Il Collegio dei Docenti dell’istituto

 

Preso atto che:

Ø      Il "Piano per la scuola" dei Ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti è costituito da un mosaico di  iniziative le cui prime tessere sono già diventate provvedimenti legislativi: la Legge 133 (finanziaria estiva) e il Decreto Legge 137 del 1° settembre;

Ø      Il 25/09/08 è stato ufficializzato lo schema del Piano Programmatico il cui testo è stato inviato alle Camere per il previsto parere. Questi provvedimenti riguardano:

1.      La scuola dell'Infanzia (materna) dove si ridurrà l'attività didattica al solo turno antimeridiano dalle 8,30 alle 12,30;

2.      La scuola Primaria (elementare) dove si regredisce al maestro unico e in linea generale si ridurrà l'orario settimanale a 24 ore;

3.      In tutti gli ordini di scuola dove si sta programmando un taglio di oltre 2.000 scuole nel Paese (quelle sottodimensionate con meno di 600 alunni);

4.      Tutti gli ordini di scuola, dove si può arrivare all'aumento di 3 o 4 alunni per classe. La legge 133/2008 prevede, infatti, un aumento di 0,40 del rapporto tra docenti/alunni e per realizzare questo obiettivo bisogna che in ogni classe, il numero massimo aumenti mediamente di due alunni. Ma siccome non si possono aumentare gli alunni dove non ci sono, si realizzerà un aumento di 3-4 alunni nelle classi dei centri urbani e soprattutto nelle grandi periferie. In questo modo si svilisce la relazione educativa, il tempo reale che ogni insegnante potrà dedicare a ciascun bambino e studente, cresceranno gli insuccessi scolastici, i problemi di gestione educativa delle classi e disciplinari degli alunni e studenti; Verranno così aumentati gli alunni per classe e diminuite le ore di lezione, soprattutto gli effetti più pesanti si abbatteranno sui più deboli: alunni diversamente abili, alunni di cittadinanza e lingua non italiana, alunni con disagi familiari.

5.      Tutti gli ordini di scuola, dove senza alcuna motivazione si taglia il 17% del personale non docente: 700 Direttori amministrativi, 10.452 personale di segreteria, 3.965 assistenti tecnici per i laboratori, 29.076 collaboratori scolastici;

 

6.      Le scuole secondarie di I° grado dove viene ridotto il Tempo Prolungato e ridotto a 29 ore settimanali (dalle 32/33 ore attuali) il tempo normale;

 

7.      Le scuole secondarie di II grado dove viene generalmente ridotto l' orario in tutti gli indirizzi, in misura maggiore negli istituti Tecnici e Professionali in cui si passerà dalle 36/38/40 ore alle 32 settimanali. Questo significa diminuire il tempo scuola, per la cultura, i laboratori, le discipline

 

 

 

Rilevato che:

 

§         Nel Bilancio dello Stato si sono verificati in questi anni rilevanti riduzioni agli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico delle scuole, passando dai 331milioni di Euro assegnati nel 2001, ai 60 milioni stanziati per il 2008.

 

Esprime le seguenti considerazioni:

 

-          Con questi provvedimenti, che vanno ad aggiungersi alle riduzioni contenute nella Legge Finanziaria 2008, nell'arco di un triennio si prevede la riduzione di 87.341 posti del personale Docente  e di 44.500 posti del personale ATA.che sommati ai  47 000 della Finanziaria del governo Prodi portano ad un totale di 160 000 posti di lavoro tagliati

 
-          Tutto questo non deriva da una coerente riflessione sui processi formativi/didattici/educativi della scuola, ma rappresenta il frutto delle misure inserite nel capitolo della Legge Finanziaria estiva (art. 64 Legge 133/2008) denominato "Contenimento della spesa per il Pubblico Impiego", che sembrano annunciare la volontà di ridimensionare la scuola pubblica.

 

Ma non è tutto. In due diversi disegni di legge si sta delineando la trasformazione dei consigli di circolo e di istituto in consigli di amministrazione, trasformando gli istituti scolastici in fondazioni affidate ai privati.

 

Infine, di fronte a questa falcidia e tramite il Decreto legge del 28 agosto e il DdL sul recupero scolastico, la ministra Gelmini pensa di dare una parvenza di serietà al tutto con una serie di provvedimenti propagandistici e puramente di facciata  che non incidono che minimamente sui reali problemi della scuola, oltre al fatto che sarebbe ora di non calare dall’alto queste “novità” ma di consultare chi a scuola è tutti i giorni.


Alla scuola non servono discutibili operazioni mediatiche ma una seria politica di investimenti e riqualificazione che le permettano di svolgere il ruolo fondamentale che
la Costituzione le attribuisce.

 

Chiediamo, quindi, il ritiro immediato di tali provvedimenti