a cura del Comitato Promotore Regionale
Premessa
L’obiettivo è raccogliere 40.000 firme valide necessarie per poter indire il referendum regionale di abrogazione parziale della legge regionale sul Diritto allo studio (la n. 10 del 25 maggio 1999), che finanzia con denaro pubblico le scuole private. Per cogliere questo obiettivo vi sono regole precise cui attenersi scrupolosamente, previo annullamento da parte della Direzione Generale del Consiglio Regionale delle firme raccolte. Da qui la necessità del presente vademecum, consigliando gli interessati all’estrema attenzione. La campagna referendaria, che inizia ufficialmente il 1 settembre, come annunciato dal Comitato Promotore Regionale Unitario, avrà una durata di sei mesi.
Il Modulo
E’ possibile raccogliere le firme soltanto sui moduli originali vidimati direttamente dalla Direzione Regionale del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, con timbro, firma del Direttore Generale e numero progressivo (lo spazio per la vidimazione si trova in alto a destra nella prima facciata). Da qui il divieto assoluto di fotocopiare moduli e la necessità di rivolgersi, in caso di esaurimento, al Comitato Promotore Regionale.
Il modulo contiene, nella prima facciata, la sintesi e il testo integrale del quesito referendario. La rimanente parte della prima facciata, la seconda, la terza e parte della quarta contengono gli spazi per la raccolta delle firme. L’ultima colonna sulla destra, come specificato anche nel modulo, è riservata agli Uffici competenti del Comune per la certificazione dei sottoscrittori nelle liste elettorali. La parte finale della quarta facciata del modulo contiene gli spazi per l’autenticazione e la certificazione delle firme (su questo, vedi i punti successivi).
Chi può autenticare le firme
L’autenticazione delle firme
è un momento delicato e fondamentale per la buona riuscita della
campagna referendaria e, di conseguenza, previo annullamento delle firme
raccolte, occorre attenersi scrupolosamente a quanto disposto dalla
legge regionale in materia. Essendo il referendum su base regionale ed
avendo le regioni la possibilità di regolamentare autonomamente
la materia referendaria, la legge di riferimento è la L.R.
n. 35 del 25 ottobre 1997 e non la nuova legge nazionale in materia elettorale
(legge n. 120 del 30 aprile 1999). L’articolo 6 della L.R. 35/97 individua,
quali possibili e legittimi autenticatori, i seguenti soggetti, ciascuno
con un proprio ambito territoriale di competenza ben definito:
|
|
Notaio | tutto il territorio regionale |
Cancelliere di Corte d’Appello | regionale |
Cancelliere di Tribunale e Pretura | provinciale |
Cancelliere di Procura | provinciale |
Segretario Comunale | Regionale purché le firme vengano raccolte nel comune di riferimento |
Sindaco o suo delegato (di solito, consigliere o funzionario comunale) | Regionale purché le firme vengano raccolte nel comune di riferimento |
In questo contesto, oltre alle diverse figure di autenticatore, è opportuno ricordare sempre gli ambiti territoriali di competenza, vale a dire la parte di territorio dove ciascun autenticatore può esercitare le proprie funzioni.
Se, ad esempio, il Cancelliere di Tribunale dovesse autenticare firme di cittadini residenti al di fuori della propria giurisdizione, tali firme perderebbero la loro validità. Allo stesso modo, se un Consigliere comunale di Bologna dovesse autenticare nel territorio di San Lazzaro o Casalecchio, tale autentica non avrebbe alcun valore e le firme raccolte verrebbero invalidate.
Per delegato del Sindaco si intende solitamente un consigliere comunale o un funzionario del Comune.
In ogni caso, per poter autenticare le firme occorre essere assolutamente provvisti di delega specifica rilasciata e firmata direttamente dal Sindaco delegante (vedi, per un modello di riferimento, l’allegato n. 1). In questo caso, non si applica la legge nazionale 120 del 30 aprile 1999, che prevede una semplice richiesta di disponibilità da parte del consigliere o del funzionario al sindaco, ma la L.R. 35/97, che richiede una DELEGA SPECIFICA firmata direttamente dal Sindaco con una data che preceda l’autentica delle firme .
Per chi necessita della delega, occorre portare la copia originale ad ogni banchetto e lasciare copia della stessa al Comitato Promotore Provinciale che dovrà allegare alle firme raccolte.
In questo contesto, ribadiamo che per i consiglieri comunali o funzionari comunali è prioritario richiedere la delega specifica al sindaco, utilizzando il modello dell’allegato n. 1.
