Aeroporto Marconi

Aeroporto Marconi

Sul 96.000 mq per usi specializzati
In sede di Accordo territoriale tale capacità insediativa potenziale sarà
oggetto di ulteriori verifiche, approfondimenti e valutazioni di
sostenibilità ambientale, territoriale e trasportistica.

Aria

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Stato
Le attività aeroportuali nel loro insieme producono ridotte quantità di inquinanti, in quanto:
- per il CO, HC, PM10 non si supera la percentuale del 1,70% (rispetto alle emissioni della città di Bologna al 2005);
- per gli ossidi di azoto la percentuale è compresa tra il 4% (scenario attuale) e il 10% circa (scenario futuro senza people mover).

Impatto potenziale da Psc
La situazione più critica è quella prevista per le emissioni di ossidi di azoto dovute all'attività aeroportuale, che al 2020 ammonterebbero a quasi il 10% del termine di riferimento considerato. Tale valore, considerando l'estrema criticità del biossido di azoto che attualmente è assestato su un valore medio circa 1,5 volte il limite, non può considerarsi accettabile. A questo vanno aggiunte le emissioni generate dallo sviluppo di funzioni complementari.
Alle emissioni generate dalle funzioni aereoportuali, occorre aggiungere quelle connesse all’accesso alle attività aeroportuali stesse ad alle funzioni complementari e integrative previste che potrebbero generare picchi di emissioni inquinanti.

Misure per la sostenibilità
Le criticità legate all'esercizio dell'infrastruttura aeroportuale dovranno essere ridotte sulla base dei risultati della procedura di Via ministeriale.
Per quanto riguarda l'impatto generato dal traffico indotto dall'insediamento di nuove funzioni complementari, sarà necessario garantire una adeguata accessibilità a dette funzioni sia attraverso lo sviluppo della rete stradale, che della rete ciclabile, che rispetto alla distanza dalla fermata del people mover e, più in generale, dalla rete del trasporto pubblico.
Inoltre dovrà essere prevista, in accordo con Arpa, un’attività di monitoraggio della qualità dell’aria, al fine di monitorare le concentrazioni di inquinanti nei comuni limitrofi.

Rumore

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Stato
Per quanto riguarda il tema dell'inquinamento acustico dovuto all'attività aeroportuale, dal 2002, in risposta alle prescrizioni contenute nella procedura di Via del progetto di prolungamento della pista di volo dell'Aeroporto, è stato attivato un sistema di monitoraggio integrato con la traccia radar, costituito da nove centraline fisse. Tale sistema consente di associare in maniera univoca gli eventi rumorosi registrati dalle centraline con gli aerei in sorvolo verificando, in tal modo, il rispetto delle procedure di decollo antirumore da parte dei piloti.
Relativamente ai livelli registrati negli ultimi anni (2002-2006), l'analisi dei dati conferma come la progressiva dismissione degli aerei, l'adozione di procedure antirumore, nonché i citati interventi infrastrutturali, abbiano consentito di diminuire i livelli sonori e di mantenerli entro i valori limite definiti dalla normativa.

Impatto potenziale da Psc
Dal confronto dell'Lva al 2005 con le proiezioni dell'Lva al 2020, si riscontra sia un significativo peggioramento del clima acustico rispetto allo stato attuale, sia il verificarsi di situazioni di superamento dei limiti definiti dalla vigente Zonizzazione acustica aeroportuale in alcune zone.
A questo va aggiunto il peggioramento per quanto riguarda il rumore veicolare.

Misure per la sostenibilità
Si veda la componente aria.
Inoltre dovrà essere previsto, in accordo con Arpa, un allineamento del sistema di rilevazione del rumore con i più accreditati standard europei, al fine di monitorare il rumore sulle aree insediate prossime all’Ambito.
Nell’ambito aeroportuale nord, andranno esclusi la nuova edificazione per usi urbani, la residenza a servizio delle aziende agricole e il cambio d’uso degli edifici rurali verso usi sensibili agli impatti del rumore aeroportuale.

Suolo e sottosuolo

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Stato
L'Ambito è caratterizzato dalla presenza di numerose aree di ex cave. Fra queste:
- Fornace e Savigna (ex acquaparco). Si segnala l'attuale degrado di almeno parte dell'area, soprattutto quella settentrionale;
- Lem - Area di circa 4,5 ettari, che risulta attualmente in stato di degrado e abbandono e si presenta come un avvallamento con fondo irregolare e profondità massime di circa 15 metri dal p.c.o.;
- Cava Berleta - Area di cava in stato di abbandono che attualmente si presenta come un invaso profondo 15-20 metri da p.c.o., in parte ricoperto, nel fondo scavo, da una fitta boscaglia di pioppi e salici, la cui altezza testimonia uno stadio medio di avanzamento nel naturale processo evolutivo della colonizzazione vegetale.

