PerCorsi di memoria

La toponomastica di un territorio rappresenta una mappa d’identità che documenta le diverse stratificazioni della storia, degli eventi e dei protagonisti che si sono voluti tramandare. Passeggiando per le strade frequentemente ci si imbatte in una scritta, una lapide, un’insegna dedicata a luoghi o ad episodi che hanno segnato la nostra storia. Sono nomi che ricordano personaggi del Risorgimento, della prima guerra mondiale, della Resistenza, delle vittime del terrorismo e delle mafie.
Bologna ha ricevuto 4 medaglie d’oro. Due per le sue lotte per la libertà: la prima in quanto città benemerita del Risorgimento per il valore dimostrato dalla cittadinanza l'8 agosto 1848 nella cacciata degli austriaci, l’altra per il contributo dato alla Resistenza e alla Liberazione dal nazifascismo. Ha inoltre ricevuto le altre due per l’impegno sociale (l’incremento dato all’istruzione e all’educazione del popolo) e per il valore civile dimostrato in seguito alla strage fascista del 2 agosto 1980 alla stazione.

• Il Quartiere San Donato-San Vitale

Il quartiere si estende sul territorio pianeggiante nord-orientale di Bologna, dai Viali che delimitano il centro storico fino all'estrema periferia. È stato creato nel 2016 dall'accorpamento del vecchio quartiere San Donato con la parte periferica del quartiere San Vitale.

La parte più ricca di memoria storica è sicuramente la zona della Cirenaica che a partire da Via Libia ricorda il triste passato coloniale del nostro Paese. La toponomastica dopo la Liberazione è stata modificata con l’intitolazione delle vie a martiri dell’antifascismo e della Resistenza come ad esempio le vie dedicate a Paolo Fabbri, Mario Musolesi, Massenzio Masia, Giuseppe Bentivogli, Ilio Barontini, Lorenzo Giusti, Gastone Rossi, Francesco Sabatucci, Gianni Palmieri, Sante Vincenzi, Rino Pancaldi, Giovanna Zaccherini. In questa zona ci sono anche importanti lapidi come in via Bentivogli dove si trova la lapide che ricorda coloro che “Caddero per la Libertà tra il 1943 e 1945" nella zona Cirenaica. La lapide commemora ben 33 partigiani uccisi a conferma che nella zona abitavano molti cittadini impegnati nella guerra di liberazione.
In via Paolo Fabbri troviamo un’altra lapide dedicata a Giuseppe Dossetti che fu partigiano con il nome di “Benigno” e partecipò all'Assemblea Costituente prima di costituire la comunità “Piccola famiglia dell'Annunziata” con sede a Casaglia di Monte Sole, dove volle essere seppellito nel 1996, nello stesso Cimitero dove i Tedeschi uccisero oltre 95 persone (donne, bambini e il parroco) durante la strage di Monte Sole a Marzabotto.
Nel sagrato della Chiesa di San Giacomo della Croce del Biacco si trova il monumento con una lapide che ricorda le vittime dei bombardamenti alleati dal 1940 al 1945.
E’ importante ricordare che la zona della Croce del Biacco, anche prima della guerra, era abitata da cittadini impegnati a lottare contro la dittatura fascista.
Il 18 agosto 1944 vennero fucilati alla Croce del Biacco in Via Due Madonne tre giovani partigiani, un cippo e una lapide ricordano il loro sacrificio
A lato di via Larga, tra la strada e la tangenziale, sorgeva una delle più importanti fabbriche di Bologna: la Barbieri & Burzi. Durante  la guerra era diventata uno dei luoghi di attività dell'antifascismo bolognese.

Per quanto riguarda la topografia, ossia la presenza di monumenti, lapidi e cippi, il territorio è davvero ricco di testimonianze ben documentate nel sito Monumenti che parlano, grazie al prezioso lavoro di ANPI.

In questo territorio vengono anche ricordati alcuni dei più tragici episodi di terrorismo con le lapidi al Pilastro dedicate alle vittime della banda della Uno Bianca: Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini uccisi  il 4 gennaio 1991. Vennero tutti insigniti della Medaglia d'Oro al Valor Civile.
Anche le vie dedicate ad Aldo Moro e Via Fani ricordano il 16 marzo 1978 quando un gruppo delle Brigate Rosse rapì il Presidente della Democrazia Cristiana uccidendo i cinque uomini di scorta.

Mappa


Al progetto collaborano l'Assemblea Legislativa della Regione, ANPI;ANPPIA, Museo del Risorgimento, Istituto Parri, Archivio storico, gli Istituti Scolastici e l'Associazione OTTOmani per la realizzazione dei video di animazione.

 

Ultimo aggiornamento: giovedì 22 aprile 2021