MINISTERO DELLA PUBBLICA
ISTRUZIONE
Il Ministro
Ai Docenti, ai Dirigenti scolastici
e a tutto il Personale della Scuola
Roma, 27 dicembre 2007
La richiesta che la società rivolge alla scuola è quella di corrispondere,
per lo specifico della sua missione, ai bisogni crescenti e nuovi che
l’attuale fase di sviluppo tecnico-scientifico e di complessità sociale rende
evidenti.
La scuola si è sempre confrontata con sfide analoghe trovando
nell’intelligenza e nell’impegno dei suoi corpi professionali la risorsa
fondamentale che le permette di rispondere. La sfida si ripropone oggi in
modo inedito e più difficile, ed è ancora una volta ai docenti e a tutto il
personale scolastico che viene affidato il delicato compito di rinnovare
l’insegnamento per garantire percorsi educativi e di apprendimento fondati
sui valori forti della nostra tradizione e insieme capaci di cogliere le
opportunità che i grandi cambiamenti in atto producono.
Tali percorsi, ora, devono necessariamente tener conto di quelle mete
irrinunciabili per l’esercizio dei diritti di cittadinanza che sono state
indicate dalla Raccomandazione della Commissione e del Consiglio dell’Ue, nel
Dicembre scorso e che fanno riferimento a otto competenze chiave.
Il quadro normativo a cui fare riferimento per procedere in questa direzione
è rappresentato, come è noto, dall’art. 1, comma 622, della L. 296/2006 e dal
conseguente regolamento approvato con D.M.
139 del 22 agosto 2007. Così si è elevato l’obbligo di istruzione a 10
anni consentendo al nostro sistema scolastico e formativo di compiere un
passo importante per allinearsi con i sistemi più avanzati di altri paesi
dell’Ue.
Come si ricorderà, fin dall’inizio dell’agosto scorso, con una lettera
inviata a tutte le scuole avevo indicato i nuovi impegni che le scuole stesse
avrebbero dovuto affrontare.
Richiamando il principio dell’autonomia organizzativa e didattica segnalavo
che le scuole, sulla scorta delle molte esperienze che già avevano condotto,
erano chiamate ad un compito attivo di progettazione dei curricoli.
Nel Documento tecnico, ora allegato al decreto n. 139 ma già anticipato alle
scuole, erano indicati gli indirizzi relativi ai saperi e alle competenze,
alle conoscenze e alle abilità che gli studenti dovrebbero acquisire.
Ferme restando le specifiche identità dei diversi istituti di istruzione secondaria
superiore, il rimodellamento e l’integrazione dei curricoli dovrà cominciare
a organizzarsi intorno a quattro assi culturali e a quelle competenze chiave
per la cittadinanza attiva che tutti dovrebbero raggiungere al termine
dell’obbligo di istruzione.
Di fronte alla complessità di questo compito avevo chiaro che i provvedimenti
attuativi del dettato legislativo dovevano ispirarsi a criteri di gradualità,
progressività e flessibilità delle scelte organizzative e didattiche. Per la
prima fase di attuazione si richiama il principio della “sperimentalità”
affidando essenzialmente alle scuole la determinazione dei tempi e dei modi
di attuazione dell’innovazione nell’arco del biennio 2007-2008/2008-2009.
Erano gli stessi criteri indicati per le nuove indicazioni per il curricolo
della scuola dell’infanzia e del 1^ ciclo di istruzione allegate al D.M.
del 31 luglio 2007; uguale dunque lo spirito e il metodo.
Acquisite le proposte contenute nel parere espresso dal Consiglio Nazionale
della Pubblica Istruzione il 18 dicembre u.s., le linee guida che ora vengono
trasmesse alle scuole (in riferimento al rinvio contenuto nell’art. 5 del
richiamato decreto 139) continuano ad ispirarsi a questa logica e, come una
misura di accompagnamento, intendono sostenere l’impegno e l’esperienza reale
delle comunità scolastiche in un compito che comporta una profonda revisione
metodologica e organizzativa della didattica e quindi un rinnovato profilo
della professionalità docente. Il percorso che si avvia va dunque affrontato
con impegno, ma anche con serenità e saggezza.
Il corrente anno scolastico rappresenta, innanzitutto, lo spazio temporale
per consentire che, in ogni istituto, gli insegnanti prendano conoscenza dei
profili essenziali e qualificanti dell’innovazione come esplicitati dal
citato Documento tecnico e dai relativi allegati.
Su questa base gli insegnanti hanno cominciato a confrontarsi sulle modalità
di riorganizzazione della didattica, verificando la possibilità di procedere
ad una prima eventuale revisione del POF nella consapevolezza che l’obiettivo
generale della riforma avviata individua, nell’innalzamento dell’obbligo, uno
strumento utile per: sostenere il pieno sviluppo culturale e sociale delle
persone, contrastare e prevenire la dispersione scolastica, consentire il
successo formativo di tutti.
Questo, ovviamente, non abbassando ma anzi migliorando la qualità complessiva
dell’istruzione e della formazione che ogni nostra scuola garantisce.
Certo che su questi obiettivi ogni persona di scuola si trova concorde, nel
rinnovarVi il mio ringraziamento per il vostro quotidiano e difficile
impegno, rivolgo a Voi e alle vostre Famiglie un sincero augurio per il 2008,
che sta per cominciare.
Giuseppe Fioroni
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