Presentazione

Quartiere Navile
Il Quartiere Navile assume questa denominazione nell’anno 1985 con la riforma dell’assetto dei quartieri cittadini.

In quell’anno i Quartieri di Bologna diminuiscono di numero da 18 a 9 ed il Quartiere Navile nasce dall’unificazione dei tre precedenti quartieri Lame, Bolognina, Corticella.

Prima di arrivare all’attuale ripartizione, il processo di decentramento era cominciato negli anni ’60 del secolo scorso.

La prima suddivisione del territorio della città di Bologna in quartieri risale al 1960. In quell’anno, il 21 settembre, il Consiglio Comunale di Bologna deliberò unanimemente la suddivisione del territorio in quindici quartieri ravvisando la necessità di un decentramento di servizi e uffici comunali con particolare riguardo alle attività di carattere sociale e assistenziale e dell’istituzione di “centri di vita civica” da affidarsi ad un aggiunto del Sindaco coadiuvato da “consulte per la partecipazione dei cittadini alla civica amministrazione”.

Il 9 aprile 1962 il Consiglio Comunale fissò la delimitazione di ciascun quartiere, stabilendo inoltre le loro denominazioni: Borgo Panigale, Santa Viola, Saffi, Lame, Bolognina, Corticella, San Donato, San Vitale, Mazzini, Murri, San Ruffillo, Colli, A. Costa-Saragozza, Barca, Centro.

Negli uffici di quartiere erano previsti gli uffici di anagrafe, di assistenza sociale, di informazioni, un servizio di polizia urbana e la segreteria del consiglio di quartiere e dell’aggiunto del sindaco.

Il 5 giugno 1964, con solenne seduta nel Palazzo del Podestà, ebbe luogo l’insediamento dei consiglieri di quartiere e degli aggiunti del Sindaco designati dal Consiglio Comunale.

Il 5 dicembre 1966 il Consiglio Comunale all’unanimità approvò l’ulteriore suddivisione del quartiere Centro in quattro distinti quartieri denominati: Galvani, Irnerio, Malpighi e Marconi.

Nel corso degli anni 1968 e 1969 si tenne un ampio dibattito sul decentramento che portò il Consiglio Comunale a decidere nella direzione di un più incisivo passaggio di poteri e di funzioni ai quartieri.

Da quegli anni il dibattito non si è mai affievolito. Ancora oggi il dibattito è acceso sul tema dei poteri di autogoverno dei quartieri e sull’idea di decentramento.

La Riforma dei Quartieri del 2016 ha dato un nuovo impulso al ruolo dei Quartieri, di coinvolgimento dei cittadini e di lavoro con la comunità.

Il quartiere riunisce diverse comunità locali con storia ed identità propria che caratterizza le zone di insediamento più “antiche” per la ricchezza di partecipazione e di coinvolgimento. Mentre le zone di più recente insediamento si caratterizzano per scarsa integrazione con il resto del territorio e maggiore isolamento.

Alle zone dei preesistenti quartieri, Bolognina, Lame, Corticella che da due decenni costituiscono il quartiere Navile, si sono aggiunte altre zone quali la Noce e la Dozza.

Itinerario

itinerario
L’itinerario percorre il settore settentrionale della periferia bolognese, segnato dalla presenza del Canale Navile che ha condizionato fino a tutto l’Ottocento l’organizzazione della protoindustria e del sistema delle comunicazioni tra la città e il Po di Primaro.

A partire dal Piano Regolatore del 1889 questa fascia territoriale fu investita da un rapido processo di urbanizzazione che si concentrò fino alla metà del Novecento immediatamente a settentrione della Stazione Ferroviaria Centrale per poi culminare , a partire dagli anni ’60, nel distretto Fieristico.

L’interesse di un percorso turistico va rivolto da una parte al reperimento dei superstiti frammenti attestanti la funzione storica del canale Navile, dall’altra all’osservazione delle realizzazioni architettoniche e delle sistemazioni urbanistiche contemporanee più significative.

Partendo da PORTA LAME, si piega a sinistra per la via Zanardi fino al quartiere residenziale Lame, dove in via Marco Polo 53 si segnala il CENTRO CIVICO LINO BORGATTI, opera di Enzo Zacchiroli (1975-1976). [foto]

Dalla via della Beverara si raggiunge il MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE, allestito nell’ex fornace Galotti nella quale nella seconda metà dell’Ottocento si producevano laterizi con forno tipo Hoffmann, poi trasportati per via d’acqua. [foto]

Il museo è il nucleo principale del Museo-laboratorio Aldini Valeriani, fondato nel 1982 per studiare e valorizzare il patrimonio industriale di ambito locale.