Impatto potenziale da Psc
Le aree di ex cava potranno essere interessate da progetti infrastrutturali o insediativi. In particolare la cava Berleta sarà coinvolta dalla realizzazione dell'infrastruttura "People mover".

Misure per la sostenibilità
Per le aree di cava o ex cava presenti nell'Ambito sarà necessario provvedere ad adeguate indagini rivolte all'accertamento qualitativo dei materiali presenti e alla verifica della compatibilità con eventuali destinazioni previste nel progetto.
Per l'area denominata Berleta è necessario provvedere, nel rispetto della normativa vigente, all'esecuzione di indagini qualitative preliminari sui materiali di tombamento, sui suoli e sulle acque sotterranee.

Energia

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Stato
L’aerostazione è stata di recente oggetto di importanti interventi per migliorarne l’efficienza energetica, tra questi l’installazione dell’impianto fotovoltaico sul coperto della tettoia al primo piano del terminal che consente di produrre circa 80.000 kWh/anno di elettricità e gli interventi di ammodernamento del sistema di condizionamento che determinano un risparmio energetico di circa 2 milioni di kWh/anno.
Gli interventi di risparmio energetico effettuati finora hanno riguardato principalmente l'aspetto impiantistico. Negli usi finali termici l'assenza di interventi di riqualificazione e di risparmio energetico si riflette in consumi specifici (kWh/mq) molto alti sia nei fabbricati ad uso direzionale sia in quelli a servizio dell'attività aeroportuale. Inoltre, l'uso del gasolio copre più del 40% dei consumi attuali per il riscaldamento dei fabbricati.

Impatto potenziale da Psc
L'espansione aeroportuale prevista comporta quasi il raddoppio dei consumi di energia elettrica e termica.

Misure per la sostenibilità
Al fine di ridurre i consumi energetici, i nuovi interventi dovranno recepire i Requisiti Minimi Energetici richiesti dalla Regione Emilia-Romagna  nell’Atto di Indirizzo e Coordinamento sui requisiti di rendimento energetico e sulle procedure di certificazione energetica degli edifici e dovranno garantire le prestazioni che saranno specificate in sede di Rue.
Al fine di ridurre la necessità di climatizzazione estiva e illuminamento naturale, naturale, ad integrazione di quanto previsto dai requisiti regionali, gli edifici di nuova realizzazione dovranno adottare tecniche progettuali e costruttive rispondenti ai criteri della biodilizia e della bioclimatica.
Infine, le soluzioni impiantistiche che saranno adottate a livello di area o di singolo edificio dovranno garantire un’elevata efficienza energetica, pari ad almeno il 20% in più rispetto alle tecnologie convenzionali e dovranno massimizzare la quota di approvvigionamento da fonti energetiche rinnovabili, garantendo almeno il 20% del fabbisogno complessivo.
In sede di procedura di Via/Vas ministeriale, il Prg aeroporutale dovrà dimostrare che l’insieme delle scelte progettuali adottate concorrerà ad una riduzione delle emissioni climalteranti pari al 20% rispetto ai valori di emissione del 1990.

Acqua

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Stato
L'area è caratterizzata dalla vicinanza al fiume Reno. Il territorio è infrastrutturato con rete fognaria mista.
E’ presente un bacino di laminazione delle acque a servizio dell’Aeroporto (ex cava Olmi).

Impatto potenziale da Psc
Il carico insediativo comporterà un incremento dei consumi idrici e del carico sul sistema fognario.

Misure per la sostenibilità
Al fine di contenere l’aumento del fabbisogno idropotabile, dovranno essere adottati tutti i possibili accorgimenti per il risparmio idrico e il riutilizzo della risorsa, attraverso l’adozione di dispositivi tecnologici per la riduzione dei consumi idrici e l’adozione di sistemi per il recupero e il riuso delle acque meteoriche.
Dovrà essere valutata la possibilità di realizzare una rete duale di approvvigionamento idrico, affiancando alla rete di distribuzione dell’acqua potabile una rete per usi non potabili alimentata dalle acque meteoriche recuperate.
Dovranno essere indagati tutti i possibili accorgimenti per operare una separazione delle reti fognarie delle acque di dilavamento, prevedendo l’inserimento di vasche di prima pioggia.

Habitat naturali e paesaggio

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Stato
L'Ambito si colloca in un contesto caratterizzato dalla presenza di lembi di territorio agricolo, in prossimità del parco Lungo Reno.

Impatto potenziale da Psc
Riqualificazione complessiva dell'Ambito.

