Paolo Casciola, Sandro Saggioro (a cura), "Omaggio a Arturo Peregalli", Firenze, Quaderni Pietro Tresso, 2001

Il nome di Arturo Peregalli è certamente poco conosciuto anche a lettori ed esperti di storia.
Nato nel 1948 in provincia di Sondrio, trasferitosi con la famiglia- padre operaio- a Milano, nel ’66, studente nelle scuole serali per lavoratori, inizia la sua attività nella Federazione giovanile comunista e quindi nelle piccole formazioni della sinistra comunista di ispirazione bordighista.
Diplomatosi ragioniere alle scuole serali è assunto alla Biblioteca nazionale braidense, dove lavorerà per trent’anni. L’interesse per la storia delle dissidenze comuniste lo porta allo studio di aspetti mai indagati e sepolti nelle “vulgate” delle interpretazioni vincenti.
Nel ’76 pubblica Introduzione allo studio della Cina (Ceidem, Pistoia). La valutazione della natura borghese del maoismo e della Repubblica popolare cinese lo pone in totale controtendenza rispetto ad ogni “vulgata” presente nella sinistra, storica e nuova.
Eguale l’anticonformismo del suo secondo lavoro, Il comunismo di sinistra e Gramsci (Bari, Dedalo, 1978), in cui, attraverso scritti dei comunisti di sinistra (soprattutto Bordiga) viene ridimensionato il ruolo di Gramsci, considerato portatore di una concezione idealista nella politica e nel pensiero marxista.
Seguono altri lavori, sul patto Hitler-Stalin nel ’39, sul capitalismo di stato in URSS, ma il suo interesse si concentra prevalentemente sulla figura di Amadeo Bordiga, sulla sinistra che a lui, anche se in modo contraddittorio e con numerose divisioni, fa capo.
Per la Graphos di Genova pubblica nel ’91 un testo che gli dà una certa notorietà, L’altra Resistenza. Il PCI e le opposizioni di sinistra, 1943-1945, studio sulle eresie di sinistra sconosciute nella loro evoluzione e nel ’93 Stalinismo. Nascita e affermazione di un regime.
Da allora, la partecipazione a convegni e a lavori collettivi su questi temi, l’attento impegno per la ricostruzione, difficilissima, della bibliografia del rivoluzionario napoletano, numerosi testi, sempre per case editrici, “di nicchia”, il maggiore dei quali è senza dubbio Amadeo Bordiga. La sconfitta e gli anni oscuri. 1926-1945 (Paderno Dugnano 1998), primo tassello della prevista ricostruzione dell’intera storia della sinistra internazionalista (bordighista), possibile anche per la nascita della Fondazione Bordiga e per l’utilizzo dell’archivio, da decenni inutilizzato, esistente presso la villa di Formia, non più abitata dopo la morte della vedova, Antonietta, del comunista napoletano.
Dal 1998 un tumore colpisce Peregalli e limita il suo lavoro che però continua, con fasi alterne, sino alla morte, nel giugno 2001.
Il Centro studi Pietro Tresso, che da anni raccoglie e pubblica documentazione sulle “eresie marxiste”, raccoglie in un quaderno la bibliografia delle opere di Peregalli (centinaia tra libri, saggi, articoli, interventi a convegni) e alcuni scritti che ripropongono la sua figura umana e intellettuale.
E’ l’omaggio ad uno studioso significativo che comprende anche l’auspicio alla continuazione e all’approfondimento degli studi su tematiche purtroppo sono state poco percorse dagli storici.

Sergio Dalmasso