CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATO ALL'UNANIMITA' UN ORDINE DEL GIORNO PER DEDICARE UNO SPAZIO PUBBLICO ALLA MEMORIA DI GIACOMO BULGARELLI
Il Consiglio comunale, nella seduta odierna ha approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato dal consigliere Bernardini (Gruppo misto) ed emendato dalla consigliera Rossella Lama (Pd) e firmato dai consiglieri , Lembi (Pd), Pieralisi, (Am...
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Il Consiglio comunale, nella seduta odierna ha approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato dal consigliere Bernardini (Gruppo misto) ed emendato dalla consigliera Rossella Lama (Pd) e firmato dai consiglieri , Lembi (Pd), Pieralisi, (AmBoVen), Caviano (Centro dem), Gattuso (Pdl), Scarano e Cocconcelli (Lega nord), Bugani (M5S), Castaldini (Ins per Bo), per intitolare una via, una piazza, una rotonda o un altro luogo pubblico alla memoria di Giacomo Bulgarelli.
Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato:
"Il Consiglio comunale di Bologna
Premesso che
Giacomo Bulgarelli
- La sua figura fu fondamentale anche per un evento che fu molto discusso ed ebbe risonanza nazionale - alla fine degli anni 60 - quando Gianni Rivera (giocatore del Milan), Sandro Mazzola (Inter), Giacomo Bulgarelli (Bologna) e alcuni altri fondarono il sindacato nazionale dei calciatori: fu un evento importante non solo per il calcio ma per tutto il mondo dello sport perché introduceva questa nuova iniziativa originale ed importante.
Quindi furono proprio i protagonisti del calcio italiano di quei tempi a comprendere i problemi ed innovare il settore del calcio. E Bulgarelli fu tra loro.
- 1964 vince lo scudetto quel Bologna che era allenato da Fulvio Bernardini che - da giocatore negli anni trenta aveva avuto come allenatore all’Inter Árpád Weisz, l’allenatore che poi venne a Bologna vincendo due scudetti e stava vincendo il terzo, ma le leggi razziali lo costrinsero a lasciare la nostra città.
Nel Quartiere Saragozza a Fulvio Bernardini è dedicata una aiuola, ad Árpád Weisz una targa allo stadio Renato Dall'Ara ed a suo figlio Roberto Weisz una targa alle scuole Bombicci di Via Turati dove studio prima di lasciare la città insieme alla famiglia. Quindi il ricordo per Giacomo Bulgarelli potrebbe essere individuato in questo Quartiere, il quartiere dello sport, non solo del calcio.
- Bulgarelli non era solo una figura calcistica e la bandiera del Bologna, ma una figura riconosciuta a livello nazionale. A tal proposito merita di essere riportato il giudizio che il grande giornalista Gianni Mura espresse nel libro “ Non gioco più, me ne vado” (Ed. Il saggiatore, 2009) in occasione del centenario della società Bologna Calcio. Mura scrisse: “Credo che Bulgarelli sia stato uno dei centrocampisti italiani più completi degli ultimi sessant’anni, specializzato in nulla e capace di fare bene tutto (anche il libero). Una volta la fascia di capitano non s’assessegnava in base alla fama, ma alle doti morali, e qui con Bulgarelli c’era poco da scherzare. Sapeva cosa è l’impegno anche fuori campo (non a caso fu tra i fondatori del sindacato calciatori) era intelligente, sensibile, capace di ironia e autoironia. Tra le seconde voci della TV era dei migliori: mai inserito nel coro, mai banale, uno che aveva giocato tanti anni non tollerava che si potesse giocare in A senza saper battere un calcio d’angolo. Dava giudizi anche pepati, per onestà e rispetto della realtà. Era un uomo di classe, di quelli con cui è bello dividere una cena o un viaggio in treno. Era una bandiera, di quelle belle bandiere che sarà sempre più difficile vedere, a Bologna e altrove, sui campi e nel vento”.
- Edmondo Fabbri che allenò Bulgarelli prima come commissario tecnico della Nazionale italiana poi da allenatore del Bologna, nel libro “E’ il Bologna” (scritto nel 1988 da Edmondo Fabbri e Franco Vannini per la promozione in serie A del Bologna ed uscito negli anni 80) diede di Bulgarelli questo giudizio “Ho sempre giudicato Bulgarelli uno dei più completi registi del dopoguerra che la Nazionale, e non solo la “mia” Nazionale, non poteva trascurare. Era il punto di partenza attorno al quale costruire una squadra insieme a quel geniale trequartista, inventore di calcio che rispondeva al nome di Rivera. Insieme, Bulgarelli e Rivera, formarono una coppia di mezze ali di valore mondiale. Si completavano perfettamente e al senso tattico assicuravano genialità ed inventiva.”
Considerato che
deceduto il 12 febbraio 2009 ed in occasione dei suoi funerali fu proclamato a Bologna il lutto cittadino, prima volta per uno sportivo.
Le esequie, celebrate nella Cattedrale di San Pietro dal Vescovo ausiliare di Bologna Ernesto Vecchi, hanno visto la presenza di molte autorità sportive e politiche e di tantissimi tifosi rossoblu.
Il Bologna decise di non ritirare la maglia numero 8, come era stato chiesto da più parti, ma di ricordare Bulgarelli con una borsa di studio annuale ad un calciatore del settore giovanile "che si distinguerà per sportività, correttezza e lealtà".
