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Presentazione area Saragozza
L'area Saragozza, ubicata nella zona sud ovest di Bologna, nasce dall’unione dei quartieri Malpighi e Costa-Saragozza, a seguito della riforma comunale del 1985.
L'area è attraversato da due corsi d’acqua il canale di Reno e il canale Ravone, per la maggior parte oggi coperti, ma un tempo di fondamentale importanza, e si estende dal centro della città fino al comune di Casalecchio di Reno, coprendo un’area vasta e morfologicamente diversa.
Una prima zona pianeggiante “entro mura”, comprende una parte del ricchissimo centro storico di Bologna, ed è ricca di memorie e edifici monumentali di grande importanza, sia dal punto di vista storico che artistico, dall’oratorio di San Rocco alla chiesa gotica di San Francesco con i monumenti funebri dei glossatori bolognesi.
Una seconda zona “fuori porta”, da Via Andrea Costa a Via Saragozza, conosceva insediamenti già in età preistoriche, ma rimase a lungo una zona di campagna, con scarsa popolazione e pochissimi insediamenti.
Forse proprio le caratteristiche di tranquillità della zona fecero sì che fosse scelta da comunità religiose per la costruzione dei propri luoghi di culto: dal 1000 i Padri Agostiniani diedero vita a S. Paolo (oggi S. Paolo di Ravone), i Benedettini a S. Giuseppe (oggi S. Giuseppe dei Cappuccini), mentre sulla sommità del Colle di Guardia sorse molto presto il romitorio femminile che ospiterà dal 1160 la tavola raffigurante la Vergine col Bambino.
Una terza zona “pedecollinare e collinare”, in cui i nuovi insediamenti residenziali sono polarizzati attorno alla costruzione del portico di S. Luca (1647-1739); sorgono numerose ville signorili fuori porta Saragozza: Villa Spada, Villa Benni, Villa delle Rose e una rilevante crescita demografica si verifica intorno alle due vie maestre di S. Isaia e di Saragozza tra i XIII e il XIX secolo. Il portico separa ancora oggi l’area collinare ( via Saragozza) dall’area di pianura ( via A. Costa).
Nel 1723 lo stesso Santuario della Vergine è ricostruito da Carlo Francesco Dotti che progetta anche l’Arco del Meloncello.
Alla fine dell’Ottocento sorgono i primi agglomerati di edifici popolari ad opera della Cooperativa “ Risanamento” (oggi vie Zambeccari, Pacchioni, Muratori).
Agli inizi del 1900 nelle immediate vicinanze di Porta Saragozza sorge il quartiere residenziale progettato da Paolo Sironi, unico esempio di villini Liberty in città, mentre è del ventennio fascista la costruzione del complesso sportivo del Littoriale su cui si eleva la Torre di Maratona (oggi Stadio Comunale Dall'Ara), nonché la costruzione dell’ex Villaggio della Rivoluzione Fascista (oggi Villaggio IACP per le famiglie dei caduti, feriti, mutilati, per la causa della rivoluzione fascista).
L'area vanta anche la presenza di vaste aree verdi: Villa Spada, Villa delle Rose, Parco della Funivia, Parco S. Pellegrino, Parco Melloni, dislocate sia nelle zona urbana che in quella più collinare, aree che arricchiscono l’intero patrimonio verde cittadino.
La storia
Il territorio conosce
insediamenti fin dalla preistoria. Nella zona pianeggiante dell'area, infatti, lungo via Andrea Costa e presso la Certosa sono
state rinvenute vaste necropoli etrusche; nei pressi di porta Saragozza,
a Villa Cassarini, dove oggi si trova la sede della Facoltà
d'Ingegneria, sorgeva invece un'area sacra di età villanoviana, dove
sono stati ritrovati interessanti reperti votivi; lungo via Saragozza,
infine, nei pressi di palazzo Albergati, sono state individuate le terme
di età romana.
Dopo lo spopolamento generale della Bologna altomedievale, anche
l'area Saragozza torna ad essere abitata a
partire dal X secolo; mentre nella zona all'interno della cinta muraria
l'attività edilizia sacra e profana ferve con i conseguenti insediamenti
umani, l'area del quartiere "fuori porta" rimane a lungo una zona di
aperta campagna, in parte coltivata, ma per la maggior parte selvatica,
scarsamente abitata in pochissimi insediamenti sparsi e attraversata dai
due tumultuosi torrenti Ravone e Meloncello.
Forse proprio queste caratteristiche di relativa lontananza fanno
sì che dal XII secolo venga scelta da diverse comunità religiose come
zona adatta per la costruzione dei propri luoghi di culto: padri
agostiniani presso San Paolo di Ravone, frati benedettini presso Santa
Maria di Valdipietra, oggi San Giuseppe Sposo, mentre sulla sommità del
Colle di Guardia sorge un romitorio femminile.
Il nome dell'area, che si trova nella zona sud occidentale di
Bologna e riunisce oggi in sé le due precedenti realtà amministrative
dei quartieri Costa-Saragozza e Malpighi, deriva con ogni probabilità
dall'omonima città spagnola, di Saragozza, anticamente capitale del
regno di Aragona.
Le prime testimonianze certe del nome ad indicare questa zona
della città risalgono ai primi decenni del XII secolo, forse perché in
zona abitavano persone provenienti dalla Spagna, con ogni probabilità
studenti giunti in città per seguire le lezioni dell'Università che
proprio in quegli anni stava sorgendo.
L'area attuale comprende, da una parte, una grossa porzione
del centro storico, ricca di memorie e d'edifici monumentali di notevole
importanza, tra i quali la singolare sede del Collegio di Spagna,
l'architettura cinquecentesca del Palazzo Albergati, i palazzi Maremoti e
Sassoli de' Bianchi in Via Barberia, le basiliche del Santissimo
Salvatore e di San Paolo Maggiore, nonché il complesso monastico di San
Francesco; dall'altra, una vasta area "fuori porta", nella quale
spiccano, tra i monumenti, il complesso monumentale del santuario della
Beata Vergine di San Luca e il portico che ad esso conduce. Oltre che le
numerose ville signorili fuori porta Saragozza: Villa Spada, Villa
Benni, Villa delle Rose.
Alla fine dell'Ottocento sorgono i primi agglomerati di edifici
popolari ad opera della Cooperativa Risanamento (oggi vie Zambeccari,
Pacchioni e Muratori). Agli inizi del Novecento, nelle immediate
vicinanze di porta Saragozza, sorge il quartiere residenziale progettato
da Paolo Sironi, unico esempio di villini Liberty in città. Agli anni
Trenta del Novecento risale invece la costruzione del Villaggio della
Rivoluzione Fascista, nei pressi del complesso sportivo del Littoriale.
E' possibile consultare dati statistici sull'area nell'apposita sezione del sito del Dipartimento Programmazione.
Ultimo aggiornamento: lunedì 13 giugno 2016