Ambiti consolidati di qualificazione diffusa

Ambiti consolidati di qualificazione diffusa

Sul 63.700 mq

Stato
Si tratta di quelle parti di territorio urbano strutturato relativamente stabili, cresciute per successive aggiunte senza un preventivo disegno unitario.

Impatto potenziale da Psc

Il piano prevede la possibilità di realizzare interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente o di nuova costruzione per sostituzione di edifici esistenti fino a 63.700 mq di Superficie utile lorda.
La modesta entità di tale crescita (che corrisponde a circa 500 nuovi alloggi) rispetto all’estensione del territorio da essa interessato porta a ritenere che le pressioni generate dagli interventi previsti possano essere considerate trascurabili. Al contrario, i modesti interventi di trasformazione consentiti potranno innescare processi di miglioramento della qualità della città pubblica contribuendo alla qualificazione complessiva dell’ambito, attraverso la realizzazione di nuove dotazioni territoriali e l’aumento delle prestazioni di quelle esistenti.

Misure per la sostenibilità

Al fine di garantire che l’entità degli interventi sia tale non pregiudicare il perseguimento dell’obiettivo della sostenibilità, gli interventi di nuova costruzione per sostituzione riferiti a Sul superiori a 2.000 mq saranno attivati previo inserimento nel Poc.
Al fine di garantire l’inserimento delle nuove costruzioni nel contesto urbano ed ambientale, gli interventi dovranno valorizzare i rapporti spaziali e visivi con l’intorno, con riferimento ai suoi caratteri morfologici, ambientali, tipologici e storico-testimoniali; all’uso dei luoghi e alle abitudini di chi li frequenta;  alla presenza di valori paesaggistici, favorendo la percezione di visuali di particolare pregio o di emergenze naturalistiche o storico-testimoniali, quali tracciati viari o fluviali storici o preesistenze architettoniche. Essi dovranno inoltre tenere conto degli agenti climatici, ricercando la giusta combinazione fra orientamento e caratteristiche morfologiche, dimensionali, distributive e tecnologiche dell’edificio, allo scopo di proteggere gli abitanti dai fattori di pressione ambientale e di risparmiare ed utilizzare razionalmente le risorse energetiche ed ambientali attraverso un corretto rapporto con il sole, il vento, l’acqua ed il verde.
Il Rue dovrà declinare gli usi esclusi in quanto considerati non compatibili e quelli soggetti a verifiche di compatibilità al fine di escluderne potenziali impatti negativi relativi a mobilità, capacità delle rete e degli impianti energetici, rumore.

Nel caso di Ambiti consolidati di qualificazione diffusa misti, gli interventi devono rispondere prioritariamente all’obiettivo del rafforzamento della qualità dello spazio pubblico, attraverso il potenziamento delle infrastrutture e delle dotazioni collettive, l’introduzione di un mix funzionale sensibile alle nuove esigenze abitative, il miglioramento delle prestazioni di spazi e attrezzature pubbliche e degli edifici privati.
In questi ambiti possono convivere “usi abitativi di tipo urbano" con “usi industriali e artigianali”, “servizi economici e amministrativi”, “servizi commerciali”, “servizi ricettivi e ristorativi”, “servizi ricreativi”, “servizi sociali e di interesse generale”, qualora questi usi possano dimostrarsi compatibili con l’uso abitativo.
Riguardo al recupero e riuso degli insediamenti produttivi dismessi o in dismissione, qualora si tratti di aree contigue a tessuti urbani residenziali, andrà prioritariamente valutata la possibilità e opportunità di un recupero dei contenitori ancora per attività economiche che siano compatibili dal punto di vista ambientale con il contesto residenziale e utili alla valorizzazione dei tessuti urbani in termini di mix funzionale e di vitalità economica; qualora non sia perseguibile o opportuno il recupero dei contenitori va consentita la sostituzione e trasformazione per funzioni urbane integrate (residenza, servizi, attività economiche compatibili, ecc.).
Le trasformazioni di insediamenti produttivi dismessi, qualora non sia possibile o opportuno un riuso ancora per attività economiche, devono costituire occasioni rilevanti per realizzare un'offerta di edilizia residenziale con caratteristiche sociali e in particolare di alloggi in affitto.
Nel caso di sostituzione degli insediamenti, va perseguito il recupero o ripristino di percentuali elevate di superficie permeabile a verde; la nuova costruzione per sostituzione di edifici esistenti sarà ammessa a condizione che contribuisca a realizzare gli obiettivi di cui all’art. 10.7 del Ptcp e previsti nello specifico per la Situazione urbana di riferimento, indirizzando prioritariamente il contributo di costruzione corrisposto per interventi edilizi e la monetizzazione delle aree per dotazioni territoriali alla realizzazione di opere ed interventi pubblici nelle Situazioni in cui il singolo ambito ricade (per il bilancio delle dotazioni di servizi a scala comunale e di singola Situazione, si veda la Valutazione di sistema del Sistema dei Servizi).

Per gli ambiti consolidati di qualificazione diffusa – specializzati gli interventi devono perseguire prioritariamente l’obiettivo del miglioramento delle condizioni di qualità urbana e vivibilità, compreso il rafforzamento della qualità dello spazio pubblico, e quello delle infrastrutture per l’urbanizzazione degli insediamenti. A questo scopo, il contributo di costruzione corrisposto per interventi edilizi e la monetizzazione delle aree per dotazioni territoriali in questi ambiti vengono prioritariamente destinati alla realizzazione di opere ed interventi pubblici nelle Situazioni in cui il singolo ambito ricade.
Il Rue disciplina gli interventi di conservazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente, escludendo il nuovo insediamento di usi abitativi, commerciali in strutture di vicinato, ricettivi, ricreativi e di servizi alla popolazione. Qualora gli interventi di trasformazione riguardino contenitori industriali dismessi, va di norma privilegiato il riuso, dei contenitori o delle aree, ancora per attività produttive, secondarie o terziarie, ferma restando la valutazione preventiva delle condizioni di compatibilità urbanistica e ambientale.