Comune di Bologna - Settore Programmazione, Controlli e Statistica
 
           
      I cittadini stranieri a Bologna
           
      Caritas/Migrantes - Dossier Statistico Immigrazione 2005 - Emilia Romagna (sintesi)
       
      Secondo le stime del Dossier, nel corso del 2004 gli stranieri regolarmente presenti in regione hanno raggiunto le 284.459 unità, con un incremento dell'8%, la percentuale sull'intera popolazione regionale passerebbe cosi' al 6,9%, confermando l'Emilia Romagna come terra di immigrazione.
Dalla serie storica serie storica dei permessi di soggiorno (dal 1991 al 2002) si evidenzia che almeno la metà degli immigrati attualmente presenti in Regione sono entrati prima del 2001. Su questi immigrati, che rappresentano lo zoccolo duro dell'immigrazione sul quale si innestano la maggior parte delle catene immigratorie attualmente attive, si possono avere utili informazioni dal censimento. 

    

Un dato di particolare interesse riguarda le fasce d'età per nazionalità. Complessivamente dei 135.453 stranieri residenti in Emilia Romagna nel 2001 il 23,7% era costituito da minorenni ed il 3,8% aveva oltre 60 anni. Analizzando le nazionalità con almeno 1.000 unità, i cittadini con oltre 60 anni sono maggiormente rappresentati da francesi (18,3%), tedeschi (15,7%) e inglesi (11,4%). Invece i minorenni sono decisamente sovrarappresentati tra le comunità "extracomunitarie" soprattutto tra le più numerose (Marocco 31,7%, Albania 26%, Tunisia 29,6%,Cina 32%). Comunità che hanno, quindi, al loro interno già consistenti quote di futura forza lavoro, che alimenterà il mercato del lavoro nei prossimi anni. Una situazione decisamente diversa dalle comunità provenienti da Romania, Ucraina e Moldavia che negli ultimi due anni hanno aumentato in modo consistente le loro presenza, grazie a nuovi ingressi.
In relazione alla distribuzione territoriale, l'insediamento degli stranieri sul territorio regionale appare sempre più omogeneo, pur confermandosi il ruolo primario delle province di Bologna (63.000), Modena (52.000) e Reggio Emilia (42.000), che detengono oltre la metà delle presenze.
Per quanto concerne le nazionalità, sembrano consolidarsi in due poli dell'immigrazione regionale: il primo, che proviene prevalentemente dell'Europa dell'est, composto di donne attive nei servizi alle persone e il secondo di uomini, che proviene prevalentemente dall' Africa, composto di uomini attivi nelle industrie soprattutto metalmeccaniche; vi sono poi le nazionalità asiatiche, concentrate per la maggior parte nelle province di Bologna e di Reggio Emilia.
Nel 2001 il tasso di attività degli stranieri in Emilia Romagna era del 70,7% (maschi  87,4% e femmine 53,1%) ed il tasso di disoccupazione del 9,7% (maschi  5,7% e femmine 16,7%). Nella suddivisione settoriale emiliano romagnola (diversa da quella nazionale) questa risulta la ripartizione degli occupati: agricoltura 6,1%, industria 51,9%, altre attività 42,0%.

    Negli archivi INAIL risultano registrate, per l'Emilia Romagna, 85.228 assunzioni di lavoratori nati in paesi extracomunitari e 70.224 cessazioni, con un saldo positivo di 15.004 unità: gli extracomunitari rappresentano il 22,2% delle assunzioni, il 20,4% delle cessazioni.
    L'Emilia-Romagna, è la quarta regione per presenza degli immigrati, ma è la prima come incidenza percentuale di bambini stranieri nelle scuole (7,5% nell'anno scolastico 2003-2004). 
Le nazionalità presenti in regione sono 167, decisamente più numerose che in altri contesti internazionali di immigrazione.Vi è un'alta incidenza sul totale dei permessi di soggiorno delle richieste di ricongiungimenti familiari, il che determina una crescente presenza di donne e un'alta presenza di minori stranieri nelle scuole.
I bambini nati da madre straniera sono prossimi a raggiungere il 20% del totale; si prevede che questa percentuale sarà raggiunta tra sei anni in prima elementare e tra una decina nel complesso del sistema scolastico.
    L'Indagine sugli esiti degli alunni con cittadinanza non italiana pubblicata dal Ministero dell'istruzione nel gennaio 2005, su dati dell'anno scolastico 2003-2004 mostra che nelle scuole elementari esiste uno scarto del 3,4% in meno tra bambini stranieri e italiani che raggiungono la promozione. In Emilia-Romagna questo scarto è più ridotto (-3,0%). Nella scuola secondaria di primo grado il divario nazionale è del -7,1%, in Emilia-Romagna  solo del -4,9% {in questo caso è lo scarto minore a livello nazionale).
      Nostra sintesi Fonte: Caritas/Migrantes - Dossier Statistico Immigrazione 2005 -Contesti Regionali - Emilia Romagna
      
   

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