Le quattro stagioni di Wolfango

La Sala Ottagonale, che al secondo piano di Palazzo d'Accursio si affaccia su Sala Farnese, ospita dal 26 novembre all'8 gennaio la mostra “Wolfango. Le quattro stagioni. Concerto per frutta e verdura”. In esposizione quattro grandi opere del pittore bolognese, realizzate nel 1993 intorno al tema classico delle Quattro Stagioni.

Originariamente commissionati da un collezionista privato, questi pastelli su tavola di forma rotonda, sono stati recentemente riacquistati dalla famiglia dell'artista e vengono oggi mostrate al grande pubblico a Palazzo d'Accursio in questa bella mostra curata dalla figlia di Wolfango, Alighiera Peretti Poggi, e realizzata con il patrocinio del Comune di Bologna e la collaborazione dell'Istituzione Bologna Musei, in occasioone del noventesimo compleanno di Wolfango.

Quanto al soggetto, il committente lasciò Wolfango del tutto libero ed egli optò per un allegoria delle quattro stagioni. Il tema, che ricorre di frequente in tutta la pittura, specie di età barocca, è qui affrontato in modo del tutto insolito: non compaiono infatti figure, che Wolfango peraltro non ha mai dipinto, ma il ritmo delle stagioni è felicemente rappresentato dalla frutta, dai fiori e dalle verdure tipiche di ciascuna stagione. Così, se nella Primavera figurano rose di vario colore, fra i cui petali si insinuano alcuni insetti, l'Estate è un trionfo di frutta, con i suoi meloni aperti colmi di semi, i fichi e le more di rovo. L'Autunno è raffigurato ricolmo di sapori, di pienezza dei frutti, e vi trionfano i volumi rotondi del melograno, della zucca, del fungo prataiolo. L'Inverno infine, senza più fiori, è simboleggiato dalle scorze degli aranci, dagli spicchi d’aglio e dalle noci.In mostra saranno esposti anche alcuni disegni colorati di analogo tema e una composizione di fiori e frutta ispirata ai soggetti delle opere esposte, offerta dal Garden Club Camilla Malvasia.

Al pubblico ricordiamo che altre tre importanti opere di Wolfango sono visibili in città da chi ama la sua pittura. Si tratta de "Il cassetto" del 1976-77, dipinto situato nella Sala Stampa "Luca Savonuzzi" del Comune di Bologna sempre a Palazzo d'Accursio; della grande tela "Resurgo" del 1978, posta nell'ingresso laterale della chiesa di San Giovanni in Monte; ed infine de “La cassetta dei rifiuti” del 1968, visibile al sommo dell'Aula Absidale in Santa Lucia.

“Nell'osservare oggi l'originale opera di Wolfango – commenta l'assessore alla Cultura, Bruna Gambarelli- l'impressione che si ricava è quella di uno sguardo antico eppure rinnovato sugli spazi, gli oggetti, le cose che fanno di di Bologna un luogo unico per l'immaginario non solo dell'artista, ma anche di chi vi abita”