Dalle idee alle scelte

Rigenerazione urbana, riqualificazione di spazi, luoghi di opportunità con vocazioni diverse, dall’inclusione sociale alla promozione economica, dalla cultura allo sport, grandi progetti urbani e servizi di interesse metropolitano: sono gli ingredienti del Piano per l’Innovazione Urbana di Bologna che prende forma e sostanza grazie a diverse fonti di finanziamento ed è pronto a ridisegnare la città e la sua area metropolitana da qui al 2021.

L’obiettivo dell’amministrazione è diffondere opportunità, strumenti, risorse, spazi e competenze, in un’ottica di valorizzazione, per privilegiare la rigenerazione, il riuso e il “rammendo”, anziché il consumo, lo spreco di risorse, la crescita fine a se stessa. Le azioni prioritarie del Piano sono la virtuosa conseguenza del percorso Collaborare è Bologna che si è sviluppato tra ottobre 2015 e maggio 2016 con il coinvolgimento dei sei Quartieri e oltre 1.200 cittadini e con più di 500 schede raccolte, sia individuali che di gruppo.

I progetti verranno finanziati grazie a: Piano Operativo Nazionale (Pon) Città Metropolitane, Piano Periferie nazionale, bando europeo Urban Innovative Actions, Laboratorio Aperto,  Progetto ROCK,  Piano Città e altre iniziative guidate dall’amministrazione.

Programma Operativo Nazionale (Pon) Città Metropolitane 2014-2020

Bologna Città Metropolitana dispone di poco più di 40 milioni di euro di risorse del Pon, che saranno investite in una serie di azioni di sviluppo e coesione territoriale definite da quattro assi principali.

  • L’Agenda digitale metropolitana, che complessivamente prevede 5,3 milioni di risorse, ha l’obiettivo di sviluppare la rete civica metropolitana che sarà fruita da un milione di abitanti, e migliorare la qualità dei servizi attraverso il digitale rivolto a cittadini, imprese, associazioni del territorio. Il progetto che avrà la quota di risorse più alta (poco più di 3 milioni di euro) è la Casa del cittadino digitale: un punto unico di contatto digitale dove i cittadini potranno controllare e aggiornare i propri dati, accedere a servizi integrati della pubblica amministrazione e ricevere informazioni, segnalazioni e notifiche da parte del proprio Comune.
  • L’asse della sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana è finanziato complessivamente con 11,5 milioni di euro. La maggior parte di questi, 9,4 milioni, sarà investita nel risparmio energetico degli edifici pubblici e delle strutture pubbliche o a uso pubblico, residenziali e non residenziali, con l’obiettivo in linea con le direttive europee di ridurre del 20% le emissioni di CO2. Con poco più di un milione di euro verrà invece sviluppata la mobilità pedonale e ciclabile sia negli spostamenti ordinari casa-scuola e casa-lavoro, sia nelle connessioni con gli itinerari cicloturistici nazionale (Bologna-Verona e Bologna-Toscana via Porretta). Nel finanziamento Pon è compresa, con 600.000 euro, anche la riqualificazione dei locali della Velostazione, mentre per mettere ancora più in sicurezza gli attraversamenti pedonali in città, e favorire così l’utenza più debole delle strade, saranno investiti 300.000 euro.
  • Le due assi dei servizi e delle infrastrutture per l’inclusione sociale prevedono in tutto quasi 20 milioni di risorse, divisi in parti quasi uguali per ciascun asse. Per quanto riguarda i servizi, una parte di azioni sarà dedicata al contrasto del disagio abitativo (quasi 2 milioni di euro); un’altra parte di progetti è mirata a promuovere inclusione e coesione sociale in aree a rischio di degrado (1,8 milioni); con 6 milioni di euro verrà finanziato un progetto che realizza percorsi di innovazione sociale in collaborazione con gli istituti scolastici professionali che si trovano di alcuni quartieri e aree urbane a elevata criticità socio-economica. Infine le infrastrutture per l’inclusione sociale: realizzazione e recupero di alloggi rivolti al contrasto del disagio abitativo (2,6 milioni), riqualificazione e recupero di immobili da adibire a spazi comuni per attività di inclusione e innovazione sociale (7,3 milioni). In particolare per quest’ultima azione, gli edifici e gli spazi saranno scelti sulla base dei dati emersi dal percorso Collaborare è Bologna.

