Art.22 Ambiti da riqualificare

Art.22 Ambiti da riqualificare

1. Caratteri. Gli Ambiti da riqualificare sono parti del territorio che richiedono interventi volti a recuperare diffusamente qualità urbana e ambientale, con potenziamento di infrastrutture e dotazioni collettive, introduzione di un mix funzionale sensibile alle nuove esigenze, miglioramento delle prestazioni di spazi e attrezzature. Possono essere a destinazione mista, cioè caratterizzati dall’adeguata compresenza di residenza e attività sociali, culturali, commerciali e produttive con essa compatibili, oppure specializzata, cioè caratterizzati dalla prevalenza di attività direzionali e produttive.

2. Gli Ambiti individuati. Gli Ambiti da riqualificare del territorio urbano strutturato sono:
- Ambiti misti:
n. 119  Battindarno;
n. 120  Bolognina est;
n. 121 e 122  Cirenaica-Rimesse;
- Ambiti specializzati:
n. 123  Aeroporto Marconi;
n. 124  Fiera District;
n. 125 e 126  Nuova Stazione ferroviaria Bologna Centrale;
n. 127  Parco Nord;
n. 128  Roveri.

3. Massima capacità insediativa potenziale. La massima capacità insediativa potenziale valutata dalla Valsat per gli Ambiti da riqualificare è complessivamente pari a 258.900 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale mista e di 388.000 mq di Sul per gli Ambiti a dominante funzionale specializzata.

4. Dotazioni territoriali minime. La superficie minima delle dotazioni territoriali da realizzare negli Ambiti da riqualificare misti è pari a 176.300 mq.

5. Prestazioni comuni agli Ambiti da riqualificare. Per la sostenibilità degli interventi di riqualificazione e un’adeguata qualità ambientale, la progettazione, in coerenza con le indicazioni della Valsat, deve garantire il rispetto di obiettivi di qualità ecologica, sociale, ambientale, della morfologia urbana e del sistema dei servizi, tra i quali, in particolare:
- l’allaccio al sistema fognario esistente, prevedendo i necessari interventi di adeguamento;
– la collocazione degli impianti di telefonia, se e in quanto necessari, in sommità degli edifici a maggior sviluppo verticale, integrando il sistema infrastrutturale di telecomunicazione con il sistema urbano;
– la separazione delle reti fognarie e la gestione delle acque meteoriche prevedendone il riutilizzo o convogliando le acque di prima pioggia in corpo idrico superficiale, anche fuori dall’Ambito;
- la realizzazione delle vasche di laminazione, posizionate in modo da non consumare suolo altrimenti utilizzabile;
- il rispetto dei limiti fissati dalla Zonizzazione acustica comunale e comunque l’adozione di una distanza degli edifici residenziali dalle principali infrastrutture di trasporto o l’utilizzo di tecnologie tali che la soglia del rumore di 65 dB(A) diurni e 55 dB(A) notturni non sia superata;
- le prestazioni energetiche degli edifici indicate dalle linee guida del Programma energetico comunale.

6. Schede d’ambito. Le schede seguenti definiscono il quadro normativo specifico degli Ambiti da riqualificare.


n. 119 Battindarno

a) Ruolo
Battindarno è un “luogo” della Città del Reno dove la riqualificazione dovrà modificare l’attuale rapporto col fiume consentendone la fruizione a fini ricreativi. Nell’Ambito, in particolare, si potranno innescare relazioni di scala territoriale garantendo un nuovo accesso al Reno e trasformando il deposito Atc in una sede di attività espositive, culturali e/o commerciali.
Il progetto dovrà interpretare le caratteristiche dell’Ambito per definire gli interventi: il rapporto con il fiume, le possibilità di recupero edilizio, le forme e le destinazioni delle attrezzature di uso pubblico, la presenza di verde e spazi aperti negli insediamenti di edilizia pubblica.
I nuovi interventi dovranno offrire edifici di qualità, destinati a differenti tipi di domanda così da articolare la composizione sociale del quartiere.
La nuova superficie potrà essere ottenuta sostituendo attività non compatibili con la residenza o che generano degrado (deposito degli autobus, centrale di trasformazione dell’energia elettrica, alcune attività produttive).