In prosecuzione della via Beverara, la via Cristoforo Colombo continua a costeggiare il Canale Navile, sul cui corso sono localizzati “sostegni” e infrastrutture un tempo collegati alla navigazione.

Passato il ponte della ferrovia e due rampe di accesso alla Tangenziale, si giunge nel nucleo di Corticella, località conosciuta già dalla metà del XIII secolo, in funzione di porto, il più antico sul Navile.

La via dell’Arcoveggio ritorna verso il centro di Bologna con andamento tortuoso entro un tessuto edilizio che alterna insediamenti industriali e artigianali e edifici residenziali.

Passate nuovamente tangenziale e ferrovia, sulla sinistra troviamo l’IPPODROMO, [foto] realizzato su progetto di Umberto Costanzini (1930-1932), circondato da un’area precocemente investita dall’urbanizzazione novecentesca, assieme alla più meridionale zona della BOLOGNINA, in cui tra il 1906 ed il 1940, si concentrò gran parte dell’attività dell’Istituto Autonomo Case Popolari.

Percorrendo le vie Fioravanti, Tibaldi e Matteotti, è possibile raggiungere la vasta mole della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù [foto], (Edoardo Collamarini, 1903-1912) il cui interno , a pianta centrale, è sovrastato da una cupola di 60 m di altezza.

Di fronte alla chiesa sorge il TEATRO Testoni Ragazzi, il cui edificio ristrutturato negli anni ’80, è sede del - Teatro Stabile d'Innovazione per Ragazzi e Giovani di Bologna, ed è l'unico spazio in Italia dedicato in modo esclusivo alla cultura per i bambini, i ragazzi e i giovani.

Percorrendo la via di Saliceto, all'altezza del civico 5 si trova l'ingresso al Parco Zucca dove ha sede il Quartiere e il Museo per la Memoria di Ustica, facente parte della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, nasce per commemorare le vittime della Strage di Ustica. Al suo interno l’installazione permanente di Christian Boltanski circonda i resti del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 mentre si dirigeva verso l’aeroporto di Palermo
Il progetto del Museo per la Memoria di Ustica è stato realizzato grazie alla determinazione dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica presieduta da Daria Bonfietti.


Una particolare attenzione meritano i PARCHI E GIARDINI del Quartiere Navile, i principali:

  • PARCO CARLO BROSCHI FARINELLI Il parco si trova nella zona compresa tra via Marco Polo, via Vasco da Gama e piazza Da Verrazzano, nei pressi del luogo dove sorgeva la villa che il celebre cantante Farinelli abitò dal 1761 al 1782. Ingressi: via Marco Polo, via Vasco da Gama e via Marco Polo
  • PARCO CASERME ROSSE Il parco prende il nome dalle preesistenti Caserme dalle facciate dipinte di rosso, che ivi sorgevano e che ora, ristrutturate, accolgono alcuni servizi di Quartiere. Ingresso: via di Corticella
  • PARCO DI VILLA ANGELETTI Di Villa Angeletti , che appare con questo nome già nelle mappe ottocentesche e che fu ridotta a un cumulo di macerie durante la seconda guerra mondiale, oggi non rimane più nulla. L’area verde, che si sviluppa per circa 8,5 ettari lungo la sponda destra del Canale Navile, ospita una fascia di vegetazione naturale, con funzioni prevalentemente didattiche e di osservazione naturalistica. Ingresso: da via Gagarin
  • PARCO CA’ BURA DI VIA DEI GIARDINI [foto] L’area verde si estende per una superficie di 9 ettari compresi tra via dell’Arcoveggio e via dei Giardini, in una zona prossima al canale Navile e al nucleo storico di Corticella. Il parco si sviluppa intorno ad un asse centrale che, tra due grandi dossi di forma allungata, collega una piazza pavimentata con un gazebo, che si protende sopra un ampio specchio d’acqua. Il lago che è il cuore del parco. Ingresso: via dei Giardini, via dell’Arcoveggio, via di Corticella
  • PARCO DI VILLA GROSSO Tra le vie Gobetti ed Erbosa si estende su una superficie di circa 3 ettari una eterogenea area verde che si è sviluppata in fasi successive intorno alla settecentesca villa Insom e al suo storico parco. Il disegno originario è oggi andato perduto, anche se all’interno dell’area scolastica rimangono alberi di un certo pregio: ippocastani, platani, una magnolia. Ingresso: via Gobetti
  • PARCO LOUIS BRAILLE Tra le vie Agucchi, Bertalia e Borre.
  • GIARDINO PRIMO ZECCHI Ingresso da via Zanardi 397/26.

Ultimo aggiornamento: lunedì 14 giugno 2021