Misure per la sostenibilità
Il Polo funzionale andrà inserito all’interno della rete ecologica di livello locale attraverso la costituzione di un sistema costituito dai nodi ecologici del bacino di laminazione a servizio dell’aeroporto (ex Cava Olmi) e dell’area libera interclusa nel sistema urbano di Lippo di Calderara, uniti da una fascia arborea continua collocata sul limite nord.
Al fine di garantire l’inserimento paesaggistico del Polo funzionale e di caratterizzarne il limite nord, la fascia arborea a nord dovrà avere una profondità media indicativa di 50 m e dovrà essere sviluppata in relazione alle diverse sensibilità o caratteristiche presenti nel territorio.
Le caratteristiche di nodo ecologico sviluppate nel tempo dal bacino di laminazione della ex cava Olmi dovranno essere mantenute ed eventualmente potenziate; l’area agricola interclusa nel sistema urbano di Lippo di Claderara necessiterà di specifiche politiche volte alla realizzazione e al potenziamento delle funzioni ecologiche della rete.

Mobilità

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Stato
Per quanto riguarda l’offerta  di trasporto pubblico, attualmente il servizio Aerobus – BLQ, offerto dall’azienda di trasporto pubblico comunale (ATC)  collega l’aeroporto G. Marconi e la città con una frequenza medio alta nelle ore a maggiore frequentazione dell’Aeroporto; inoltre, in occasione delle principali manifestazioni fieristiche (escluso Motor Show e mesi di giugno, luglio e agosto), è attivo il collegamento diretto Aeroporto-Fiera District, con una  frequenza di servizio di tipo medio. Il problema principale è dovuto alla regolarità del servizio nelle ore maggiormente interessate da livelli di servizio della rete stradale prossimi alla congestione, oltre che ad una bassa capacità di trasporto non adeguata alla ipotetica domanda.

Impatto potenziale da Psc
Il nuovo carico urbanistico produrrà un aumento degli spostamenti generati e attratti dall'ambito di intervento che, utilizzando coefficienti di generazione/attrazione sulla base degli usi previsti dal Psc, può essere stimato nell'ora di punta (8.00-9.00) in circa 400 spostamenti.

Misure per la sostenibilità
L'Aeroporto Marconi, anche in seguito ai programmi di potenziamento infrastrutturale, assumerà sempre più il ruolo di nodo strategico di rango nazionale ed internazionale per l'accessibilità non solo alla città di Bologna, ma all'intero territorio regionale e sovraregionale. Nell’ottica di un’integrazione dei servizi di trasporto rapido di massa, in previsione dei programmi di potenziamento infrastrutturale dell’Aeroporto Marconi di cui sopra e del completamento del sistema ferroviario Alta Velocità e degli interventi per la nuova stazione di Bologna, che ne sarà snodo fondamentale, il People Mover realizzerà il necessario collegamento Stazione - Aerostazione. Il sistema si muoverà su viadotto a guida completamente automatica, con un servizio che verrà organizzato con frequenze e tempi di percorrenza inferiori ai 10 minuti, capacità del singolo convoglio di circa 200 passeggeri e capacità complessiva, nella prima fase, di 1.400-1.500 passeggeri per ora per direzione di marcia. Il sistema prevede l’unica fermata intermedia Lazzaretto al fine di garantire da un lato flessibilità e dall’altro velocità del servizio. Nel lungo periodo, la linea dovrà raggiungere il sistema della nuova aerostazione.
Per quanto riguarda il trasporto privato, occorrerà prevedere una verifica dei livelli di servizio delle strade e dell’efficienza delle immissioni carrabili sulla viabilità principale e delle connessioni con il sistema Autostradale/Tangenziale conseguente alle soluzioni progettuali proposte; in particolare, il Polo funzionale dovrà essere dotato di un nuovo accesso autostradale/tangenziale posto a sud in posizione baricentrica rispetto ai nuovi assetti proposti.
La realizzazione degli interventi sarà subordinata alla realizzazione di un percorso ciclabile tra la frazione di Lippo e il parco Lungo Reno e al potenziamento dell’accessibilità privata di scala metropolitana, che prevede la realizzazione dell’Intermedia di Pinaura nel tratto compreso tra Caldarara di Reno e Trebbo e le relative connessioni alla rete viaria locale e il potenziamento/realizzazione della viabilità di collegamento tra il tracciato esistente dell’Intermedia di Pianura e l’Aeroporto. Inoltre, in relazione alla nuova collocazione delle attività aeroportuali in direzione ovest prevista dall’Accordo territoriale, dovranno essere adeguate e potenziate la via dell’Aeroporto e la via Fornace, fino alla zona del Bargellino (via Commenda) in connessione col nuovo collegamento viario verso sud.
Con la realizzazione del complesso degli interventi previsti, si può stimare che dei circa 400 spostamenti in più attratti dall'ambito nell'ora di punta, circa 200 verranno realizzati utilizzando l'auto, circa 120 utilizzando il trasporto pubblico e circa 80 utilizzando altre modalità di trasporto.