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Incontro con Andare a veglia

Nell'ambito delle iniziative per promuovere le realtà attive nel nostro territorio, incontriamo la presidente di Andare a Veglia con cui l'Amministrazione collabora da tempo, e che il 2 dicembre scorso ha festeggiato i 30 anni di attività. Maria Luisa Stanzani ci racconta della storia della sua associazione, di persone, progetti e iniziative. Proprio in questi giorni è stato sottoscritto dal Quartiere con Andare a veglia il patto di collaborazione "Ti regalo... il mio tempo" finalizzato a favorire l'integrazione di bambini in condizioni di disagio.

La evocazione e la storia di un titolo "Andare a veglia".

....inizio così:"C'era una volta, circa 30 anni fa, un gruppo di persone che facevano parte della Commissione Politiche Sociali del Quartiere Saragozza, presieduta dalla sottoscritta. Essi vengono informati dei risultati di una ricerca di quartiere sulla condizione degli Anziani (vie Saragozza, Santa Caterina, Frassinago, Pratello) rispetto alla quale emerge che la seconda preoccupazione che gli anziani hanno è quella di perdere la Casa e di essere sfrattati e trasferiti altrove, ma la prima è quella di rimanere soli (i figli si allontanavano, causa il lavoro, andando all'estero o impegnati duramente per i lunghi orari di lavoro o perché si spostavano in provincia), cioè la loro più grande paura è quella di non poter contare su relazioni sociali valide.
Contemporaneamente le persone che fanno parte della Commissione Politiche Sociali fanno presente che capannelli di anziani stazionano e chiacchierano o sulla panchina del macellaio, o sulle sedie della lavasecco, o sulla panchina del giornalaio o della sfoglina. Hanno cioè bisogno di parlare e di essere ascoltati.
I componenti la Commissione e altri cittadini amici decidono di dar vita ad una associazione di volontariato rivolta agli anziani, che realizzi un appuntamento fisso settimanale, in un luogo accessibile e riconosciuto, con attività coinvolgenti, durante le quali ascoltare i loro bisogni.
Il titolo? Viene da sé "Andare a veglia", cioè andiamo a chiacchierare e ad ascoltare, come facevamo da bambini, la sera, nelle stalle, al calduccio facendo la treccia.
In dialetto"Andam a veia", tradotto Andiamo a veglia.
Tutti assieme, decidiamo di chiacchierare con quegli anziani che si trattenevano nei negozi e con tanti altri e li invitiamo nella sede di Andare a veglia... e da allora...
Da 30 anni, tutti i lunedì pomeriggio, gruppi di anziani si incontrano. Con una caratteristica peculiare: sono loro, in base alle loro competenze, attitudini, desideri, che animano e realizzano le attività gratuite duranti le quali ancora oggi, chiacchierando, emergono i loro i bisogni, che vengono indicati al Quartiere.
Le immediate conseguenze? Gli anziani dedicano cura a se stessi, acquisiscono in sicurezza e autostima. Ma si innesta anche anche tanta solidarietà "circolare", cioè tra di loro... Nasce il gruppo che ogni mercoledì pomeriggio va al cinema, quello che va in piscina, quello che si mette a fare piccole camminate...
Le persone diventano (lo erano già ma non ne erano del tutto consapevoli) risorsa per se stessi e risorsa per gli altri.
Nel contempo, sempre contattati in Commissione, ci viene richiesto di far compagnia ai bambini lungo degenti dell'Ospedale Maggiore: l'idea è quella di far incontrare due solitudini (quella del bimbo che non ha sempre di fianco il genitore e l'anziano che ha tempo libero), per dare e ricevere piacere, gioia, divertimento.
Chiediamo di essere formati alla relazione con i genitori, con i bimbi, con il personale ospedaliero. Ci viene concesso... da allora... 30 anni fa...
Andare a veglia è presente al Pronto soccorso Pediatrico del Maggiore tutte le mattine (sabato e domenica compreso), ma anche presso una struttura che accoglie bimbi in affido; nelle scuole di primo grado dell'8 circolo Didattico realizzando laboratori didattici e di divertimento;realizzando Le gran Don in Saragozza; il Sostegno compiti il sabato mattina e, d'estate, dando vita ad un Centro Estivo gratuito.

Un felice esempio di Rapporto tra Anziani e Bambini.
Ma anche tra Giovani ed Anziani che vengono formati tutti assieme alla relazione con il bambino, la sua famiglia, e al gioco. Il percorso annuale gratuito, formativo di 10 incontri, o l'azione di affiancamento con gli "insegnanti vecchi" e i "giovani che subentrano", o ancora il rientro mirato con lo psicologo che lavora con noi sul valore del collaborare giovani ed anziani - riteniamo - sia la chiave di successo e di forza di tutti noi, perché tutti, giovani ed anziani, tornano bambini, si divertono e ricevono gratitudine per quello che fanno gratuitamente e con competenza.

Una peculiarità
Andare a veglia, associazione di volontariato, non ha mai voluto scegliere i bambini che avrebbero usufruito delle attività gratuite; per realizzare questo obiettivo ha sempre richiesto ed ottenuto che fossero le Istituzioni ad indicare i bimbi adatti a partecipare, avvalendosi di Protocolli di intesa, e di Patti di Collaborazione.

La fiducia e la collaborazione con le Istituzioni.
In questi trenta anni di attività la collaborazione è sempre stata ottima (penso ad esempio ai dieci anni di fiabe realizzate nelle scuole materne, fiabe concordate con la pedagogiste, nelle quali sia i volontari che i bambini erano gli attori delle fiabe ma le maestre avevano il compito di rielaborare i concetti e le emozioni sviluppate dalla fiaba: il bene e il male, la paura e la bontà, il più capace e quello che non trova soluzioni, ecc.). La cura nello sviluppare le reciproche mansioni è sempre stata di livello elevato: il personale del Quartiere e della Scuola ha sempre mostrato alta competenza ed amore per il proprio lavoro, così, come crediamo, noi di Andare a Veglia.

Il progetto futuro?
Accogliere da gennaio, in accordo con il Quartiere e l'8° Circolo Didattico alcuni stranieri richiedenti asilo, inserendoli nelle attività che vedono partecipi sia gli anziani che i bambini.

 

Ultimo aggiornamento: lunedì 14 gennaio 2019