Comunicato stampa
Una legge che non soddisfa il quesito referendario
E' stata approvata la Legge n. 41, che abroga la Legge n. 10/99.
Nel merito rivendichiamo ai nostri Comitati, che sono stati parte trainante
del Comitato promotore, e ai 60.000 cittadini, che hanno sottoscritto il referendum,
l'avere costretto la Giunta e il Consiglio regionale a rimettere mano alla legge
Rivola-La Forgia.
Occorre però chiarire che gli elettori non hanno firmato alcuna cambiale in bianco, ma hanno sottoscritto un quesito, che chiede chiaramente l'eliminazione di ogni finanziamento diretto ed indiretto alle scuole private.
La nuova legge elimina solo il finanziamento indiretto, cioè il rimborso
esplicito delle spese delle rette, introducendo un assegno di importo massimo
di 2 milioni uguale per tutti gli alunni meritevoli e bisognosi con un reddito
famigliare sotto i 60 milioni.
Saranno poi i genitori a decidere come utilizzare tali fondi.
La Legge 41/2001 riconferma però le parti palesemente incostituzionali
della Legge n.10/99 , cioè il finanziamento diretto alle scuole private,
tramite fornitura di computer alle scuole di ogni ordine e grado, tramite erogazione
di fondi alle scuole materne, tramite copertura dei costi dei corsi di aggiornamento
e di formazione del personale.
Tali finanziamenti pubblici hanno raggiunto per l'anno in corso la cifra ragguardevole
di oltre 20 miliardi. Non è un caso che proprio la legittimità
dei finanziamenti diretti da parte della Regione Emilia-Romagna è sottoposta
in questi giorni al giudizio della Corte Costituzionale, dopo l'udienza del
10 luglio scorso.
Proprio per questo motivo avevamo proposto al Consiglio regionale di stralciare
questa parte della legge, in attesa del pronunciamento della Consulta.
Prendiamo atto con rammarico che la nostra proposta non è stata accolta
e che, invece di accettare il confronto di merito con i cittadini, si è
preferito proseguire nella solita logica del confronto di palazzo fra maggioranza
e opposizione.
Ora la Legge verrà inviata al Consiglio dei Ministri per avere il visto
di legittimità entro 30 giorni.
In caso favorevole saranno i giuristi facenti parte del Comitato regionale per
i procedimenti referendari, che dovranno pronunciarsi in modo vincolante sulla
corrispondenza della nuova legge al quesito referendario.
Noi chiederemo pertanto al Comitato per i procedimenti referendari di permettere
ai cittadini di pronunciarsi per il si all'abrogazione di ogni finanziamento
diretto alle scuole private, in modo da conseguire attraverso l'esercizio della
volontà popolare il soddisfacimento di tutti i punti del quesito. Solo
così il Comitato promotore potrà garantire ai sottoscrittori il
raggiungimento pieno della loro richiesta.
Sollecitiamo fin d'ora il Presidente Errani a dare corso agli impegni presi formalmente nell'incontro del 4 luglio con i responsabili del Comitato per il referendum e cioè di predisporre il decreto di spostamento della data di svolgimento (oggi il 18 novembre) a quella in cui si svolgerà il referendum nazionale sulla riforma costituzionale in senso federalista.
Bologna 27 luglio 2001