Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico

Ambiti agricoli di rilievo paesaggistico

Sul 30.000 mq
(riferita all’intero Territorio rurale, quindi comprensiva dei modesti interventi di recupero dell’esistente previsti negli Ambiti di valore naturale e ambientale)

Stato
Sono le parti del Territorio rurale in cui l’attività agricola è presente e integrata con elementi ed aree costitutivi della rete ecologica locale e testimonianze dell’assetto rurale storico.

Impatto potenziale da Psc

Per questi Ambiti, il Psc promuove la salvaguardia dell’attività agricola ambientalmente sostenibile da attuarsi attraverso una gestione attiva del territorio, la multifunzionalità delle aziende agricole, l’inserimento  di attività integrative del reddito agricolo e l’offerta di servizi ambientali, ricreativi e per il tempo libero.

Misure per la sostenibilità

Al fine di garantire la salvaguardia e lo sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio, la conservazione o la ricostituzione del paesaggio rurale e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali, la salvaguardia o la ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici (come previsto dall’art. 11.8 Ptcp), gli interventi dovranno essere volti a  promuovere e favorire una effettiva multifunzionalità dell’impresa agricola, espressa attraverso la produzione di servizi quali: manutenzione degli assetti idrogeologici e del bosco, promozione delle vocazioni produttive, tutela delle produzioni di qualità e delle tradizioni alimentari locali, gestione degli equilibri faunistici, sviluppo della biodiversità; inoltre, dovrà essere incentivata la riconversione delle pratiche agricole che ostacolano la tutela delle aree naturali e di elevata qualità paesaggistica e il recupero del patrimonio edilizio di interesse storico e architettonico o di pregio storico-culturale e testimoniale. In collina, l'attività agricola dovrà essere condotta in modo da favorire la riduzione dei fenomeni di erosione, il rallentamento della velocità di deflusso delle acque, la raccolta e il convogliamento dell'eccesso idrico nella rete scolante.
Allo scopo principale di favorire lo sviluppo di attività agrituristiche e del turismo rurale, potranno essere consentiti interventi edilizi volti al riuso del patrimonio edilizio esistente, mentre la nuova edificazione potrà riguardare esclusivamente i fondi delle aziende agricole con i requisiti di competitività e sostenibilità stabiliti dal Piano regionale di sviluppo rurale. Dovrà comunque essere esclusa la possibilità di realizzare nuovi edifici ad uso abitativo su fondi agricoli che ne siano sprovvisti, o di usi che possano compromettere l’attività agricola e di tutelare gli elementi della rete ecologica.
Il Rue dovrà disciplinare gli usi non ammessi e quelli soggetti a specifiche valutazioni anche in relazione alla necessità di evitare la realizzazione di interventi di nuova infrastrutturazione del territorio, con esclusione degli allacciamenti alla rete di distribuzione per l’approvvigionamento idrico. Per quanto riguarda la depurazione dei reflui, non potranno essere realizzati nuovi tratti di rete fognaria pubblica, ma dovrà essere prevista la messa in funzione di impianti di depurazione autonomi o la realizzazione di sistemi di depurazione dei reflui alternativi, nel rispetto delle vigenti normative in materia di prevenzione dal rischio di inquinamento.
In particolare, al fine di garantire la qualità insediativa e ambientale negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico della pianura, gli interventi dovranno prioritariamente contribuire all’attuazione delle strategie definite per le singole Situazioni rurali:
1 Campagna di Olmetola, Rigosa e Borgo Panigale: rafforzamento della centralità costituita dal sistema di aree ed edifici pubblici di villa Bernaroli, attraverso la realizzazione del parco città campagna che prevede il riordino della viabilità, la riconnessione a nord con Borgo Panigale e ad est, attraverso Casteldebole, con il parco del Reno, la tutela e il ripristino del paesaggio rurale, l’arricchimento dell’offerta per usi sociali e ricreativi. Andrà previsto il prolungamento del percorso pedonale e ciclabile lungo il corso del Lavino.
2 Campagna di Lavino di Mezzo: realizzazione di una fascia di ambientazione del nuovo Passante autostradale a nord della ferrovia Bologna-Milano e di percorsi ciclopedonali che consentano il collegamento tra Borgo Panigale, Lavino e il territorio rurale, anche oltrepassando le barriere infrastrutturali che interessano l’area in modo significativo.
3 Campagna tra Reno e Navile: tutela e valorizzazione degli elementi naturali e rurali presenti con coesistenza di differenti usi (pesca e pratiche sportivo-ricreative all’aperto, ospitalità e ristorazione, agricoltura) e creazione di una rete di percorsi ciclabili di collegamento.
4 Campagna di Calamosco e Villola: creazione di un parco città campagna, attraverso la qualificazione delle aree già di proprietà comunale presso il Vivaio, il completamento della rete dei percorsi ciclabili interni al territorio rurale e di connessione con la città, la valorizzazione del Savena abbandonato, al fine di favorire la valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario, il riordino dei margini edificati e degli insediamenti urbani, il riutilizzo della viabilità storica, la valorizzazione di alcuni luoghi (come l’ex Vivaio, la Granarolo, la facoltà di Agraria)

In collina, la fattibilità di interventi edilizi, opere infrastrutturali e sistemazione dei suoli che richiedano alterazioni significative della morfologia naturale del terreno sarà subordinata all’esito dei una valutazione di sostenibilità. Per quanto riguarda in particolare la Situazione della Collina urbana, che interessa gli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico della collina, gli interventi dovranno prioritariamente contribuire alla promozione, in coerenza con le strategie della Città della Collina, di diverse forme di fruizione dei luoghi di valore, con la realizzazione di percorsi, il rafforzamento delle centralità costituite dai parchi collinari, una nuova offerta di servizi pubblici.