Il 29 Aprile 1999 il Consiglio regionale ha approvato una nuova legge
sul diritto allo studio.
Questa legge è inaccettabile perché privilegia le
scuole private e viola la Costituzione.
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prevede solo interventi per il diritto allo studio | prevede finanziamenti diretti e indiretti alle scuole private e alle loro associazioni |
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favorisce le scuole pubbliche | equipara gli interventi a favore di pubbliche e private, prevedendo la fornitura di attrezzature didattiche e computer alle scuole private sulla base di semplici richieste. Non prevede alcun sostegno alle scuole materne comunali, mentre finanzia direttamente quelle private. |
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aiuta le scuole private che hanno difficoltà finanziarie | i finanziamenti pubblici alle scuole private, già oggi consistenti raggiungeranno i 60 miliardi all’anno in Emilia Romagna, nelle scuole materne un milione all’anno per bambino iscritto |
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garantisce la libertà di scelta | riduce l’intervento a favore delle scuole pubbliche e favorisce le scuole private. Chi non troverà posto nel pubblico sarà costretto a iscrivere i figli alle private |
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introduce regole severe per le scuole private | le regole esistono già a livello statale. La Regione non ha alcun strumento per verificare il rispetto delle regole |
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aiuta i più bisognosi | fornisce assegni di studio agli alunni "bisognosi" delle scuole private in proporzione alle spese sostenute. Chi più spende riceverà di più. |
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la maggioranza dei soldi andrà agli alunni bisognosi delle scuole pubbliche, che sono di più | chi paga le rette consistenti delle scuole private avrà il massimo del finanziamento (2 milioni). I realmente bisognosi della scuola pubblica non riceveranno quasi nulla. |
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il referendum vuole impedire ogni aiuto a chi frequenta la scuola privata | il referendum lascia in vigore le parti della legge che prevedono fornitura di libri di testo, servizi di mensa o trasporto e anche assegni di studio a tutti gli alunni, anche delle scuole private, in proporzione solo al reddito e non alle spese. |
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la centralità della scuola pubblica, per nuovi investimenti prioritariamente
a favore della scuola di tutti