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Sistemazione di via della Barca per adeguarla al potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico, affidato a un sistema preferenziale.
Realizzazione di nuovi percorsi trasversali di connessione tra fiume e città e rafforzamento del percorso longitudinale esistente.
Attrezzature e spazi collettivi. Incremento della dotazione di attrezzature e spazi collettivi per rispondere alla domanda dei nuovi abitanti previsti, completando e riorganizzando la spina centrale del quartiere Barca.
Apertura di un nuovo accesso significativo al Reno intervenendo sul disegno del parco e sulla sua attrezzatura (parcheggi, guadi/attraversamenti, spiagge, orti, impianti sportivi). In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche da localizzare attraverso un disegno di assetto preliminare dell’Ambito, il quale riguarderà anche i percorsi e le connessioni con l’esistente.
Nella zona di via De Pisis denominata “Casa Baldi”, in parte soggetta a tutele fluviali, il Poc individuerà il comparto minimo di intervento per la realizzazione di un’adeguata “porta” di accesso al parco del Reno.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Realizzazione del parco lungo fiume Reno.
Connessione ecologica tra i giardini Delcisa Gallerani, Agostini Gallon, Teresa Noce, delle scuole Dozza e il parco di Villa Contri, oltre il perimetro dell’Ambito.

c) Prestazioni
Per contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Barca, la riqualificazione dell’Ambito dovrà garantire:
- la valorizzazione del parco del Reno, sia come dotazione ecologica (mantenimento e recupero delle funzioni idrauliche, paesaggistiche ed ecologiche della fascia fluviale), sia come ambito di verde fruibile;
- un efficace sistema di attraversamento in sicurezza di viale Togliatti.

d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:
- al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio.
- al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.
- all’interramento delle linee elettriche che attraversano l’Ambito e il Territorio strutturato adiacente.


n. 120 Bolognina est

a) Ruolo
La riqualificazione della Bolognina lato est, cogliendo l’opportunità di trasformare aree produttive e militari dismesse e la disponibilità di spazi non ancora edificati, dovrà confrontarsi con le strategie della Città della Ferrovia e aprire questa parte alle relazioni con il resto della città. In particolare, le operazioni di riqualificazione dovranno garantire dotazioni di attrezzature collettive e verde adeguate al nuovo ruolo urbano che verrà attribuito all’Ambito con gli interventi di connessione nord-sud (nuova azione) ed est-ovest (completamento della zona di settore Fiera-Stalingrado).
La progettazione degli interventi dovrà considerare l’importanza dei diversi elementi naturali e storici e stabilire le modalità d’intervento sulle preesistenze: il tracciato della vecchia ferrovia che attraversa l’area in direzione nord-sud dovrà diventare l’asse distributivo degli spazi pubblici, esistenti e nuovi. I nuovi edifici residenziali dovranno essere di qualità e destinati a differenti tipi di domanda, così da articolare la composizione sociale del quartiere.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Realizzazione di due nuovi parcheggi pubblici a servizio del contesto urbano circostante, su via dell’Arcoveggio e via Ferrarese. Percorso ciclopedonale da via Ferrarese in direzione dell’Arcoveggio e del canale Navile.
Attrezzature e spazi collettivi. Dotazione di spazi pubblici e attrezzature a integrazione di quelle attualmente presenti nel quartiere, in particolare intorno all’Arcoveggio e alle scuole Aldini Valeriani. In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche da localizzare attraverso un disegno di assetto preliminare dell’Ambito che riguarderà anche i percorsi, le connessioni tra le aree di intervento e le parti di edificato esistente. Tra le attrezzature che interessano l’Ambito, il Museo provinciale dei trasporti richiede un intervento di riqualificazione che lo integri nel contesto.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Connessione ecologica lungo l’asse della vecchia ferrovia per collegare diversi spazi verdi sia in direzione della Montagnola, sia del Parco Nord.

