Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Chirurghi e Ortopedici: una specie in via di estinzione?Le cronache ci raccontano di giovani medici che non vogliono intraprendere l'attività chirurgi...
Descrizione
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).
"Chirurghi e Ortopedici: una specie in via di estinzione?
Le cronache ci raccontano di giovani medici che non vogliono intraprendere l'attività chirurgica, di specialisti che si dimettono prima di aver raggiunto l’età pensionabile e di chirurghi che lasciano l'Italia.
Dai dati del rapporto Eurispes, realizzato con l'Enpam 'Il termometro della salute' (2017) emerge che 10.104 camici sono 'espatriati' nel periodo 2005-2015 ed uno su 3 ha scelto la Gran Bretagna (33%), a seguire, la Svizzera (26%).
Ad una mia interrogazione del 1 luglio 2019, inerente il numero di medici che hanno rassegnato le dimissioni o si sono licenziati, nel periodo dall' 1.1.2016 al 30.06.2019, il numero totale è di 175 medici, così distribuiti: IOR: 25 medici, Asl Bo: 109, Policlinico Sant'Orsola: 41. Sono numeri che fanno riflettere! A cosa sono dovute queste autodimissioni e questa cronica carenza di specialisti?
Sono connesse a diversi fattori, primo fra tutti i turni massacranti, con organici ospedalieri ridotti all’osso che determinano necessariamente maggiori carichi di lavoro, con maggiore surplus orario e ferie non godute, tanto più pagate.
A tutto ciò aggiungo anche un aumento esorbitante del contenzioso giudiziario,spesso con liti assolutamente temerarie,in aggiunta ad una eccessiva burocratizzazione, avvertita da molti come un importante fattore che determina stress lavorativo: ben il 40% dei medici la ritiene responsabile del proprio disagio lavorativo.
Come più volte denunciato dalle nostre società scientifiche chirurgiche, dalla Fnomceo, dai sindacati di categoria, la causa del drammatico esodo dei chirurghi è legato alle condizioni lavorative equiparabili ai forzati della Cayenna, contravvenendo a normative europee e nazionali, in aggiunta veniamo aggrediti per qualsiasi motivo, senza che l’Ospedale ci tuteli adeguatamente.
Vogliamo parlare dei medici over 55 enni che dovrebbero essere esonerati dai turni di guardia notturni, come da direttive CEE, ma queste direttive vengono costantemente disattese dalle aziende sanitarie?
Vogliamo parlare del blocco del turn over che ha rallentato il ricambio generazionale e con esso il trasferimento di conoscenze e delle capacità tecniche?
Perché i vari governi che si sono succeduti, in questi 15 anni, non hanno considerato come lavoro usurante quello svolto dal chirurgo, a differenza del lavoro svolto dagli infermieri turnisti di sala operatoria, a cui viene giustamente riconosciuto? E poi mi parlate della fuga dei medici dagli ospedali pubblici?
Solo ora si accorgono che mancano all’appello chirurghi generali, ortopedici e medici dell’emergenza-urgenza? Mi parlano di rimpolpare gli organici, quando esiste un "caporalato” in medicina, che si realizza pagando un medico meno di 10 euro lordi l'ora, considerato che 20 minuti di mano d’opera di un elettricista per montarmi un lampadario, mi sono costati 60 euro, 15 minuti di revisione auto di un meccanico mi sono costati 75 euro ed una badante, a notte, costa 150 euro, in nero! Noi medici veniamo pagati meno di una badante!
Siete a conoscenza che al Maggiore di Bologna i bandi per l’assunzione di ortopedici vanno deserti, con i posti a bando che non vengono ricoperti?
Fra 5 anni mancheranno 40 mila medici e questo comporterà non assicurare i servizi nelle seguenti branche: pediatria, ortopedia, chirurgia generale, ginecologia, medicina interna, con tagli ai PL e chiusura dei reparti, con conseguenze drammatiche per l’assistenza, anche nei Pronto soccorso cittadini. Considerato che la materia sanitaria è di pertinenza regionale,vogliamo porci delle domande e fornire risposte pragmatiche?
I risparmi possibili in sanità dovrebbero essere condivisi con il personale che si trova a contatto con il paziente, mentre la classe medica non è mai e dico mai, stata coinvolta nei processi decisionali, peggio, li subisce!
Ribadisco il concetto che il Sistema Sanitario Nazionale non è una fabbrica metalmeccanica nella quale più si produce ed a minor costo, più si guadagna. La Sanità non deve produrre ricchezza o risparmi sulla pelle dei cittadini, ma deve produrre salute.
I medici si sono stancati di essere considerati i paria della Sanità, equiparati a nuovi servi della gleba che possono essere aggrediti, picchiati, vessati ma attenzione, perchè la pazienza ha un limite e vi ritroverete con le corsie piene di pazienti ma vuote di medici, considerato che l’età media attuale degli ospedalieri è 54 anni, ossia la più alta nel panorama mondiale!
Quanto tempo dovrà ancora passare per prendere atto della situazione e porre in essere dei correttivi?"
"Mancata apertura Museo Tappezzeria.
Da settembre 2018, a seguito di non meglio specificati “interventi manutentivi”, il Museo della Tappezzeria è chiuso al pubblico, prima limitatamente ad alcuni piani di Villa Spada, poi in maniera definitiva, fino a tutto dicembre.
Questo patrimonio donato alla città dalla famiglia Zironi è chiuso e lascia perplessi che non vi siano comunicazioni ufficiali inerenti le problematiche che determinano la chiusura protratta; nonostante in premessa all'atto di donazione, vi fosse la condizione impegnativa, per il Comune , di rendere fruibile al pubblico l’intera donazione di 6.000 manufatti pregiati, collocati all’interno del Museo stesso.
Segnalo inoltre, che le collezioni di cui stiamo parlando comprendono frammenti di tessuti con diversi secoli di vita che necessitano di particolari accorgimenti,compreso un adeguato microclima per evitare che si deteriorino e la chiusura del Museo, per mesi, può compromettere lo stato dei tessuti ed il loro restauro.
Ho inoltrato una interpellanza a risposta scritta per conoscere le motivazioni della chiusura e non ho ricevuto alcuna risposta.
Sono tornata alla carica con la richiesta di una udienza conoscitiva che era stata calendarizzata per metà luglio poi, improvvisamente, è stato avvertito l’architetto Zironi che l’udienza era posticipata a data da destinarsi, come da lui stesso riferito in una intervista, al Carlino, di venerdì 12.07.2019.
A questo punto chiedo formalmente alla Giunta di conoscere:
le cause della attuale chiusura del Museo e le azioni che l'Amministrazione ponga in essere per una sollecita riapertura al pubblico;
quali siano i progetti e gli investimenti della Giunta per garantire la promozione, la fruizione, la valorizzazione e la corretta tutela del Museo della Tappezzeria e del suo prezioso contenuto (altre condizioni impegnative in premessa all'atto di donazione degli architetti Zironi)".
A cura di
Piazza Maggiore, 6