Per i cancellieri di tutti gli uffici giudiziari occorre presentare alla Corte d’Appello di Bologna una richiesta di permesso, avanzata da uno dei promotori del referendum regionale (uno dei primi 300 firmatari sul territorio), che li autorizzi a recarsi fuori dalle sedi giudiziarie senza perdere la giornata lavorativa (vedi allegato n. 2 parte superiore).Tale procedura è valida anche per i cancellieri delle Procure (vedi allegato 2parte inferiore) Ad ogni buon conto, è bene chiedere ulteriori spiegazioni ai cancellieri stessi nel momento in cui si contattano per la loro disponibilità. Nella richiesta può essere elencato un programma multiplo di iniziative territoriali.
Importante: occorre contrattare gli orari con estrema diplomazia, dal momento che né i segretari comunali né i cancellieri e nemmeno i notai sono tenuti ad essere sempre disponibili. E’ bene tentare di assicurarsi la loro disponibilità in occasione di particolari avvenimenti di massa, quali mercati, o per i giorni festivi.
Non è possibile raccogliere la firma di cittadini residenti al di fuori del territorio regionale.
Autenticazione delle firme
Lo spazio per l’autenticazione delle firme è unico, e si trova nella quarta facciata del modulo. Di conseguenza, con una sola operazione si possono autenticare tutte le firme contenute nel modulo, indicandone il numero esatto nell’apposito spazio. Non devono essere conteggiate firme della cui validità si è incerti o firme di cittadini elettori residenti al di fuori dell’ambito territoriale di competenza dell’autenticatore. Nel caso del consigliere comunale provvisto di delega, egli potrà autenticare solo le firme di cittadini residenti nel comune e non quelle di cittadini residenti in altri comuni più o meno limitrofi. Per questo ogni modulo dovrà corrispondere ad un comune. Nei casi di comune capoluogo o grande città o di avvenimenti di massa è bene prendere accordi con un autenticatore competente almeno per l’intero territorio provinciale e tenere un numero di moduli sufficienti a coprire la maggioranza dei Comuni della provincia. Anche in questo caso, occorre comunque dividere i moduli e le firme per Comune (ad esempio: è bene non far firmare un cittadino residente a Porretta Terme nel modulo del comune di Bologna, ma utilizzare un modulo nuovo, anche per una sola firma). Questo permette un maggiore controllo ed una maggiore certezza sul numero di firme realmente valide. Ovviamente, una volta terminata la raccolta, i moduli degli altri comuni saranno consegnati a rappresentanti del Comitato Provinciale di riferimento, che provvederanno a raccoglierli e smistarli nei comuni interessati per la certificazione.
Occorre, come detto, prestare la massima attenzione al numero di firme valide indicato dall’autenticatore e al numero di firme presenti. Da questo punto di vista, è consigliabile non rimandare questo controllo alla fine della campagna, ma farlo seguire di volta in volta ad ogni iniziativa realizzata, in modo tale da agevolare anche il lavoro di monitoraggio sul territorio da parte del Comitato Promotore. In caso di mancata corrispondenza tra numero di firme autenticate e numero di firme validamente espresse, si rischia di veder annullato l’intero modulo.
L’autenticatore deve riportare il timbro dell’ufficio, il timbro personale dell’ufficiale autenticatore, il numero di firme considerate valide e la firma in calce.
Metodologia per la raccolta delle firme
La raccolta delle firme avviene quindi tendenzialmente su moduli divisi per comune. E’ opportuno scrivere tutti i dati richiesti in stampatello utilizzando penne di colore nero o blu. Prima di iniziare a scrivere, chiedere al firmatario un documento d’identità, sulla validità del quale lasciate sia l’autenticatore a decidere (solitamente, i documenti più indicati sono la patente di guida o la carta d’identità, anche se scaduta, dai quali si può evincere il luogo di residenza del firmatario). Occorre tenere sempre presente che la residenza del firmatario indicata nel documento potrebbe aver subito modifiche e, di conseguenza, è sempre meglio accertarsi se i dati riportati sono corretti, magari chiedendo dove il firmatario riceva il certificato elettorale. Per le donne sposate, occorre scrivere sul modulo il cognome da nubili.
Certificazione elettorale delle firme
Gli spazi dedicati alla certificazione elettorale delle firme raccolte sono costituiti dall’ultima colonna a destra del modulo per i singoli firmatari e dallo spazio in basso nella quarta facciata del modulo per la certificazione collettiva. Entrambi questi spazi devono essere riempiti dai competenti uffici comunali, solitamente gli uffici anagrafici o elettorali. Saranno tali uffici ad indicare a fianco di ogni firma il numero di iscrizione alle liste elettorali del firmatario e a sancire in fondo al modulo il numero di firme certificate. Anche in questo caso, come per l’autenticazione, occorre consegnare i moduli agli uffici comunali competenti volta per volta, controllando poi molto bene che tutto sia a posto una volta restituiti, senza attendere la fine della campagna referendaria. Anche per questo è bene tenere i moduli divisi per comune. Le firme prive di regolare certificazione saranno annullate.
