Tutte le risorse economiche pubbliche devono essere destinate alla scuola pubblica:
è affermato anche nella Costituzione.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il Ministro Fioroni vorrebbe proporre
nella prossima finanziaria un incremento del finanziamento pubblico delle scuole
private.
Le argomentazioni del Ministro sono:
a) il governo Berlusconi aveva ridotto il finanziamento pubblico delle scuole
private, previsto dalla legge di parità approvata dal Governo D’Alema-Berlinguer;
b) le scuole private consentono di far fronte, sia pure in misura non sufficiente,
alla domanda sociale di scuola, soprattutto per l’infanzia.
Noi riteniamo che le due argomentazioni siano però pretestuose e comunque
molto pericolose.
Innanzitutto l’informazione del Ministro è errata in quanto in
cinque anni il finanziamento alle scuole private durante il governo Berlusconi
è complessivamente cresciuto; in ogni caso è fuor di dubbio che
la Costituzione non consente finanziamenti pubblici per le scuole private e
quindi non possono essere invocate leggi, da chiunque approvate, che contrastino
con tale principio costituzionale
La seconda argomentazione è ancora più preoccupante perché
denota un’errata interpretazione della sussidiarietà e perché
mette in discussione il ruolo istituzionale della scuola statale; e contraddice
lo stesso programma dell’UNIONE che prevede la generalizzazione della
scuola pubblica per l’infanzia; garantendo in tal modo a tutti una scuola
pluralista, laica ed aperta al confronto.
Noi riteniamo che sia assolutamente prioritario investire nella riqualificazione
della scuola pubblica italiana, che, come afferma la Costituzione, deve essere
aperta a tutti e garantire il pluralismo culturale e che finalmente, con atti
concreti e coerenti, sia data una svolta alla politica scolastica del nostro
Paese, utilizzando tutte le risorse pubbliche per la scuola pubblica; i privati
hanno diritto di istituire la scuola, ma non in sostituzione delle scuole statali
e comunque “senza oneri per lo Stato
Chiediamo pertanto al ministro il rispetto degli impegni presi con il programma
dell’Unione ed in primo luogo il rispetto della Costituzione Repubblicana,
che milioni di cittadini nel recente referendum hanno riaffermato come punto
di riferimento per tutti ; in questo senso rivendichiamo per la scuola statale
adeguati finanziamenti per il rilancio del suo ruolo istituzionale con il ripristino
dell’ obbligo scolastico e la sua progressiva elevazione come necessaria
condizione di partecipazione alla democrazia e l’abolizione di un intollerante
precariato che oltre a creare ingiuste condizioni di lavoro per il personale
della scuola, non consente al personale della scuola una piena ed adeguata partecipazione
al processo formativo.
Per queste ragioni chiediamo quindi che tutte le risorse economiche pubbliche
siano destinate alla scuola statale : l’afferma anche la Costituzione.
Settembre 2006
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