Oggi alle 15 è iniziata l'udienza della Commissione regionale per i
procedimenti referendari, che deve giudicare se la nuova legge sul diritto allo
studio soddisfa il quesito referendario o se il referendum viene confermato
e trasferito al nuovo testo.
All'udienza hanno partecipato, come previsto dalla normativa referendaria, i
promotori della consultazione popolare.
Il Prof. Moretto, primo firmatario del referendum, ha partecipato accompagnato
dal Prof. Giovanni Cimbalo, ordinario di Diritto ecclesiastico dell'Università
di Bologna, e dall' Avv. Corrado Maceri, legale della CGIL scuola nazionale.
Ha inoltre consegnato un parere del Prof. Massimo Lucani, ordinario di Diritto
pubblico all'Un. La Sapienza di Roma.
Tutti questi hanno sostenuto concordemente davanti alla Commissione la necessità
di mantenere la consultazione a causa della non rispondenza della L. 26 all'obiettivo
del quesito, chiarito dalla Sintesi dello stesso.
La Sintesi, che precede, nel modulo sottoscritto dai 60.000 cittadini, l'articolato
delle parti da abrogare e ne è parte integrante è chiara: "Volete
voi abrogare le parti della legge che introducono sia il coordinamento e l'integrazione
fra le offerte educative statali e non statali, sia il finanziamento delle scuole
non statali in modo diretto ed indiretto?"
La nuova legge conferma invece nel testo gli interventi a favore delle scuole
non statali, attraverso la messa a disposizione di computer e il sostegno finanziario
ai progetti di qualificazione e delle scuole private e del suo personale.
Conferma pertanto le finalità della precedente che ha istituito un sistema
scolastico regionale nel quale le scuole pubbliche e le private hanno lo stesso
ruolo e i relativi finanziamenti.
Esattamente quello che i cittadini sottoscrittori vogliono eliminare con il
referendum.
Comitato bolognese Scuola e Costituzione
Bologna 31 agosto 2001