La donna nella letteratura

 

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William Shakespeare

Il Macbeth si rivela una delle opere più rappresentative dello stile shakespeariano e del teatro elisabettiano. È una tragedia di violenza e brama di potere in cui le atmosfere notturne e l'intervento di esseri demoniaci come le streghe conferiscono un costante senso di orrore. Proprio in questo scenario viene collocato il personaggio di Lady Macbeth, nel quale vediamo concretizzarsi quanto di più aberrante e perverso vi possa essere nell'animo umano. Ella si presenta come l'incarnazione stessa del male, pagando questa sorta di prerogativa con l'assenza di una precisa identificazione che Shakespeare le nega, tratteggiandola come un'anonima Lady. È una figura contraddittoria, la cui sete di potere che non ha confini diventa ossessione, forza di natura, passione selvaggia.seice2.gif (20302 byte)

Questa donna così risoluta, per la quale il delitto, l'inganno, il tradimento non sono ostacoli alla sua volontà di potenza, è il simbolo della passione che acceca, del desiderio di grandezza che non ha limiti né materiali né morali. Non dormirà più alla fine, perché il rimorso la terrà desta, avviluppata nel suo delirio, ora dopo ora, per sempre; fantasma allucinato, si aggirerà sugli spalti del castello guardando inorridita la sua piccola mano che le pare sporca di sangue, che nessun acqua potrà lavare, che "tutti i profumi d'Arabia non basteranno a levigare". La Lady Nera è la nera luce di un'anima che si rivela punto di convergenza tra un bene apparente e un male effettivo, concretizzati nel suo aspetto fragile ed indifeso di donna e nella sua logica fredda e calcolatrice di mostro.

 

 

Note

 

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Della vita di Shakespeare possediamo così scarse notizie che qualcuno ha perfino negato l'esistenza dello scrittore, attribuendo le sue opere al filosofo Francis Bacon, o ad altri e ancor più improbabili personaggi. La critica di oggi, tuttavia, è unanime nel riconoscere l'esistenza storica di Shakespeare e l'autenticità delle notizie che abbiamo di lui. Nato nel 1564 a Straford-on-Avon da una famiglia di mercanti, sposatosi ad appena diciotto anni, dovette presto trasferirsi a Londra a causa delle cattive condizioni economiche della famiglia.

Dopo aver fatto, secondo la leggenda, il sorvegliante dei cavalli lasciati dai signori fuori dai teatri durante le rappresentazioni, trovò lavoro in una delle molte compagnie drammatiche attive nelle grande città, quella di Lord Chamberlain, prima come attore poi come autore. Diventato rapidamente famoso e ricco, svolse anche attività di impresario acquistando un teatro, il Globe, dove metteva in scena i suoi drammi. Nel 1597 tornò a stabilirsi nella cittadina natale di Strafford, restandovi fino alla morte avvenuta nel 1616.

 

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