c) Prestazioni
Per contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Bolognina, la riqualificazione dell’Ambito dovrà garantire la qualificazione delle vie Corticella e Ferrarese finalizzata alla valorizzazione dei fronti commerciali, all’attraversamento e alla circolazione ciclopedonale.

d) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:
- al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
- al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 20% delle superfici fondiarie.


n. 121 e 122 Cirenaica-Rimesse

a) Ruolo
La presenza della nuova fermata Sfm di San Vitale, che svolge un ruolo di porta della città storica e interscambio tra linee e sistemi di mobilità, lega questo Ambito alle strategie della Città della Ferrovia. Per questo la progettazione della stazione dovrà prevederne l’integrazione con il contesto e a tal fine verrà costituito un tavolo tecnico composto da Comune, Provincia, Regione e Gruppo Fs, che dovrà definire gli assetti trasportistici ed urbanistici. Gli altri interventi di miglioramento infrastrutturale (parziale interramento della linea Sfm 2 e attraversamento dell’Alta velocità), la disponibilità di aree sottoutilizzate o dismesse, definiscono l’obiettivo di questa riqualificazione: creare una nuova connessione urbana tra nucleo antico, quartiere universitario, Cirenaica, campagna urbana di Scandellara.
La vicinanza alla zona universitaria rende auspicabile che una quota di offerta residenziale sia rivolta alla popolazione studentesca. Il contesto densamente edificato suggerisce la creazione di una maglia pedonale di distribuzione degli accessi e delle relazioni urbane, che raccordi i nuovi interventi edilizi con l’esistente.
Le aree che il Psc individua per questa strategia sono: l’area dismessa del deposito per i bus della Provincia e l’adiacente area verde; il complesso del “Villaggio del Fanciullo”; l’area già produttiva e oggi commerciale adiacente alla fermata Sfm2 Rimesse (che verrà integrata nella nuova “S.Vitale”); l’area della nuova fermata San Vitale; le aree a sud della via Scandellara e a nord della linea ferroviaria.

b) Dotazioni
Infrastrutture per la mobilità. Riorganizzazione di via Massarenti come asse primario del quartiere (strada-centralità), collegamento con il centro città e direttrice del trasporto pubblico.
Realizzazione di un nuovo asse urbano di connessione prevalentemente ciclo-pedonale (con accesso condizionato degli autoveicoli) che, partendo dai nuovi spazi pubblici del comparto “Ex Veneta” di via Zanolini attraversi la Cirenaica, la colleghi con la nuova fermata Sfm e si concluda con l’accesso alla campagna-parco di Scandellara e via Larga.
Completamento della rete dei percorsi pedonali, in particolare di quelli dalla Cirenaica a via Scandellara.
Realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico.
Attrezzature e spazi collettivi. Integrazione dell’offerta di spazi pubblici e attrezzature presenti nel quartiere, rafforzando la centralità attorno al Villaggio del Fanciullo. In sede di Poc andrà prevista la cessione di aree pubbliche da localizzare attraverso un disegno di assetto preliminare dell’Ambito che riguarderà anche i percorsi, le connessioni tra le aree di intervento e le parti di edificato esistente.
Dotazioni ecologiche e ambientali. Integrazione del connettivo ecologico urbano anche attraverso la realizzazione di giardini privati e la ricucitura delle aree verdi esistenti (verde scolastico e sportivo sul lato opposto di via Scandellara).
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Potenziamento del tratto di conduttura dell’acquedotto di via Sante Vincenzi in prossimità di via Rimesse.

d) Prestazioni
Per contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di qualità urbana previsti per la Situazione Massarenti, la riqualificazione dell’Ambito dovrà garantire:
- massima accessibilità alla stazione Sfm San Vitale;
- la realizzazione di un varco che colleghi l’area della stazione Sfm con il Territorio rurale e le scuole di via Scandellara.

e) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 50% delle superfici fondiarie.