Il Comune di Bologna e il Bologna FC 1909 hanno d'intesa modificato il nome della "Curva Andrea Costa" dello Stadio Renato Dall'Ara intitolandola a Giacomo Bulgarelli.
invita
il Sindaco a procedere all'intitolazione di una Via, Piazza, Rotonda o altro consono luogo pubblico alla memoria di Giacomo Bulgarelli, affinché tutti possano ricordare quale importante figura sia stata per la Nostra Città".
Di seguito il testo dell'ordine del giorno approvato:
"Il Consiglio comunale di Bologna
Premesso che
Giacomo Bulgarelli
- La sua figura fu fondamentale anche per un evento che fu molto discusso ed ebbe risonanza nazionale - alla fine degli anni 60 - quando Gianni Rivera (giocatore del Milan), Sandro Mazzola (Inter), Giacomo Bulgarelli (Bologna) e alcuni altri fondarono il sindacato nazionale dei calciatori: fu un evento importante non solo per il calcio ma per tutto il mondo dello sport perché introduceva questa nuova iniziativa originale ed importante.
Quindi furono proprio i protagonisti del calcio italiano di quei tempi a comprendere i problemi ed innovare il settore del calcio. E Bulgarelli fu tra loro.
- 1964 vince lo scudetto quel Bologna che era allenato da Fulvio Bernardini che - da giocatore negli anni trenta aveva avuto come allenatore all’Inter Árpád Weisz, l’allenatore che poi venne a Bologna vincendo due scudetti e stava vincendo il terzo, ma le leggi razziali lo costrinsero a lasciare la nostra città.
Nel Quartiere Saragozza a Fulvio Bernardini è dedicata una aiuola, ad Árpád Weisz una targa allo stadio Renato Dall'Ara ed a suo figlio Roberto Weisz una targa alle scuole Bombicci di Via Turati dove studio prima di lasciare la città insieme alla famiglia. Quindi il ricordo per Giacomo Bulgarelli potrebbe essere individuato in questo Quartiere, il quartiere dello sport, non solo del calcio.
- Bulgarelli non era solo una figura calcistica e la bandiera del Bologna, ma una figura riconosciuta a livello nazionale. A tal proposito merita di essere riportato il giudizio che il grande giornalista Gianni Mura espresse nel libro “ Non gioco più, me ne vado” (Ed. Il saggiatore, 2009) in occasione del centenario della società Bologna Calcio. Mura scrisse: “Credo che Bulgarelli sia stato uno dei centrocampisti italiani più completi degli ultimi sessant’anni, specializzato in nulla e capace di fare bene tutto (anche il libero). Una volta la fascia di capitano non s’assessegnava in base alla fama, ma alle doti morali, e qui con Bulgarelli c’era poco da scherzare. Sapeva cosa è l’impegno anche fuori campo (non a caso fu tra i fondatori del sindacato calciatori) era intelligente, sensibile, capace di ironia e autoironia. Tra le seconde voci della TV era dei migliori: mai inserito nel coro, mai banale, uno che aveva giocato tanti anni non tollerava che si potesse giocare in A senza saper battere un calcio d’angolo. Dava giudizi anche pepati, per onestà e rispetto della realtà. Era un uomo di classe, di quelli con cui è bello dividere una cena o un viaggio in treno. Era una bandiera, di quelle belle bandiere che sarà sempre più difficile vedere, a Bologna e altrove, sui campi e nel vento”.
- Edmondo Fabbri che allenò Bulgarelli prima come commissario tecnico della Nazionale italiana poi da allenatore del Bologna, nel libro “E’ il Bologna” (scritto nel 1988 da Edmondo Fabbri e Franco Vannini per la promozione in serie A del Bologna ed uscito negli anni 80) diede di Bulgarelli questo giudizio “Ho sempre giudicato Bulgarelli uno dei più completi registi del dopoguerra che la Nazionale, e non solo la “mia” Nazionale, non poteva trascurare. Era il punto di partenza attorno al quale costruire una squadra insieme a quel geniale trequartista, inventore di calcio che rispondeva al nome di Rivera. Insieme, Bulgarelli e Rivera, formarono una coppia di mezze ali di valore mondiale. Si completavano perfettamente e al senso tattico assicuravano genialità ed inventiva.”
Considerato che
deceduto il 12 febbraio 2009 ed in occasione dei suoi funerali fu proclamato a Bologna il lutto cittadino, prima volta per uno sportivo.
Le esequie, celebrate nella Cattedrale di San Pietro dal Vescovo ausiliare di Bologna Ernesto Vecchi, hanno visto la presenza di molte autorità sportive e politiche e di tantissimi tifosi rossoblu.
Il Bologna decise di non ritirare la maglia numero 8, come era stato chiesto da più parti, ma di ricordare Bulgarelli con una borsa di studio annuale ad un calciatore del settore giovanile "che si distinguerà per sportività, correttezza e lealtà".
Il Comune di Bologna e il Bologna FC 1909 hanno d'intesa modificato il nome della "Curva Andrea Costa" dello Stadio Renato Dall'Ara intitolandola a Giacomo Bulgarelli.
invita
il Sindaco a procedere all'intitolazione di una Via, Piazza, Rotonda o altro consono luogo pubblico alla memoria di Giacomo Bulgarelli, affinché tutti possano ricordare quale importante figura sia stata per la Nostra Città".
A cura di
Piazza Maggiore, 6