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ROCK: si parte. Al via il progetto di Comune di Bologna e Università

immagine portici Zamboni

Rock, il progetto portato avanti dal Comune di Bologna in collaborazione con l’Università di Bologna, parte ufficialmente e con un mese di anticipo rispetto alla tabella di marcia. Il 13 aprile è stato infatti sottoscritto il contratto europeo visto che il progetto poggia su finanziamenti comunitari: è risultato infatti l’unico vincitore del bando “Patrimonio culturale per la crescita sostenibile” nell’ambito del programma Horizon 2020.
Ora si entra nel vivo e il primo atto sarà l’incontro tra il 14 e il 16 giugno dei 32 partner internazionali di ROCK. Gli incontri avverranno nel foyer del Teatro Comunale e in altri palazzi storici di via Zamboni.

L’obiettivo è riaffermare l’identità della zona universitaria come distretto culturale e creativo secondo una visione dinamica che considera il patrimonio artistico come parte viva della città tale da includere nuovi luoghi e soggetti e nuovi attori sociali e economici. Sono varie le azioni concrete che verranno sviluppate nel corso del progetto: dalle applicazioni tecnologiche per la conoscenza all’incremento dell’accessibilità degli spazi culturali istituzionali e al miglioramento della loro inclusività. Altre azioni potranno essere il sostegno alla creazione di nuovi luoghi di cultura materiali e immateriali, lo studio dei flussi per ottimizzare le presenze e gli usi incrementando la sicurezza collettiva, workshop e attività con le istituzioni culturali, realtà economiche, studenti e cittadini.

Il progetto ROCK è un progetto fortemente urbano che può vivere solo in una città cosmopolita aperta al confronto tra diverse identità, culturali, sociali e economiche. Saranno messe in rete varie città europee, impegnate in diversi modi in processi di rigenerazione urbana. Alcune di queste, che hanno già sperimentato processi positivi di sviluppo, sono le cosiddette “città-modello”: Lione, Torino, Liverpool, Vilnius, Cluj, Atene, Eindhoven). Le vere protagoniste saranno le “città replicanti” come Bologna, Lisbona e Skopje, che avranno l’opportunità di condividere dati, strategie, buone pratiche e casi di successo già attivati dalle città modello.

Il progetto ROCK prevede 10 milioni di euro complessivi, poco meno di 2 milioni sono destinati al Comune di Bologna (1.084.400 euro) e ai partner bolognesi.
ROCK è l’acronimo di “Regeneration and Optimization of Cultural heritage in creative and Knowledge cities”. Nell’ultima riunione la giunta guidata da Virginio Merola ha licenziato la delibera per la sottoscrizione del contratto con la Commissione Europea e l’accordo con i partner e la convenzione con l’Università di Bologna che collabora al progetto con il contributo tecnico e scientifico di vari Dipartimenti (Dipartimento Storia Culture e civiltà, Dipartimento di Sociologia e diritto dell’Economia, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali) coordinati dal Dipartimento di Architettura con referente scientifico il prof. Giovanni Leoni.

 

(Foto con licenza Creative Commons. Fonte: Wikimedia)

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