n. 123 Aeroporto Marconi

a) Ruolo
“Luogo” della Città della Ferrovia, l’Aeroporto Marconi è il portale strategico dell’accessibilità europea al sistema economico emiliano-romagnolo. Il Psc recepisce i contenuti dell’Accordo territoriale per il polo funzionale Aeroporto fra Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Calderara di Reno e Sab-Aeroporto di Bologna, approvato con deliberazione consiliare Pg n. 134576/2008, il quale stabilisce le politiche urbanistiche e territoriali, assumendo il Piano di sviluppo aeroportuale 2007/2022 di Sab come riferimento.

b) Schema di assetto
All’interno dell’Ambito da riqualificare, che comprende il polo funzionale Aeroporto, si prevede la realizzazione di una nuova aerostazione, lo spostamento della zona merci a ovest, la realizzazione di importanti funzioni economiche integrative e complementari al traffico aereo, l’attuazione di interventi per garantirne la sostenibilità e il corretto inserimento nel contesto territoriale di riferimento.
Le attività correlate alla movimentazione dei passeggeri e delle merci, le attività integrative delle funzioni aeroportuali e quelle complementari al funzionamento del polo sono localizzate all’interno del perimetro del polo stesso. La loro puntuale individuazione è demandata a Sab in sede di attuazione del Piano di sviluppo (2007/2022), posto che per “attività integrative” alle funzioni aeroportuali si intendono quelle di servizio e assistenza ai passeggeri e di supporto alla movimentazione delle merci, e per “attività complementari”, quelle direzionali, congressuali, ricettive, commerciali di livello comunale,  che svolgono funzioni sinergiche a quelle principali, che devono essere opportunamente collocate in prossimità dell’aerostazione. Le nuove attività integrative e complementari realizzabili all’interno del perimetro del polo non potranno eccedere la quantità massima complessiva di 30.000 mq di Su, aggiungendosi sia alla superficie dell’attuale aerostazione oggi esistente, trasformabile per attività integrative e complementari, sia alle altre attività integrative e complementari oggi presenti.
Le funzioni di logistica aeroportuale, eventuali ulteriori parcheggi a servizio dello sviluppo aeroportuale e attività ricreative di livello urbano possono essere localizzate nella porzione di Ambito compresa tra il limite ovest del polo funzionale e la tangenziale. Costituisce direttiva per il Poc il mantenimento di un carico insediativo massimo di 25.000 mq di Su.
La capacità complessiva per le funzioni integrative e complementari all’interno del Polo e all’esterno è di 65.000 mq di Su.

C) Prestazioni
Assicurare la qualità architettonica e funzionale del sistema della nuova aerostazione attraverso lo svolgimento di un concorso pubblico di progettazione.
Migliorare e garantire l’accessibilità del polo funzionale.
Migliorare e garantire le condizioni di qualità ambientale e di sicurezza dell’aeroporto e del suo intorno.

d) Dotazioni ecologico ambientali
Le aree comprese tra polo e fiume Reno, caratterizzate da una specifica valenza ecologica e paesaggistica e oggetto di norme di tutela e di vincolo del Piano territoriale di coordinamento provinciale recepite, con la perimetrazione conseguente, nella Carta unica del Psc e nel titolo II/Tutele e vincoli, contribuiscono a implementare le dotazioni territoriali e ambientali finalizzate al potenziamento della rete ecologica, realizzando parte del parco Lungo Reno. A queste aree si applica la perequazione urbanistica di cui all’art. 39: compete al Poc il riconoscimento della capacità edificatoria, da trasferire all’interno del perimetro del polo funzionale, previo accordo con Sab, in qualità di gestore delle aree, in aggiunta alle quantità ivi previste.

