Art.23 Ambiti consolidati di qualificazione diffusa

Art.23 Ambiti consolidati di qualificazione diffusa

1. Caratteri. Gli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa sono parti del Territorio urbano strutturato, a destinazione mista o specializzata, cresciute per successive aggiunte senza un preventivo disegno unitario.

2. Obiettivi e prestazioni. Il Psc promuove il miglioramento mediante interventi e opere di modesta entità edilizia finalizzati a realizzare nuove dotazioni territoriali (per mobilità, servizi, ambiente) e ad aumentare le prestazioni di quelle esistenti (accessibilità e fruibilità degli spazi).
Negli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa sono previsti interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. La nuova costruzione per sostituzione di edifici esistenti è ammissibile a condizione che contribuisca a realizzare gli obiettivi indicati dal Psc per la Situazione urbana di riferimento, e nel rispetto delle regole di seguito stabilite.
Poc e Rue regoleranno gli interventi indiretti e diretti sul patrimonio esistente in base alla diversa caratterizzazione di Ambito misto o specializzato, perseguendo il mantenimento del mix funzionale compatibile con gli usi abitativi nel primo caso o indicando la necessità di mantenere usi produttivi nel secondo.

Negli Ambiti a caratterizzazione funzionale mista, il Rue disciplina gli interventi di conservazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, con i seguenti indirizzi:
- introduzione di un mix funzionale sensibile alle nuove esigenze abitative; in questi Ambiti possono convivere usi abitativi, usi artigianali, servizi economici e amministrativi, commerciali, ricettivi, ricreativi, sociali; per valutare l’ammissibilità di ogni uso in relazione allo specifico contesto nel quale si inserisce, il Rue indicherà opportune condizioni di sostenibilità urbanistica e ambientale;
- miglioramento delle prestazioni di spazi e attrezzature pubbliche e degli edifici privati.
Il Poc individua e disciplina gli interventi di trasformazione di rilevante impatto urbanistico (Sul finale > 2.300 mq), programmando contestualmente la realizzazione delle necessarie dotazioni territoriali in relazione agli indirizzi stabiliti dal Psc per ogni Situazione, con i seguenti indirizzi:
- gli interventi edilizi realizzabili andranno correttamente relazionati all’entità del costruito preesistente, o ai caratteri tipologici degli immobili in essere e a quelli urbanistici del contesto omogeneo consolidato;
- gli interventi dovranno contribuire al potenziamento delle infrastrutture e delle dotazioni collettive;
- le risorse per la realizzazione delle azioni di rafforzamento della qualità dello spazio pubblico potranno essere parzialmente ottenute dal contributo di costruzione corrisposto per interventi edilizi e dalla monetizzazione delle aree per dotazioni territoriali, finalizzati alla realizzazione di opere ed interventi pubblici nelle Situazioni in cui il singolo Ambito ricade.
Riguardo al recupero e riuso degli insediamenti produttivi dismessi o in dismissione si formulano i seguenti indirizzi:
- nel caso di contenitori industriali ancora in funzione in Ambiti misti, la possibilità di trasformare le aree dal punto di vista urbanistico è condizionata dal raggiungimento di accordi prelimari al Poc che definiscano le modalità di delocalizzazione programmata delle attività produttive, il mix funzionale più adatto per il contesto, le dotazioni territoriali da realizzare in relazione agli obiettivi stabiliti per la Situazione;
- qualora si tratti di aree contigue a tessuti urbani residenziali, va prioritariamente valutata la possibilità e opportunità di un recupero dei contenitori ancora per attività economiche che siano compatibili dal punto di vista ambientale con il contesto residenziale e utili alla valorizzazione dei tessuti urbani in termini di mix funzionale e di vitalità economica; qualora non sia perseguibile o opportuno il recupero dei contenitori, va consentita la sostituzione e trasformazione per funzioni urbane integrate (residenza, servizi, attività economiche compatibili, ecc.);
- nel caso di sostituzione degli insediamenti, va perseguito il recupero o ripristino di percentuali elevate di superficie permeabile a verde;
- le trasformazioni di insediamenti produttivi dismessi, qualora non sia possibile o opportuno un riuso ancora per attività economiche, costituiscono occasioni rilevanti per realizzare un'offerta di edilizia residenziale con caratteristiche sociali e in particolare di alloggi in affitto.

Negli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa specializzati l’obiettivo principale è il miglioramento delle condizioni di qualità urbana e vivibilità, compreso il rafforzamento della qualità dello spazio pubblico, e quello delle infrastrutture per l’urbanizzazione degli insediamenti.
Il Rue disciplina gli interventi di conservazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, escludendo il nuovo insediamento di usi abitativi, commerciali in strutture di vicinato, ricettivi, ricreativi e di servizi alla popolazione.
il Poc individua e disciplina gli interventi di trasformazione di rilevante impatto urbanistico, programmando contestualmente la realizzazione delle necessarie dotazioni territoriali in relazione agli indirizzi stabiliti dal Psc per ogni Situazione. Qualora gli interventi di trasformazione riguardino contenitori industriali dismessi, va di norma privilegiato il riuso, dei contenitori o delle aree, ancora per attività produttive, secondarie o terziarie, ferma restando la valutazione preventiva delle condizioni di compatibilità urbanistica e ambientale.

3. Modalità di attuazione. Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e quelli di nuova costruzione per sostituzione riferiti a Sul inferiori a 2.300 mq si attuano sulla base della normativa del Rue.
Gli interventi di nuova costruzione per sostituzione riferiti a Sul superiori a 2.300 mq sono attivati previo inserimento nel Poc. Tutti gli interventi di nuova costruzione sono soggetti al rispetto delle regole perequative fissate al titolo IV del presente Quadro Normativo.
Poc e Rue definiscono i criteri per gli interventi al fine del loro corretto inserimento.

4. Massima capacità insediativa potenziale. La massima capacità insediativa potenziale per gli interventi di nuova costruzione per sostituzione di cui al precedente comma 3 è complessivamente pari a 85.000 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale mista.