Città pubblica Il progetto

Le principali scelte relative alla città pubblica discendono direttamente dalle strategie territoriali delineate per le sette Città: realizzazione prioritaria delle tre Stazioni ferroviarie (centrale, Prati di Caprara e San Vitale); nuovi spazi per dotazioni da reperire nelle aree produttive, ferroviarie e militari dismesse (in particolare a Saffi e Bolognina); creazione di varchi trasversali verdi (sull’esempio del parco lungo il Navile) e rifunzionalizzazione degli spazi aperti che si attestano lungo la tangenziale (in particolare Parco nord); riuso dell’area ex-Staveco, una delle principali opportunità per nuove attrezzature nella pedecollina; riconnessione dei grandi parchi collinari con la città; completamento dei due parchi fluviali del Reno e del Savena; nuova dotazione di servizi per le aree produttive; riqualificazione degli spazi aperti lungo la via Emilia.
Il futuro di Bologna come città da abitare e ripopolare è fortemente legato al perseguimento di tali scelte come a quelle atte a favorire l’accessibilità, la qualificazione, e, ove sostenibile, il decentramento delle funzioni di scala metropolitana e nazionale maggiormente congestionanti.

La specificazione di interventi volti a migliorare l’abitabilità nelle diverse “microcittà” è un altro degli ingredienti strategici del progetto strutturale. Attraverso un insieme mirato di azioni, descritte nelle schede di Situazione (si veda capitolo seguente “Le Situazioni”), il Psc esplicita il contributo delle nuove dotazioni e delle loro prestazioni con riferimento ai contesti locali: centralità come recapiti della vita di quartiere, parcheggi, varchi, percorsi sicuri per la mobilità lenta sono alcune delle componenti che qualificano il nuovo sistema capillare della città pubblica.

Coerentemente con il dibattito in corso in ambito nazionale e regionale, il Psc individua l’housing sociale come una delle dotazioni rispondenti alla domanda diffusa di abitabilità. Intendendo per housing sociale l’insieme delle diverse soluzioni che permettono l’accesso alla casa (in affitto o in proprietà) alle componenti di popolazione urbana che non riescono ad accedere all’offerta del libero mercato, il progetto costruisce i presupposti per l’incremento di tali dotazioni, stabilendone l’entità complessiva e la presenza distribuita nel territorio.

Il Psc considera decisivi, per la qualità dell’intero sistema, alcuni requisiti dei singoli interventi di cui affida la specificazione al Regolamento urbanistico edilizio: per le attrezzature la dotazione di reti tecnologiche, in particolare volte al risparmio energetico e alla trasmissione di dati; per le aree verdi la valorizzazione della dimensione ecologica e ambientale e una sistemazione idonea alla fruizione; per gli spazi destinati alla sosta automobilistica, data la scarsità di stalli e di aree disponibili in molte parti della città, la soluzione in strutture multipiano.

Dal punto di vista quantitativo, le operazioni previste negli Ambiti per i nuovi insediamenti, in quelli di sostituzione, di riqualificazione e storici, con l'applicazione della perequazione urbanistica e di accordi, consentiranno di acquisire alla proprietà pubblica oltre 3 milioni di mq di aree. La perequazione urbanistica sarà applicata anche ai fini dell'acquisizione di aree destinate a standard dal Prg attuale, che entreranno così a far parte del patrimonio di spazi pubblici.
Nel Piano strutturale l'offerta complessiva di superficie di proprietà pubblica ammonta, dunque, complessivamente a circa 20 milioni di mq (cui si aggiungono le quote di interesse pubblico e quelle di proprietà privata). Una dotazione che è in grado di soddisfare la domanda prevedibile considerando gli scenari demografici e le ipotesi di crescita più dinamica dei city users.
La distribuzione delle nuove quote di città pubblica tende a compensare le carenze presenti nelle parti più dense della città. Dove la mancanza di spazi rende impossibile il raggiungimento degli standard minimi, contribuiranno al miglioramento delle prestazioni complessive la valorizzazione del patrimonio esistente e la creazione di connessioni (tragitti e fermate del mezzo di trasporto pubblico, percorsi ciclabili e pedonali) volte a favorire usi integrati.