Difendiamo i cuccioli della

Scuola Pubblica

dalle grinfie di Crudelia Demon

Ai GENITORI, agli STUDENTI, agli INSEGNANTI ,

ai LAVORATORI della scuola, ai CITTADINI

Siete curiosi di conoscere meglio le recenti novità relative alla scuola? Anche quelle che troppi mass media non ci dicono? Siete preoccupati di fronte alla banalità con cui divulgano le notizie? E vi sembra corretto che ciò avvenga su scelte essenziali per il futuro dei nostri figli e di tutti i cittadini?

Lo sapete che le scuole dell’infanzia, invidiateci da tutto il mondo, rischiano di peggiorare decisamente la qualità del servizio? Che nessuna nuova sezione è stata autorizzata dal ministero per il 2002 /03?

Che quindi le liste di attesa, già abbondanti, potrebbero gonfiarsi ulteriormente?

Che alle elementari si ritornerà al maestro unico?

Che probabilmente due ore pomeridiane del tempo pieno dovranno essere pagate dai genitori?

Che, in tutti gli ordini di scuole, le ore settimanali verranno ridotte a 25? E che quindi verranno eliminate materie e risorse indispensabili?

Che la quota locale delle ore settimanali (5 su 25), precedentemente affidata all’autonomia dei singoli istituti, diventerà competenza delle regioni? Che forse si restaurerà in tal modo il centralismo e prevarrà la burocrazia?

E vi interessa sapere che l’articolo 22 della finanziaria ha come principale obiettivo quello di risparmiare e tagliare servizi essenziali della scuola pubblica? Che quindi, dal prossimo anno scolastico, a livello nazionale, verranno eliminati 30 mila posti tra bidelli, tecnici e impiegati, da aggiungere ai 20 mila già tagliati? Che nei prossimi tre anni verranno soppressi più di 50 mila posti di lavoro dei docenti?

Che l’Emilia Romagna, già dal dal 2002/03, sarà una delle regioni più colpite con oltre 1000 tagli degli insegnanti, di cui 512 alle elementari e 362 alle medie?

Che nella provincia di Bologna i tagli dei docenti saranno oltre 300, di cui 180 alle elementari e 70 alle medie, nonostante gli alunni iscritti siano in aumento?

Che i criteri prioritari di risparmio, indicati dal ministero, sono la riduzione del tempo pieno e prolungato e l’eliminazione dei progetti sperimentali alle elementari?

Che si farà economia degli insegnanti di lingua straniera?

Che sono previsti accorpamenti a causa dei quali le classi di oltre 30 alunni diventeranno la normalità?

Che, anche in caso di handicap grave, ci sarà un solo docente di sostegno per 4 alunni disabili?

Che alle medie e alle superiori i docenti assenti per 15 giorni non verranno sostituiti dai supplenti?

E lo sapete che la riforma epocale varata con ampio consenso (definizione del governo) è stata decisa in due mesi, in tutta fretta, in maniera pressappochista e senza consultazioni significative?

Che gli Stati generali, convocati dal ministro Moratti, non sono assolutamente rappresentativi del mondo della scuola? Che il documento Bertagna (leggere per credere) è fumoso, ripetitivo, scritto male, indigesto, zeppo di contraddizioni, di adempimenti burocratici e ovvietà già scritte e riciclate da decine di pedagoghi?

Che la riforma, dalle oltre 200 pagine del documento Bertagna, si è ridotta ai sei articoli della legge delega?

Che i provvedimenti essenziali, come ad esempio quelli relativi alle materie di studio e alle ore settimanali, non sono inseriti nella legge delega?

E che non verranno decisi dal parlamento, ma solo dal governo, con l’ennesimo ricorso ai decreti legislativi?

Lo sapete che la ripartizione in due sistemi, liceale e professionale, ci riporta indietro di cinquant’anni, perché non permetterà ai ragazzi che scelgono il canale professionale di ricevere una formazione completa?

Che la maggioranza degli attuali studenti frequenta istituti tecnici o professionali, che però saranno considerati scuole di serie B rispetto al sistema dei licei? Che i tredicenni e i loro genitori saranno obbligati ad adottare precocemente una scelta definitiva riguardante il futuro?

Lo sapete che alcune disposizioni fondamentali, come ad esempio il ripristino del 7 in condotta e le verifiche biennali alle medie e alle superiori, non sono state inserite nei documenti ufficiali, neanche sul sito web del ministero? Che sono state comunicate durante le conferenze stampa? E che quindi sono stati informati solo i giornalisti, ma non i cittadini, gli studenti, i genitori e i lavoratori della scuola?

Che le commissioni degli esami di stato saranno interamente composte da insegnanti interni? Che in tal modo verranno palesemente privilegiate le scuole private paritarie e indirettamente quelle legalmente riconosciute, molte delle quali sono veri e propri "diplomifici" ?

Noi, genitori e insegnanti di Casalecchio di Reno, pensiamo che sia in atto un preoccupante progetto di denigrazione e progressiva dequalificazione della scuola pubblica italiana; in proposito è emblematica e inquietante l’abolizione dell’aggettivo Pubblica dalla denominazione Ministero dell’Istruzione.

COSA VOGLIAMO ?

Che in un paese civile la formazione e l’istruzione vengano considerate risorse indispensabili e investimenti sul futuro e non le prime vittime di risparmi miopi e controproducenti.

Che quindi vengano stanziati finanziamenti adeguati e che si progettino riforme vere, discusse e decise in Parlamento, con l’obiettivo prioritario di migliorare la qualità della scuola pubblica.

COSA SIGNIFICA ?

Ad esempio classi di 20 alunni, per rendere efficaci le fondamentali relazioni di insegnamento/apprendimento.

Significa la presenza di asili nido e scuole d’infanzia in tutte le città italiane, senza liste di attesa.

Significa che, non solo il tempo pieno, ma anche il pre/post deve essere un servizio garantito e gratuito.

Significa che i docenti assenti devono essere sostituiti con i supplenti.

Significa che le scuole devono disporre di fondi per gli strumenti, i materiali e le attività didattiche, senza ricorrere alle collette organizzate dai genitori.

Significa che il progresso della scuola non deve essere più sacrificato sull’altare della contabilità.

Significa non accettare più che il ministro della pubblica istruzione rinunci a fare il suo mestiere e si trasformi in un passivo burocrate che subisce ed esegue le direttive del ministro delle finanze.

Idee e proposte chiare siamo in grado di indicarle anche noi e sostenerle con forza; i soldi ci sono perché le tasse per i servizi pubblici le paghiamo e le abbiamo già pagate.

Riteniamo che per essere cittadini europei siano indispensabili una educazione e una formazione completa e che a tal fine sia essenziale non solo difendere, ma valorizzare e potenziare la qualità della scuola pubblica, laica e pluralista, nel pieno rispetto degli articoli 33 e 34 della nostra Costituzione.

Siamo convinti che, per una effettiva partecipazione circa le scelte decisive riguardanti il futuro nostro e dei nostri figli, siano assolutamente necessari un’informazione completa e corretta, il confronto costante e il coinvolgimento attivo di tutti i cittadini, che invitiamo alla prossima assemblea.

Giù le mani dalla Scuola Pubblica !

Comitato Pongo e Peggy

Assemblea permanente dei genitori e degli insegnanti di Casalecchio di Reno, 25/2/02

e-mail pongo.peggy@katamail.com