Le altre fonti di finanziamento

Oltre alle risorse del Pon, il Piano per l’Innovazione Urbana di Bologna conta su altre fonti di finanziamento.

  • Programma POR-FESR 2014-2020: è l’ambito nel quale si è sviluppato ed è stato finanziato con 3 milioni di euro il progetto “Laboratorio urbano aperto” che sarà realizzato con una “ricucitura” tra contenitori culturali ospitati da Palazzo Re Enzo, Sala Borsa, Palazzo d’Accursio, e in collegamento con gli spazi del Cinema Modernissimo e la ex Galleria d’Accursio. Un intervento che vedrà la sua conclusione all’inizio del 2018.
  • Bando europeo Horizon 2020: il progetto primo classificato di questo bando si chiama ROCK e si propone, con un finanziamento di 2 milioni di euro sui 10 complessivi del bando, si rigenerare la zona universitaria intorno a via Zamboni.
  • Piano città: nel 2013 il Comune si è aggiudicato, nell’ambito di questo bando, un cofinanziamento nazionale di 10,25 milioni di euro per realizzare opere pubbliche nell’area del Mercato Navile. Le risorse sono integrate con finanziamenti del Comune di Bologna e dell’azienda casa Acer. Il progetto prevede nuovi alloggi di edilizia sociale e il recupero della vecchia pensilina del mercato ortofrutticolo, attribuita a Pierluigi Nervi, da 5.600 metri quadrati. I lavori per tutti i progetti sono partiti quest’anno, il completamento è previsto nel giro di tre anni.
  • Bando Urban Innovative Actions: il Comune di Bologna ha vinto questo bando, promosso dalla Commissione Europea, aggiudicandosi 5 milioni di euro per un progetto di recupero dell’ex clinica privata Villa Salus, progetto redatto dall’Istituzione per l’Inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti” del Comune insieme a 16 realtà cittadine, selezionate con un avviso pubblico, tra cooperative e realtà del privato sociale, associazioni, Università di Bologna e ASP Città di Bologna. A Villa Salus, entro i prossimi tre anni, nascerà un centro di ospitalità, lavoro, welfare e benessere per il territorio.
  • Bando Periferie: la fonte di finanziamento è il Bando per la riqualificazione urbana delle periferie, pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a giugno 2016 e in attesa di conferma. Le risorse ammonterebbero a 18 milioni di euro. Le proposte inviate dal Comune di Bologna sono due: una riguarda una serie di interventi da realizzare al Pilastro, l’altra è relativa al recupero di un parcheggio in zona Arcoveggio, da convertire in polo di conservazione e restauro di pellicole cinematografiche conservate e recuperate dalla Cineteca di Bologna.

Partecipazione e immaginazione civica

Il metodo alla base del Piano per l’Innovazione Urbana di Bologna sarà quello del coinvolgimento delle comunità e dei cittadini nel segno della democrazia partecipativa e della collaborazione, grazie al nuovo ruolo dei Quartieri, al bilancio partecipativo e al rafforzamento degli strumenti collaborativi. In particolare, i prossimi mesi porteranno l’attuale Urban Center Bologna a un’ulteriore evoluzione con un allargamento di obiettivi e funzioni per diventare il laboratorio cittadino permanente dove elaborare e sperimentare le diverse forme di collaborazione, assumendo la nuova funzione di Ufficio per l’Immaginazione Civica, in senso all’unità di governance varata dalla giunta all’inizio del secondo mandato amministrativo.