Raccolta di firme presso il Comune di residenza
Il Comitato Unitario Regionale provvederà ad inviare almeno un modulo in tutti i comuni con meno di 10.000 residenti della nostra regione, senza alcuna esclusione o eccezione. Questo metodo organizzativo può risultare particolarmente funzionale nei comuni più piccoli, dove potrebbe essere difficile reperire autenticatori e dove il comune è comunque un punto di riferimento per l’intera comunità. In questo caso, sarebbe opportuno scegliere momenti di grande concentramento di massa, come potrebbe essere un mercato, per svolgere del volantinaggio, rimanendo il più possibile vicini alla sede del municipio, in modo tale da indicare ai cittadini il luogo dove è possibile firmare. Il volantino che si distribuisce dovrebbe comunque contenere gli orari di apertura della sede comunale ed il luogo esatto dove recarsi per la firma.
Per i comuni con più
di 10.000 residenti saranno i Comitati Provinciali a portare i moduli necessari
nei comuni interessati della provincia. Saranno gli stessi Comitati Provinciali
a dover seguire nel periodo della raccolta delle firme le necessità
di moduli che si verranno a determinare nei singoli comuni.
ALLEGATO N. 1
Fac-simile per la richiesta di delega specifica al sindaco ex legge regionale n. 35 del 25 ottobre 1997
Il sottoscritto ...... , nato il ...... a ...... e residente in ......, nella sua qualità di Sindaco del Comune di ......
Premesso
il consigliere comunale / il funzionario comunale / il cittadino ......, nato a ...... e residente in ......, alle operazioni di autenticazione delle firme per il referendum citato in premessa.
Luogo e data
Firma del Sindaco
NOTA BENE: se la copia originale viene trattenuta dal sindaco, occorre farsi rilasciare una copia autenticata conforme all’originale ed inviare questa alla federazione di riferimento e, da lì, al Comitato Regionale. Una semplice fotocopia non è sufficiente!
ALLEGATO N. 2
Fac-simile della richiesta che permette ai cancellieri degli uffici giudiziari la partecipazione alle iniziative
Il sottoscritto ......, nato
a ...... e residente in ......, quale promotore dell’istanza referendaria
per l’abrogazione parziale della Legge Regionale 25 maggio 1999 n. 10,
recante: "Diritto allo studio e all’apprendimento per tutta la vita e qualificazione
del sistema formativo integrato", ammessa dalla Commissione Regionale competente
in data 21 luglio 1999, decisione confermata, ex articolo 16, comma 2 della
L.R. 35/97, dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale in data
29 luglio, è con la presente a richiedere l’autorizzazione ai cancellieri
presso il Tribunale di ...... per l’autentica delle firme necessarie per
l’indizione del referendum sopra citato in luogo esterno e sulla base del
seguente programma di iniziative:
Comune ……………… Località ……………….. Giorno ………….. Orario ……………..
Comune ……………… Località ……………….. Giorno ………….. Orario ……………..
Comune ……………… Località ……………….. Giorno ………….. Orario ……………..
Idem idem idem idem
Certo di un Vostro sollecito
riscontro, invio cordiali saluti.
Data e luogo Firma
Fac-simile della richiesta che permette ai cancellieri della Procura la partecipazione alle iniziative
Il sottoscritto ......, nato
a ...... e residente in ......, quale promotore dell’istanza referendaria
per l’abrogazione parziale della Legge Regionale 25 maggio 1999 n. 10,
recante: "Diritto allo studio e all’apprendimento per tutta la vita e qualificazione
del sistema formativo integrato", ammessa dalla Commissione Regionale competente
in data 21 luglio 1999, decisione confermata, ex articolo 16, comma 2 della
L.R. 35/97, dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale in data
29 luglio, è con la presente a richiedere l’autorizzazione ai cancellieri
presso il Tribunale di ...... per l’autentica delle firme necessarie per
l’indizione del referendum sopra citato in luogo esterno e sulla base del
seguente programma di iniziative:
Comune ……………… Località ……………….. Giorno ………….. Orario ……………..
Comune ……………… Località ……………….. Giorno ………….. Orario ……………..
Comune ……………… Località ……………….. Giorno ………….. Orario ……………..
Idem idem idem idem
Certo di un Vostro sollecito
riscontro, invio cordiali saluti.
Data e luogo Firma