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Intervista a Cristian Tracà

Per far conoscere meglio il lavoro delle nostre Commissioni di Quartiere e stimolare la partecipazione dei cittadini, cominciamo un giro di interviste ai coordinatori delle Commissioni permanenti del Consiglio del Quartiere Porto-Saragozza, cominciando da Cristian Tracà, coordinatore della Commissione "Scuola, Progetti Educativi e Servizi all'Infanzia. Inclusione sociale e condivisione dei saperi. Comunicazione".


Ciao Cristian, puoi descriverci la Commissione?

La Commissione è il luogo principe e naturale della discussione sui temi dell’educazione, della formazione e dell’inclusione sociale. Un’assemblea aperta in cui non avviene solo la comunicazione di dati e di scelte, ma nella quale si raccolgono esperienze, progettualità, vissuti per elaborare politiche mirate e per migliorare la qualità dei provvedimenti, per esempio allegando proposte al parere che il Comune chiede ai Consigli di Quartiere. Il titolo della Commissione ha volutamente un approccio sistemico. Ho tenuto molto a precisare il termine inclusione, perché sono d’accordo con coloro che ritengono ormai superata l’idea dell’integrazione come concessione culturale. Per formazione e per convinzione ritengo invece che siano il tempo e gli spazi ( soprattutto nell’apprendimento) a dover calibrare sempre se stessi in virtù delle novità continue che la realtà innesta e mescola. In questa prima parte del mandato la Commissione si è riunita 8 volte, ha aumentato pian piano il proprio numero di iscritti, ha permesso a molti cittadini di conoscere il Quartiere e le sue strutture (particolare non di secondo piano, vista la grande mobilità della città e alla luce dell’ultima riforma che ha modificato i confini e il numero degli organi decentrati) e di diventare protagonisti di azioni.

Dall'inizio del mandato -giugno 2016- quali sono stati i temi sottoposti dalla cittadinanza al Quartiere nell'ambito dell'attività della tua Commissione?

Il tema classico della Commissione sono gli stradari scolastici. Ogni anno dopo mesi di valutazioni, simulazioni e calcoli, possibili grazie ad una grande squadra di professionisti e dirigenti che hanno elaborato strumenti di previsione, controllo e rappresentazione molto avanzati, presentiamo alle famiglie e agli Istituiti comprensivi la proposta. Cerchiamo di chiarire sempre la complessità in cui ci muoviamo. Alla luce dei rilievi raccolti in quella sede, all’interno delle possibilità che ci offrono i numeri (capienze, sicurezza, organici) e la geografia del territorio, proviamo sempre a dare risposta ai suggerimenti che possono portare a un miglioramento, nel rispetto poi dell’autonomia scolastica, che può incidere concretamente su una parte della questione. In Commissione è stato possibile anche ascoltare i preziosi suggerimenti delle famiglie relativamente all’ultimo regolamento dei nidi: grazie ad alcuni interventi molto lungimiranti il Consiglio ha potuto fornire ulteriori elementi di riflessione all’Amministrazione per l’approvazione finale. Terzo grande filone, in collaborazione con la Commissione che si occupa di Cultura e Lavoro di Comunità: la creazione di rete tra cittadini, associazioni e singole manifestazioni per dare più efficacia e visibilità all’enorme lavoro che si svolge nei tantissimi luoghi della cultura e della formazione a Bologna.

Quali progetti stai portando avanti? Il più importante?

Ho riservato uno spazio speciale al progetto che più ci ha impegnato in questi mesi: il Patto per la Lettura del Quartiere. Ispirati dallo stimolo ricevuto dal Comune, insieme alla coordinatrice della Commissione Cultura, Mery De Martino, abbiamo provato a mettere insieme una serie di persone e realtà che avevano voglia di collaborare e progettare, formando così un Tavolo operativo aperto a proposte di azioni concrete sul territorio per ridurre le barriere di accesso alla lettura. Il lavoro più grande per chi ha a cuore la piena cittadinanza di ognuno è la possibilità che sia superata la soglia, al di fuori della quale si rimane periferici rispetto a quello che avviene nei nodi chiave. All’interno del Patto sono nate: la maratona di lettura, uno spazio per leggere e giocare per nonni e nipoti, uno spazio di formazione sulla lettura e sulla genitorialità per mamme e papà, la collaborazione tra vari istituti per la gestione delle biblioteche scolastiche, le letture di fiabe per i più piccoli nei parchi, la poesia a domicilio nelle case ACER. E tanto altro ancora, che stiamo provando a portare avanti.

Su quali temi ti piacerebbe lavorare?

Mi piacerebbe riunire tutti i gruppi di lavoro sull’handicap delle nostre scuole per provare a mappare i bisogni, anche quelli più piccoli, che oggi il territorio fa fatica a coprire. Spero di riuscire nei prossimi mesi a collaborare con le famiglie, gli insegnanti, gli educatori, i Dirigenti per fornire un supporto. A volte ci sono bisogni e risorse che possono essere integrati semplicemente con una conoscenza reciproca e un tavolo in cui discuterne, che poi è quello che ci insegna la buona esperienza amministrativa emiliana.

Perché iscriversi alla Commissione?

Ho sempre pensato che partecipare significhi conoscere e contribuire ai cambiamenti. Diventare membro delle Commissioni di Quartiere permette di avere più consapevolezza su alcuni temi, di trovare partner progettuali per partecipare ai bandi (ad esempio quelli annuali per il lavoro di comunità del Quartiere), di portare un’idea o una perplessità nel dibattito. Alcune volte un dubbio sollevato in merito a un progetto aiuta sia i politici che i tecnici a considerare da un’ulteriore prospettiva. Penso, per esempio, al dibattito sugli stradari: senza alcuni elementi chiave di ragionamento è spesso difficile comprendere la complessità della questione, essendo un tema multilivello e dovendo contemperare al meglio i bisogni di circa 70 mila cittadini. Essere presente alla Commissione aiuta a scegliere con più tranquillità la scuola per i propri figli.

 

Ultimo aggiornamento: giovedì 21 febbraio 2019