e) Condizioni di sostenibilità
Lo scenario infrastrutturale complessivo, ai fini della sostenibilità, prevede il potenziamento:
- dell’accessibilità pubblica tramite la realizzazione di un nuovo collegamento dedicato con la Stazione Centrale in sede propria (People mover);
- dell’accessibilità privata di scala territoriale, con un nuovo accesso (casello/svincolo) autostradale/tangenziale, posto a sud e in posizione baricentrica rispetto ai nuovi assetti;
- dell’accessibilità privata di scala metropolitana, con la realizzazione dell’Intermedia di pianura nel tratto compreso tra Calderara di Reno e Trebbo e le relative connessioni alla rete viaria locale; potenziamento/realizzazione
- della viabilità di collegamento esistente tra l’Intermedia di pianura e l’Aeroporto, in particolare con la nuova strada individuata dal Psc di Calderara di connessione alle vie Predazzo, Due Scale, Aldina e Triumvirato;
- dell’accessibilità privata di scala locale, con l’adeguamento della via dell’Aeroporto e della via Fornace, fino alla zona industriale del Bargellino (via Commenda), e in connessione con il nuovo collegamento viario verso sud;
- dell’accessibilità ciclopedonale, con la realizzazione di un percorso in sede protetta tra la frazione di Lippo e il parco Lungo Reno;
- di via del Vivaio con il suo completamento.

La realizzazione della capacità edificatoria attribuita all’Ambito di riqualificazione è subordinata all’attuazione degli interventi infrastrutturali per l’accessibilità privata di scala metropolitana e di accessibilità ciclopedonale, nonché al finanziamento dei medesimi da parte dei soggetti attuatori.


n. 124 Fiera District

a) Ruolo
L’Ambito comprende la parte del Fiera District circostante il quartiere fieristico: è un “luogo” della Città della Ferrovia che ospita sedi direzionali di grande importanza economica e istituzionale, attività espositive e ricettive. Realizzato per parti, richiede una riqualificazione complessiva che lo adegui al contesto mutato all’interno del quale si trova.
La parte più a sud è quella progettata da Kenzo Tange, dove oggi si trova la sede della Regione Emilia-Romagna. Mentre si realizzano gli ultimi interventi previsti dal piano originario è necessario il riassetto degli spazi pubblici per corrispondere alle esigenze delle attività insediate e ai nuovi sistemi di mobilità, e per integrare il quartiere specializzato con l’area residenziale che lo circonda a sud e ad est; tale riassetto sarà progettato a partire dagli esiti del Concorso internazionale di idee “Una piazza per Bologna e l’Emilia Romagna”
La parte più a nord, dove si trovano attività commerciali e produttive che non si integrano col quartiere fieristico, andrà riqualificata realizzando nuove sedi e servizi per le attività espositive e direzionali. Ciò comporterà ristrutturazioni o sostituzioni dell’edilizia esistente e nuove opere di urbanizzazione. La riqualificazione dovrà avvenire a parità di volumi rispetto a quelli esistenti.

b) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:
- alla realizzazione di un efficiente collegamento con il trasporto pubblico attraverso la metrotranvia;
- al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.


n. 125 e 126 Nuova Stazione ferroviaria Bologna Centrale

a) Ruolo
Già oggetto di un radicale intervento di potenziamento e ristrutturazione (stazione AV e restyling della stazione storica), la nuova Stazione ferroviaria è il “luogo” più significativo delle trasformazioni nella Città della Ferrovia. L’Ambito è parte di un polo funzionale individuato dal Ptcp ed è quindi soggetto ad un Accordo territoriale, sottoscritto il 18 luglio 2006, che costituisce l’intesa per la riqualificazione.
Gli obiettivi principali sono: la realizzazione di una nuova stazione quale efficiente nodo di interscambio modale regionale e metropolitano; la realizzazione di una nuova parte di città che saldi la frattura storica tra il nucleo antico e la Bolognina, mediante un sistema di architetture e percorsi che renda fruibile e percepibile questa nuova continuità.

b) Dotazioni e prestazioni
Il contributo della trasformazione alla riorganizzazione dell’offerta di dotazioni e servizi urbani e le prestazioni richieste in termini di qualità urbana sono stabiliti dagli Accordi specifici che anticipano il bando di concorso internazionale per la Stazione; il progetto vincitore del concorso definirà nel dettaglio la localizzazione e la tipologia delle dotazioni.


