Comunicato
Dopo la nomina del cardinale Ersilio Tonini un'altra tappa nell'opera di confessionalizzazione
della scuola pubblica italiana:
i docenti di religione cattolica selezionati dalle curie vescovili entreranno
nei ruoli della Pubblica Istruzione
La ministra Moratti si appresta a presentare un disegno di legge per definire
le delle future assunzioni dei docenti di religione cattolica nei ruoli della
Pubblica Istruzione e per inserirne, nell'immediato, circa diecimila con almeno
quattro anni di servizio. Se sarà approvato dal Parlamento
Ø resta affidata alle autorità ecclesiastiche locali la dichiarazione
d'idoneità indispensabile per la nomina.
Ø restano allo stato gli oneri finanziari - le decine di miliardi derivanti
dall'operazione in aggiunta ai mille miliardi già in bilancio - e l'impegno
a mantenere in servizio su altre cattedre gli insegnanti dichiarati non più
idonei.
Tale impegno si configura come apertura di un canale privilegiato di reclutamento
nella scuola pubblica, discriminante nei confronti degli altri candidati con
titoli specifici per l'insegnamento delle diverse discipline.
Nel tempo, la diminuzione del numero degli studenti, che chiederanno di avvalersi
dell'insegnamento della religione cattolica, e una politica di avvicendamento,
decisa autonomamente dalle autorità ecclesiastiche, potrebbero aggravare
la discriminazione. Ne risulterebbe, per di più, compromesso, in una
prospettiva confessionale, insieme col principio della laicità dello
stato, il pluralismo nella scuola pubblica sancito dalla Costituzione a garanzia
del diritto dei giovani ad una formazione critica non ideologizzata.
Roma, 6 novembre 2001