlava di Forza Nuova ha usato nome e cognome, quando si tratta di frange politiche di Sinistra Antagonista, si usano perifrasi. E non vedo azioni di governo concrete conseguenti. Sinceramente sono molto preoccupato del fatto che a Bologna le cose possano addirittura peggiorare.
La tensione, senza una analisi vera, viene alimentata superficialmente da una vuota contrapposizione politica che non ha altri strumenti di analisi e di proposta.
Manca un dibattito politico vero che non superficialmente analizzi le cause profonde dei disagi, individui con certezza ogni forza eversiva ed inviti le Forze dell'Ordine e la Magistratura ad indagini approfondite ed a rapide condanne conseguenti".
A cura di
Piazza Maggiore, 6