n. 127  Parco Nord

a) Ruolo
La riqualificazione del Parco Nord, che costituisce uno dei “luoghi” caratteristici della Città della Tangenziale, ha l’obiettivo di dotare la città di nuovi spazi dedicati alla produzione e al consumo culturale, adeguatamente accessibili e attrezzati. La prossimità di questo Ambito a quello fieristico, alla Manifattura tabacchi (per la quale si ipotizzano attività di studio e ricerca), a Bolognina est e, quindi, alla nuova Stazione ferroviaria centrale, crea le condizioni per la realizzazione di un distretto culturale giovanile di rilievo metropolitano.
Una migliore accessibilità può essere garantita dal collegamento al nuovo casello autostradale Fiera, ma anche dalla realizzazione di un sistema continuo di agevoli percorsi che colleghi il Parco al quartiere fieristico, al sistema di trasporto pubblico su ferro (Sfm e metrotranvia), ai parcheggi e agli alberghi della zona Michelino.
La riorganizzazione degli spazi può interessare sia le strutture all’aperto (da ristudiare con attenzione alla protezione acustica), sia quelle coperte, e non esclude la realizzazione di nuovi edifici e impianti, comunque destinati ad attività di produzione culturale e spettacolo.
Gli interventi di riqualificazione dovranno valorizzare l’ecosistema fluviale del Savena Abbandonato e alcuni lembi di ecosistema terrestre, realizzando all’interno dell’Ambito spazi di transizione con valenza ecologica e paesaggistica.

b) Dotazioni
Infrastrutture per l’urbanizzazione. Allacciamento alla rete d’acquedotto adduttrice, a pressione ridotta, di via Stalingrado e realizzazione della ammagliatura con la rete di via Romita (dopo aver disconnesso la rete di via Romita dall’adduttrice denominata “tangenziale idrica”).
Condotte di scarico delle acque bianche fino a confluire nello scolo Savena Abbandonato, previa laminazione. Immissione degli scarichi di acque nere nel collettore acque miste esistente in via Stalingrado.

c) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:
- alla integrazione del sistema degli accessi con il sistema di trasporto pubblico;
- al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.


n. 128  Roveri

a) Ruolo
Le Roveri sono un “luogo” significativo della Città del Savena nella sua accezione di città del lavoro, parte di un più ampio Ambito specializzato per attività produttive di rilievo sovracomunale.
Il primo obiettivo della riqualificazione è l’adeguamento della maggiore area industriale bolognese alle nuove esigenze produttive. Ciò comporta l’aggiunta di superfici per l’ampliamento delle attività insediate, di servizi alle imprese e ai lavoratori, il completamento di dotazioni pubbliche, il rinnovo delle urbanizzazioni esistenti. Per realizzare obiettivi di questo tipo dovranno essere immaginate nuove forme di gestione degli spazi e delle attrezzature pubbliche, coinvolgendo le aziende insediate e le associazioni rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori. Altri obiettivi riguardano il miglioramento delle connessioni con l’intorno (aree di via Larga ad ovest, via Mattei/San Vitale a sud) con la riorganizzazione delle fasce di transizione.
La possibilità di modificare l’uso di parte degli edifici esistenti dovrà essere valutata con riferimento agli impatti positivi e negativi sul contesto più prossimo.
Il Rue regolerà gli interventi sull’esistente e le possibilità di ampliamento ammissibile per le aziende insediate; interventi rilevanti in termini di ampliamento o modificazione d’uso saranno invece assoggettati a Poc, preceduti da accordi con i privati ex art. 18 Lr 20/2000.

b) Condizioni di sostenibilità
L’attuazione è subordinata:
- al potenziamento del sistema di trasporto pubblico, in termini di capacità, frequenza e copertura del territorio;
- al mantenimento di una quota di superficie permeabile di suoli pari al 40% delle superfici fondiarie.