Il mio canto libero: una riflessione sulle radici storiche e sociali dell’omofobia in Italia

Il progetto prevede un ciclo di incontri e di attività per sensibilizzare le ragazze e i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, sui temi della promozione delle differenze e del contrasto alle discriminazioni con particolare focus sul tema della omotransnegatività, a partire dall'epoca fascista.

Attraverso una bibliografia e una filmografia dedicata sarà offerto alle classi la possibilità di riflettere sul legame tra punizione e detenzione delle persone nell’epoca fascista e sulla discriminazione e violenza omofoba nella società contemporanea.

Le attività mirano a rafforzare il senso civico e a promuovere un contesto sociale inclusivo, valorizzando le diversità in una più ampia accezione; hanno come obiettivo quello di produrre:

• una ricerca bibliografica sul periodo storico individuato con una lettura attenta ai fenomeni dell'omofobia e delle

discriminazioni;

• una ricerca tramite i media sugli episodi di omofobia e discriminazione nel contesto sociale contemporaneo attraverso lo studio dei linguaggi utilizzati nei diversi contesti di comunicazione multimediale;

• un report finale con un'analisi dei due contesti storici e sociali per riflettere sugli eventuali cambiamenti;

• la progettazione e produzione di una campagna comunicativa per promuovere lo spettacolo "Il mio canto libero" realizzato, compatibilmente alle misure anti covid, in un teatro cittadino.


Il progetto è realizzato nell’ambito del Patto generale di collaborazione per la promozione e la tutela dei diritti delle persone e della comunità LGBTQI nella città di Bologna, grazie alla collaborazione con Centro documentazione "Flavia Madaschi", Arcigay Il Cassero, ANPI di Bologna, Quartiere Porto Saragozza e Komos APS che ha ideato l’omonimo recital.

Per informazioni sul progetto: Alessandra Ognibene tel. 051 219 56 44 - email:  alessandra.ognibene@comune.bologna.it